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La “manna” dell'adunata alpini: sulla Marca 85 milioni

L’indotto-monstre per la città e la provincia: il fatturato totale supera i 144. La metà per ristorazione e alloggio

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TREVISO. Su Treviso e la Marca pioveranno non meno di 85 milioni di euro di indotto: 50 di spesa diretta, 35 di interscambi produttivi. E non è finita: altri 60 milioni ricadranno fuori provincia.

Lo strabiliante «fatturato» dell’indotto della adunata nazionale degli alpini sfiorerà i 144 milioni, il 20% in più di Piacenza 2013. Il 48% per alloggio e ristorazione; il 13% al commercio, il 4% per i trasporti; il 4% alla filiera agroalimentare. Senza contare gli effetti ex post: il traino per città e provincia, il turismo di ritorno, il lievito che il sentimento «comunitario e territoriale» suscitato dall’adunata assicura al territori, il fattore «vetrina».

Cifre «monstre» per l’adunata 2017 - la più grande di sempre, e la prima diffusa, affidata a 4 sezioni: Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Valdobbiadene, Conegliano. Un evento che oscura F1 a Monza, salone del libro, festival di letteratura di Mantova, Umbria Jazz.

Una manna – se si pensa che il Coa ha un budget di spesa di 1,7 milioni – apparsa ieri in camera di Commercio, al convegno promosso da ente camerale e Comitato organizzatore Adunata su «Prospettiva e valorizzazione di impatto socio economico dell’adunata del Piave- Treviso 2017».

A maggio sono attese ben più dei 700 mila presenti ad Asti 2016 (in 3 giorni). Saranno 500 mila solo la domenica, per la sfilata che vedrà anche gli amici dell’Ana. Occasione irripetibile per la città e il territorio, che devono dare accoglienza, qualità, servizi, e mettere in mostra bellezze, risorse, appeal.

«Ci sono bar che in 3 giorni hanno guadagnato come in un anno», hanno detto gli esperti di marketing. «e 2 persone su 3 pernottano oltre le due notti: tutte opportunità». In sala, non a caso, c’erano Unindustria, Ascom, Coldiretti, Confartitigianato, albergatori e ristoratori, addetti ai servizi.

Mario Pozza, presidente camerale e anfitrione, ha sottolineato «l’opportunità di business e promozione non solo per ricettivo e agroalimentare, commercio e artigianato, ma anche per piccola, media e la grande impresa». L’assessore alla cultura del Comune, Luciano Franchin ha espresso «l’onore della città» e ha omaggiato «lo spirito di squadre degli alpini».

Il consigliere delegato della Provincia, Roberto Fava ha assicurato che «abbiamo esso a disposizione «uomini e macchine», non «i soldi tagliati dal governo», invitando tutti a «fare squadra per il successo dell’adunata»

Il sindaco Giovanni Manildo, impegnato a Roma, ha fatto pervenire un messaggio in cui «ringrazia il lungo lavoro del Coa» ed esprime «cuore e orgoglio alpino per un’adunata che ricorda il centenario della Grande Guerra»

I dati economici sono stati illustrati dal professor Paolo Rizzi (coautore dello studio su Piacenza 2013 con il collega Antonio Dallara); Marzio Bodria, responsabile marketing dell’Adunata, ha illustrato le strategie per fare dell’adunata il motore di sviluppo di promozione del territorio. Con l’aiuto dei partner, leggi sponsor: uno è Giorgio Caballini, ad di Dersut, che ha parlato con il cappello da alpino in testa (è stato ufficiale degli artiglieri da montagna), un altro Giovanni Ravaglioli, manager del gruppo Heineken.

Erano presenti anche Franco Rosi, presidente del consiglio comunale; Giuseppe Quinto dei vigili del fuoco; Gianni Garatti, presidente del Consorzio Marca Treviso, e il direttore Alessandro Martini; Franco Zanata, presidente di Contarina. 

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