Manildo blinda Michielan E il suo Pd fa retromarcia
Bufera sull’assessore ai Lavori pubblici, solo «critiche costruttive e suggerimenti» Superato anche il “nodo” di villa Margherita: progetto rivisto sui tagli agli alberi

Giornata dura, ieri, per Ofelio Michielan, l’assessore ai Lavori pubblici di Per Treviso finito sulla graticola per gli strali del Pd. Tensione palpabile, a seguire un’agenda che vedeva sul piano politico la bufera creata dal ciclone del Pd sull’assessore e sul piano amministrativo la commissione lavori pubblici sul taglio degli alberi a villa Margherita. Ma a soccorrere Michielan, già in mattinata aveva provveduto il sindaco Giovanni Manildo, che lo ha nuovamente blindato. a costo di mettere in difficoltà il suo Pd. Come Cornelia con i suoi Gracchi: la giunta è sacra. E così, a scalare, dalla giunta alla maggioranza il fronte trasversale di chi chiedeva la testa dell’assessore ha dovuto ripiegare, e lo stesso Pd, in evidente imbarazzo, ha dovuto fare buon viso a cattiva sorte. Basti dire che la giornata è trascorsa a cercare la fonte delle indiscrezioni sull’infuocato direttivo, e non a parlare del merito, ovvero le scelte e le opere di Michielan.
Il segretario cittadino Andrea Michielan e il capogruppo Giovanni Tonella hanno corretto il tiro sul direttivo di giovedì. Andrea Michielan elogia l’omonimo assessore («grande onestà intellettuale, ne abbiamo apprezzato impegno e correttezza») parla di «confronto franco ma sicuramente positivo», e ribadisce che il Pd «ha apprezzato la volontà di confrontarsi in uno scambio di opinioni all’insegna del miglioramento continuo dei servizi da offrire ai cittadini». Gli attacchi? «Necessità di coordinarsi per una visione di prospettiva alle varie opere, ma anche l’istanza per situazioni critiche nei quartieri», puntualizza. Il capogruppo Tonella parla di «ricostruzioni unilaterali» rispetto al direttivo, smentisce ogni attacco («incoraggiamenti e suggerimenti»), elogia l’attività dell’assessore («Nazione di trasformazione riconosciuta come positiva«), sostiene «l’idea della città che si fa realtà in un’azione di governo che rende Treviso all’avanguardia sulla mobilità e sostenibilità urbana». Riferimenti a verde e parchi, biciplan, mobilità sostenibile, abbattimento delle barriere architettoniche, strutture per lo sport aperto a tutti , periferie, sicurezza idrogeologica. Un volemmose bene, insomma: peccato che un big del Pd, incrociando Manildo, avesse usato il termine «massacro» riferito alla serata. E nessuno abbia smentito alcun virgolettato.
Sullo slancio, Michielan ha superato anche il test della commissione, attesissima per la presenza di comitati e ambientalisti (nessuna tensione, la presidente Tocchetto ha gestito la seduta). Michielan e ha spiegato come sia stato modificato e ammorbidito il progetto, eliminando gli interventi sulle essenza in funzione di prospettive e coni visuali. Sono rimasti gli abbattimenti della piante malate. «Ma è l’ammissione di una sconfitta», attaccano le opposizioni, Lega e lista Gentilini in primis, «che sia stato cambiato perché sbagliato, o perché sia stata decisiva l’opposizione dei comitati e quella di noi minoranze».
C’è stato un infortunio, in verità, per l’assessore: quando ha svelato di aver ricevuto i 5 Stelle...apriti cielo: «Non riceve i gruppi consiliari, e gli altri cittadini, ma i movimenti non rappresentati ai Trecento sì?», sono insorte maggioranza e opposizione. Un esponente della maggioranza continuava a scuotere la testa, all’uscita: «E’ puro e candido, Ofelio: forse troppo».
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