Electrolux, Ferragosto in fabbrica: no degli operai
Solo 40 lavoratori si sono offerti per la mattina del 15, all’azienda ne serve più del doppio. Continua la “caccia” ai volontari
Francesco Dal Mas
SUSEGANA. Solo una quarantina sarebbero, ad oggi, i lavoratori disponibili a trascorrere in fabbrica il giorno di ferragosto. Sei ore in tutto, per la verità, al mattino. Alcuni operai avrebbero fatto dietrofront proprio nelle ultime ore, in qualche caso sollecitati da compagni che li hanno invitati al mare, piuttosto che in montagna. Ma i capi linea di Electrolux Susegana stanno insistendo parecchio. Fanno pressing per convincere i dubbiosi a non mancare l’opportunità di intascare 70 euro, con un sacrificio che definiscono “minimo”. Di più, l’azienda ha invitato a sondare anche gli operai che in questi giorni sono in ferie e che, da calendario, dovrebbero rientrare solo lunedì. L’azienda si aspetta che questi, ritemprati dalle ferie, possano aggiungere qualche “sì”. Sta di fatto che la caccia allo straordinario continuerà fino a dopodomani, venerdì, e se sarà vicina a quota 100, la linea 2 – questa è la destinata dello storico ferragosto tra i frigo – verrà riattivata all’alba di sabato 15 agosto. Altrimenti, tutti a casa, a festeggiare.
Il “gigante del freddo”, in piena ripresa produttiva, tanto da essersi accordato col sindacato per tutti i sabati di straordinario, da giugno a fine agosto, con possibilità di recuperare anche settembre, ha bisogno anche di quelle sei ore della festività del 15 per confezionare 460 frigo in più. E per farlo avrebbe bisogno di circa 120 lavoratori. Probabilmente potrebbero bastare anche un centinaio, se non addirittura meno, una novantina, però è indispensabile che tra loro ci sia la presenza di figure professionali specifiche, dal saldatore al carrellista, al collaudatore. Individuate queste disponibilità specifiche, Electrolux partirebbe col turno festivissimo anche con un numero ridotto di tute blu. Ecco, dunque, la ricerca quasi frenetica. Intanto fra i lavoratori si è sviluppato un vivace dibattito. Protesta Lucia sul sito di "Skatenati", il giornale interno: «Ma lo volete spiegare che è stato chiesto ad una linea sola di lavorare, e comunque con volontari, e che le ferie le abbiamo fatte? Un po’ di onestà ci vuole, cavoli. A sentire certe dichiarazioni, sembra che tutta la fabbrica debba lavorare il 15 e che ci facciano saltare le ferie ». Replica Skatenati: «Resta assurdo lavorare il 15 agosto. Cosa cambia fare o no 400 frigoriferi in più? È una operazione mediatica e una dimostrazione di potere. Oltre tutto, neanche premiata economicamente. Come diciamo noi: a loro i schei a noialtri i toc (da 5 a 8mila euro di extra agli impiegati, dal 5° al 7° livello della linea di comando e molto, ma molto di più ai dirigenti. Zero agli operai...). Più chiaro di così…». Controreplica di Simone: «Pensateci bene, questi ci mettono due minuti a chiudere e riaprire da un’altra parte». Il sindacato, in ogni caso, ha lasciato libertà di coscienza per la possibile adesione, pur avendo invitato, con un cartello, a restare a casa. I delegati Rsu hanno provato a rilanciare con la direzione aziendale sul piano delle possibili assunzioni, ma la direzione aziendale ha sempre risposto di no. Il gruppo, d’altra parte, è in solidarietà. Dai vertici aziendali, come in altre occasioni, si mantiene il più stretto riserbo. Ci si limita a ricordare che l’adesione al ferragosto in fabbrica è a titolo di volontariato.
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