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Assunto in mezz’ora Adesso con la sua app l’e-commerce vola

La storia di Alexander, ex agente di commercio a Paese Ha colto l’occasione della vita e creato un’azienda a Londra

di Serena Gasparoni
2 minuti di lettura

PAESE. Quando una mail ti cambia la vita. Ti catapulta dall’essere un agente di commercio che fa i conti con una crisi mangia-consumi che avanza, a diventare il co-fondatore di una delle start up del momento, pronta a diventare leader mondiale nel campo delle applicazioni sulla realtà aumentata. È la storia di Alexander Indorato, trentacinque anni, di Paese. Ha l’entusiasmo di un bambino. È la storia di una mail mandata per caso, in un momento in cui il futuro appariva tutt’altro che promettente. Di una risposta giunta dopo appena 35 minuti, contenente un biglietto aereo per Londra.

Accadde due anni e mezzo fa: il resto ora lo raccontano le geniali campagne realizzate per le aziende di moda e arredamento del momento.

Cos’è Sayduck?

«È il nome della società di cui sono co-founder assieme a tre ragazzi di Helsinki. Sayduck ha sede legale a Londra: è stata incubata dal Seedcamp di Tallin e ha ottenuto così di far parte del Google camp londinese. Ha una seconda base a Helsinki, dove viene sviluppata la parte più tecnologica delle applicazioni. La società ha 15 collaboratori, io sono l’unico italiano, responsabile delle vendite per l’Europa. Ora la società macina utili e risultati: come il Moma marketing on mobile awards, lo European tech startup award per la “coolest technology innovation” e l’Eccomplished innovation award. Ha collaborato con le più importanti aziende di design e realizzato l’ultima campagna pubblicitaria di Lotto Sport Italia per il lancio della nuova linea delle calzature “Leggenda”, la collezione Tokyo.

Sembra la trama di un film, invece è accaduto realmente.

«Eh già. Ho sempre lavorato nel ramo commerciale, prima di questa esperienza. Non è che andasse proprio benissimo, insomma: dovevo dare una svolta alla mia vita. Accade che ricevo questa newsletter da psfk.com, un sito statunitense dedicato alle innovazioni tecnologiche. Si parlava di diverse aziende e delle loro idee. Tra queste ha catturato la mia attenzione questa startup di tre ragazzi finlandesi che avevano inventato una app sulla realtà aumentata. Ho passato il pomeriggio a giocarci, era incredibile. Mi sono venute in mente tantissime idee, possibilità di applicazione, soluzioni per migliorare la tecnologia. Ho deciso di scrivere loro chiedendo se avevano bisogno di qualcuno qui in Italia».

E hanno risposto?

«Mi hanno risposto dopo mezzora. Anzi no: 35 minuti, dicendo di raggiungerli a Londra per conoscerli. In allegato c’era il biglietto aereo. E così sono volato al Google Camp di Londra. Da allora non ci siamo più lasciati: sono co-founder e Sayduck continua a crescere».

A chi è destinata questa applicazione?

«Credo che quello che stiamo realizzando sia il progetto del futuro che però è già presente. Rivoluzionerà il modo di acquistare online. Quando facciamo un acquisto via web la domanda che tutti ci poniamo è: è veramente come appare nella foto? O, nel caso di un mobile: starà bene nella mia casa? Noi facciamo in modo che gli utenti possano capirlo. L’oggetto, attraverso lo smartphone o il tablet, appare in modo realistico. Si tratta di un sistema destinato a rivoluzionare l’ecommerce. Ma rappresenta anche un’incredibile opportunità di raccolta dati per le aziende».

In che modo?

«Quando l’utente o il cliente scarica la app per visualizzare la campagna pubblicitaria in 3D l’azienda entra in possesso di numerose informazioni: quante volte la campagna viene visualizzata dall’utente, se scatta una foto, se condivide quell’oggetto e molto altro. L’applicazione, una volta scaricata, traccia tutti i suoi comportamenti. Informazioni fondamentali per un’azienda per sviluppare le proprie strategie di marketing e commerciali».

Avete lavorato con alcuni dei migliori. Le aziende, soprattutto quelle del nostro territorio stanno capendo questa opportunità?

«Quando abbiamo iniziato, nel 2012, le aziende erano molto più diffidenti. Non volevano investire in tecnologia. Ora possiamo però vantare nomi importanti: Lotto, nell’arredamento Artemide, Kartell, Vitra e nel design Alessi, Littala. Ora siamo pronti a lanciarci in nuove soluzioni, anche grazie all’allargamento della base di investitori, tra cui figurano Matteo Alessi, Arteel Ventures, la media company finlandese A-lehdet e Teemu Kiiski, fondatore di Finnish design shop. Ne daremo prova al Salone del mobile di Milano».

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