S. Giacomo, brolo all’asta. Le monache in prima fila
De Bastiani (Pd) assicura: vincoli tali da scoraggiare impresari male intenzionati Il sindaco: salveremo un luogo del cuore per cui si era speso il poeta Zanzotto
di Francesco Dal Mas
VITTORIO VENETO. Non ci sarà nessuna colata di cemento, né piccola né grande, sul brolo del monastero cistercense di San Giacomo, perché sarà posto all’asta con vincolo massimo di tutela. E quindi, con ogni probabilità, lo acquisiranno le monache di clausura. Con il ricavato, 500 mila euro, sarà completata la nuova scuola elementare di San Giacomo.
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«A queste condizioni, l’operazione rispetta in pieno l’elezione di quel sito a “il luogo del cuore degli italiani”», anticipa Alessandro De Bastiani, protagonista della raccolta delle 16 mila firme che comportarono la vittoria di San Giacomo nel concorso nazionale del Fondo italiano per l’ambiente, Fai. L’amministrazione comunale ha inserito il brolo nel nuovo piano di alienazioni. C’è chi, specie negli ambienti dell’ex maggioranza a guida leghista, lo ha considerato un ulteriore sfregio ai sangiacomesi, che a metà degli anni 2000 protestavano contro le monache perché stavano impedendo la costruzione, in parte del brolo, di una scuola e di una palestra. Sono intervenuti, prima la soprintendenza e poi il Fai a bloccare l’operazione. Con la prossima alienazione ci sarà un bando di gara. «La preoccupazione è che possa concorrere qualche impresario male intenzionato», ammettono Giovanni Bassetto e Ottavio Pasquotti.
Brolo, "luogo del cuore"
«Per fermare i nuovi barbari del cemento», scende in campo De Bastiani, «sarà sufficiente reiterare il vincolo contro ogni possibilità di edificare, per cui nessuno comprerà, a meno che non siano le monache stesse». E nella procedura di vendita bisognerà inserire, sempre ad avviso di De Bastiani, Pd e presidente della Commissione Urbanistica, la continuità della coltivazione ad ortaggi per la cooperativa Fenderl e della strada pedonale di accesso alla nuova scuola. «Non solo, bisognerà che la popolazione di san Giacmo», insiste De Bastiani, « trovi soddisfazione con la destinazione del mezzo milione della vendita al raddoppio della nuova sede scolastica». Il sindaco Roberto Tonon, è raggiante, perché la privatizzazione del brolo sarà il primo successo del piano delle alienazioni. «Metteremo definitivamente in sicurezza questo “luogo del cuore”, per il quale si è speso anche il poeta Andrea Zanzotto», afferma Tonon , «lo vincoleremo a parco, troveremo sicuramente chi lo acquisterà con questi vincoli (meglio ancora se sarà lo stesso monastero) e il ricavato lo destineremo alla scuola di via Herrera o, in ogni caso, ad altre opere in San Giacomo». In bilancio comunale, ormai da anni, ci sono 300 mila euro arrivati dal Governo per il monastero. Partendo da questo è presupposto, la comunità religiosa dovrebbe reperire altri 200 mila euro, operazione tutt’altro che difficile.
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