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Pochi preti: c’è la messa a chiese alterne

Due tempi da gestire sono troppi: così don Giuseppe Gerlin celebrerà una domenica a San Pietro e quella dopo a Rua

di Andrea De Polo
1 minuto di lettura

SAN PIETRO DI FELETTO. Pochi fedeli, pochi parroci: due chiese da gestire (e da riempire) sono troppe, e così a San Pietro arriva la messa “a domeniche alterne”. Una domenica nel centro storico, una a Rua: la crisi delle vocazioni si combatte affidando a un solo parroco le due comunità. Situazione non troppo diversa da quanto succede nel Pievigino, dove don Giuseppe Nadal da qualche mese è costretto a celebrare anche a Refrontolo, visto che don Piero, dopo 42 anni di onorato servizio, si è ritirato in casa di riposo.

A San Pietro di Feletto, invece, nella millenaria chiesa del centro storico il pievano c’è dal 2005, e si chiama don Giuseppe Gerlin. Ma negli ultimi tempi ha avuto qualche problemino di salute, ed è potuto rimanere vicino ai suoi parrocchiani solo attraverso il bollettino settimanale che i fedeli trovano in chiesa. Il problema, però, è che non ci sono parroci pronti a sostituirlo: così, per le celebrazioni nella “millenaria pieve di San Pietro” si è dovuto chiamare don Fulvio Silotto, dal 2007 parroco a Rua. E la diocesi, a questo punto, ha deciso di ottimizzare tempi e risorse.

Fino al 7 settembre (compreso) almeno, la messa della domenica si terrà una volta a San Pietro (alle 10), una volta a Rua (alle 10.30). Come ha scritto don Giuseppe, si tratta di un metodo che consente di “ottimizzare” anche gli spazi delle due chiese, che la domenica, ormai da diversi anni, stentano a riempirsi. E difficilmente si riempiranno a settembre, quando la maggior parte della popolazione di Rua e San Pietro sarà alle prese con la vendemmia: don Giuseppe ha augurato a tutti buon lavoro, ricordando però di ritagliarsi il giusto spazio per le funzioni domenicali. Non sarà facile. Non ci sono tanti fedeli quanti un tempo, e nemmeno altrettanti parroci: monsignor Giuseppe Nadal dallo scorso giugno deve amministrare Pieve (duomo di Santa Maria Assunta), Solighetto (Maria Immacolata) e Refrontolo (Santa Margherita).

Negli ultimi due casi, non si sono trovati giovani sostituti dopo l’addio di due figure storiche: monsignor Francesco Casagrande a Solighetto (scomparso nel 2012 dopo 41 anni in parrocchia) e don Piero a Refrontolo, 82 enne e troppo stanco per reggere da solo il peso della comunità che aveva servito per 42 anni. A Refrontolo e Pieve, però, non è (ancora) stato necessario ricorrere alle messe “a domeniche alterne”, e tutte le funzioni continuano a seguire il calendario tradizionale.

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