Quattro attori trevigiani nella fiction “Non mi lasciare” con Vittoria Puccini
Federica Girardello è una poliziotta, Eleonora Panizzo fa la psicologa, Alex Cendron è il padre di una ragazzina, Mirko Artuso un giornalista
Elena Grassi
Federica Girardello dietro Alessandro Roia, Vittoria Puccini ed Eugenio Franceschini
TREVISO. Federica Girardello è una poliziotta della questura veneziana, Eleonora Panizzo fa la psicologa in una comunità per minori, Alex Cendron è il padre di una ragazzina implicata in un’indagine, mentre a Mirko Artuso tocca il cameo del giornalista al corrente di segreti inconfessabili. Poker di attori trevigiani in “Non mi lasciare”, la serie di Rai1 con Vittoria Puccini e Alessandro Roia, partita col botto lunedì scorso con oltre quattro milioni di spettatori e il 20% di share, battendo anche il “Grande Fratello Vip”.
Oggi, 17 gennaio, alle 21.20 andrà in onda la seconda puntata e, oltre a Girardello e Panizzo, già apparse nella prima, arriverà Alex Cendron, volto simbolo dei trailer-lancio, mentre per Artuso si dovrà aspettare l’ultima serata il 31 gennaio.
Al centro della storia c’è una delicata indagine sul traffico di minori nel dark web, portata avanti dall’agente esperta di crimini informatici, Elena Zonin (Puccini), e dal vicequestore Daniele Vianello (Roia), tra misteri e rivelazioni, inseguimenti mozzafiato e passeggiate romantiche, in una Venezia surreale ritratta dal regista Ciro Visco.
Federica Girardello, neodirettrice dell’Accademia teatrale “Da Ponte” di Vittorio Veneto, copre uno dei ruoli principali, braccio destro di Vianello e presente a ogni clamorosa svolta dell’intreccio.
«L’agente che interpreto non ha visto tanti casi prima – spiega l’attrice – quindi ho pensato di farla stupire sempre da ciò che succede, e malgrado l’orrore a cui assiste, la sua forza sta nel riuscire ad andare avanti e a fare il suo dovere, pur con le sue umane fragilità. Questo ruolo finalmente mi affranca da Nicoletta Cattaneo, il mio personaggio nella serie “Il Paradiso delle signore”, con cui vengo identificata nell’immaginario comune».
Eleonora Panizzo
Gli indizi recuperati tra le maglie della rete web e tra i labirinti delle calli più nascoste, portano a una casa famiglia di Treviso (anche se la location è a Frascati), dove lavora la psicologa con il volto di Eleonora Panizzo, attrice di cinema e teatro, in forze allo Stabile del Veneto, che svela: «La mia figura è una donna preparata che sa il fatto suo e un veicolo d’aiuto: fa da gancio con la realtà per i ragazzini con un trascorso traumatico. Devo essere forte poiché mi occupo di persone fragili, e per plasmare la mia sensibilità mi sono ispirata ad amici che lavorano in comunità».
Alex Cendron
E se i minori abbandonati sono prede facili, quelli con una famiglia alle spalle possono invece essere usati come esche inconsapevoli per l’organizzazione degli incontri-tranello. «Io sono il papà di una ragazzina, le cui foto vengono utilizzate per creare un profilo fake sui social allo scopo di attirare le potenziali vittime – anticipa Alex Cendron, che vedremo in azione stasera – e lo scopro improvvisamente, rendendomi conto di quanto poco ne sappia sul comportamento di mia figlia in rete. Il mondo virtuale degli adolescenti è molto complesso, e questa fiction solleva questioni importanti».
Mirko Artuso
Per sbrogliare la matassa Zanin e Vianello arriveranno in Polesine a cercare informazioni riservate. «Mi vedrete nei panni di un giornalista andato in pensione anzitempo perché depositario di scomode verità – chiude Mirko Artuso – ma non posso certo spoilerare il finale, dico solo che si tratta della scena più lunga di tutta la serie, ed è stato un piacere farla con Vittoria Puccini, che ha saputo guidarci senza privarci mai della sua luce».
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