Il divario di genere continua a caratterizzare diversi settori della nostra società, dal lavoro all’istruzione, passando per salute e politica. Tale gap si registra anche in ambito digitale, come conferma una ricerca pubblicata nel 2021 dall’Università Bocconi e da Plan International, secondo la quale l’Italia occupa soltanto il 25° posto su 28 Paesi europei presi in esame riguardo al rapporto tra donne e tecnologia. La disparità con gli uomini, infatti, risulta particolarmente evidente nello studio e nella pratica delle discipline STEM, acronimo che raccoglie le materie scientifiche, tecniche, ingegneristiche e matematiche.
La situazione, tuttavia, sta progressivamente migliorando, a conferma di una crescente e diffusa attenzione verso il tema delle pari opportunità. A livello generale è importante sottolineare come nel 2022 la percentuale di donne in ruoli aziendali di vertice in Italia si sia attestata al 32%, facendo registrare un aumento di due punti rispetto all’anno precedente. Passi avanti sono stati compiuti anche nel campo della tecnologia, dove accanto alle politiche governative finalizzate a ridurre le disuguaglianze spiccano iniziative di importanti realtà imprenditoriali.
Un’ulteriore conferma della volontà di perseguire questo filone arriva dalla recente collaborazione dell’azienda con l’associazione GirlsTech e con MediaWorld, che si è tradotta in corsi di formazione gratuiti sui temi del coding, digital content creation, web design e gaming. Anche nel mondo degli eSports, infatti, il binomio donne e tecnologia ha un peso sempre più rilevante. Con il suo brand dedicato Predator, Acer sostiene l’intera community dei giocatori, senza precise etichette di genere e, per trasmettere i valori aziendali di inclusione e sostegno alle quote rosa, ha sponsorizzato tornei e partnership tramite influencer e ambassador al femminile.