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Crocifissioni, torture, mech e missili: che succede in Zelda: Tears of the Kingdom?

Crocifissioni, torture, mech e missili: che succede in Zelda: Tears of the Kingdom?
Dall’invasione degli Ultrapeni alle fantasiose sevizie ai dolci korogu e poi aerei da caccia, tank e robottoni: la nuova opera di Nintendo sta scatenando i videogiocatori
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Solo pochi giorni fa scrivevamo di come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, nuovo titolo della serie, già campione d’incassi, consegnasse nelle mani del videogiocatore il diritto e il dovere di pensare fuori dagli schemi. Ma mai avremmo immaginato cosa sarebbe successo nel giro di una sola settimana.

Nemmeno è probabile che l’abbiano pensato Eiji Aounuma e Hidemaro Fujibayashi, i due creatori del gioco, anche se per loro stessa ammissione la Ultramano era stata concepita come tool, una serie di strumenti di sviluppo utilizzati nella realizzazione di Breath of The Wild, prequel di Tears of the Kingdom.

Per comprendere quello che sta succedendo nel fantastico regno di Hyrule, è necessario sapere che l’Ultramano è una sorta di arto bionico che conferisce all’eroe di Zelda, che si chiama Link, molte capacità, soprattutto quelle di spostare e assemblare oggetti e combinare e creare armi e armamenti. Questa possibilità ha letteralmente scatenato la creatività, la fantasia e anche un po’ la morbosità dei videogiocatori, a volte con risultati strabilianti, complessi e sicuramente esilaranti, che si possono ammirare anche sui social.

L’invasione degli Ultrapeni e le nuove forme di crafting

Cosa posso fare se ho a disposizione due rocce tonde e un menhir? Naturalmente posso unire i vari elementi in modo da realizzare un utilissimo organo sessuale maschile da maneggiare come clava contro i boss del gioco. Esempi dell’estro dei videogiocatori si stanno moltiplicando, totem lanciafiamme si ergono fieri nelle praterie di Hyrule, baldi spaventapasseri trotterellano leggiadri e innaffiano verdi pascoli. E naturalmente il numero di peni-razzo e peni-volanti è in vertiginosa ascesa nei cieli.

Prima di soffocare un grido di sdegno pensando al rossore che affiora sulle gote dell’eterea principessa Zelda, va detto che una delle regole cardine che guida la creatività dei videogiocatori è stata ampiamente rispettata: date a un utente libero accesso a un qualunque editor e le rappresentazioni di genitali maschili si moltiplicheranno.

Dispositivi di tortura per korogu

Nel mondo di Tears of the Kingdom si incontrano numerose, timide, creature chiamate korogu. Molte sono sole e cercano di ricongiungersi ai loro simili. Uno dei compiti di Link è quello di riunire questi pucciosi esserini: come ricompensa riceverà alcuni semi, valuta di potenziamento assai pregiata.

Le pressoché infinite possibilità offerte dal gioco consentono a Link non solo di spostare i poveri Korogu per ricongiungerli ai loro amichetti, ma di realizzare complessi marchingegni per seviziarli.

Le esilaranti malversazioni ai korogu sono presto diventate di tendenza: in questo momento stanno spopolando due nutriti generi di creazioni, cioè Crucifixation e Rocket Ejection. Nel primo caso, come è facilmente intuibile, si tratta di croci, meglio se in fiamme, e all’amato Link manca solo un cappuccio bianco per essere confuso con un membro del Ku Klux Klan. Questo genere ha una interessante sottovariante BBQ, rappresentata dalla realizzazione di complessi barbecue su cui far sfrigolare i teneri korogu. Naturalmente niente che non si sia già visto in una qualsiasi saga nel maialino in Sardegna.

Il secondo genere prevede invece di agganciare le creature a razzi, più o meno raffinati, e spararle ovunque. Come per gli Ultrapeni, anche i video con protagonisti i korogu, postati su TikTok e Twitter, hanno migliaia di visualizzazioni.

Non si deve però pensare di trovarsi di fronte a una nuova, perversa gamma di contenuti: su questo versante, la creatività dei videogiocatori si è già ampiamente espressa, con l’esempio più famoso che è quello delle morti dei Sims. Negli anni, gli utenti hanno fatto a gara per far trapassare i piccoli personaggi nei modi più fantasiosi, raggiungendo vette da Premio Darwin.

Aerei da caccia, tank e mech

In Tears of the Kingdom la possibilità di sperimentare è realmente elevata, dipendente dalla capacità dell’utente di utilizzare, in modo proficuo, i congegni e i materiali sparsi per Hyrule. Dove c’è chi si limita a costruire, con fatica, una zattera o un hovercraft, c’è chi, come un certo SoulBanana0, assembla jet perfettamente funzionanti.

Altri videogiocatori prediligono le verdi pianure di Hyrule, da esplorare alla guida di un mech, uno di quei tipici robot giapponesi presenti nei manga e negli anime: vederli pilotati da Link è divertente quanto straniante. E poi ci sono complesse macchine da guerra e anche i carri armati, tantissime stranezze che, per quanto strabilianti e irriverenti, sono probabilmente solo l’inizio di quello che The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom ci mostrerà in futuro.