Questo articolo fa parte delle speciale Tech4Climate, Le startup per l'ambiente a cura di Italian Tech, oggi 6 ottobre in edicola con La Stampa (edizioni Piemonte, Val d'Aosta e Liguria), Sentinella del Canavese, La Provincia Pavese, Gazzetta di Mantova, Corriere delle Alpi, La Tribuna di Treviso, Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, Il Piccolo e Il Messaggero Veneto, e domani 7 ottobre con Il Secolo XIX.

Gestione e monitoraggio delle risorse idriche, tecnologie a supporto della riduzione dell'impatto ambientale dei motori termici e intelligenza artificiale al servizio dell'economia circolare e del riuso dei rifiuti.
Sono alcune delle tecnologie che le 34 startup di Le Village by CA Triveneto sviluppano a Padova per un mercato potenzialmente globale.
Una di esse, forse la più interessante in prospettiva ambiente e sostenibilità, è Finapp, uno spinoff del dipartimento di Fisica dell'Università di Padova. La startup è nata da una doppia innovazione scientifica. I soci di Finapp, ricercatori nell'ambito della sicurezza nazionale in tema di radioattività, hanno lavorato all'evoluzione di uno strumento di misura, un rilevatore di neutroni chiamato sonda CRNS (cosmic ray neutrons sensing), trasformandolo da inquinante e potenzialmente molto pericoloso a innocuo ed economico. Per ottenere questo risultato hanno sostituito i gas di scarto della fissione nucleare ancora in uso nelle sonde tradizionali con sostanze metalliche inerti.
Ma soprattutto i soci di Finapp hanno certificato che è possibile rilevare con questo nuovo strumento l'interazione dei neutroni cosmici con le molecole d'acqua presenti nel sottosuolo. Uno strumento scientifico di lettura della radioattività diventa così una sonda a uso civile in grado di individuare in modo molto preciso le perdite nelle reti idriche cittadine, valutare le riserve di neve e ghiaccio in area montana, la biomassa umida in agricoltura e così via.
Tre green tech che innovano su luce, cibo, aria

Frutto di un lavoro in team tra tre ricercatori e un imprenditore (Luca Stevanato, amministratore delegato di Finapp e padre della tecnologia alla base delle sonde, Sandra Moretto, capo del personale e ricercatrice presso l'Università di Padova dal 2013, Marcello Lunardon, product manager e professore associato in Fisica Sperimentale nello stesso ateneo e Angelo Amicarelli, imprenditore e direttore marketing di Finapp), la startup lavora attualmente in diversi Paesi del mondo nei settori appunto della ricerca delle perdite delle reti idriche cittadine, dell'agricoltura di precisione e nell'ambito del monitoraggio delle risorse idriche. Un progetto che ha attirato fin da subito l'attenzione di potenziali clienti e investitori e che ha garantito alla startup, operativa dall'inizio del 2020, di chiudere il 2022 con un fatturato intorno ai 400 milioni di euro dopo avere incassato, nel giugno scorso, un round di investimento da 1,2 milioni da parte di Progress Tech Transfer (che già aveva investito in Finapp altri 200 mila euro), Crédit Agricole e Tech4Planet.
Ma tra le scrivanie dei 1.800 metri quadri appena inaugurati di Le Village, è presente anche Ganiga Innovation.

La società, fondata a Pisa nel 2021 dal ventiquattrenne Nicolas Zeoli e dal suo socio Gabriele Cavallaro (di 25 anni) ma "accelerata" a Padova, ha creato e brevettato un cestino autoalimentato e dotato di Intelligenza Artificiale (Hoooly!), che differenzia i rifiuti in automatico, tramite lettura ottica e reti neurali. È Hoooly! stesso ad avvisare il gestore quando è pieno, ottimizzando i tempi di raccolta e favorendo un risparmio di denaro e CO?. Assieme al cestino, Ganiga ha perfezionato anche l'applicazione Hoooly! App che aiuta i consumatori a localizzare il cestino più vicino e regala loro in cambio di ogni rifiuto un cashback da utilizzare per sconti sulla Tari, ticket parcheggi e molto altro. Non solo, ma racconta loro il percorso di riciclo del rifiuto così da affezionare l'utente allo strumento. Hoooly! è disponibile anche in una versione casalinga, non molto più grande di una lavatrice, che gestisce in automatico la raccolta differenziata, riduce gli sprechi e gli errori, compatta gli scarti e può essere messa in collegamento con gli altri elettrodomestici familiari per gestire meglio gli sprechi di cibo.
E il problema CO2 diventa una risorsa

Negli gli spazi di Le Village è insediata anche Acca Industries. Startup di Verona, fondata nel 2019, produce dispositivi con celle elettrolitiche in grado di garantire un risparmio concreto sull'utilizzo di combustibili fossili come benzina, diesel, gpl e metano e nel contempo di ridurre gli inquinanti.

Gli ingegneri e i matematici di Acca Industries, guidati dal Ceo Andreas Hummer, hanno progettato e messo sul mercato un dispositivo compatto, plug & play applicabile come retrofit ai motori endotermici nei settori marino, del movimento terra, dei cogeneratori, per il riscaldamento civile e industriale. Uno strumento utilissimo, nel pieno di una complessa transizione energetica come quella che stiamo vivendo.
La startup che trasforma l’anidride carbonica in profumo
