In questi quindici anni la saga di Assassin’s Creed, pur con alti è bassi, è stata senza dubbio una operazione estremamente riuscita da parte di Ubisoft. Da Altair a Eivor passando per Ezio Auditore e tutti gli altri la storia degli assassini e della loro lotta con i templari si è affermata come uno dei mondi più riconoscibili del nostri immaginario pop videoludico e non, accumulando in questo periodo di tempo ben 200 milioni di copie.
Questa formula ha però bisogno di essere ravvivata e modificata dopo un po’ di anni per non diventare troppo stantia, ecco perché in queste ore Ubisoft ha definito, un po’ come fa Marvel/Disney, quali titoli ci attendono nel futuro sia a breve che lungo termine e come cambierà il gioco, cercando di restare sempre sé stesso.
Il primo capitolo di questo nuovo corso sarà Assassin’s Creed Mirage, uscirà nel 2023 e rappresenta un classico ritorno alle origini, con una ancora più classica voglia di incorporare quanto imparato in questi anni. Mirage, ambientato quasi esclusivamente nella Baghdad dell’861, torna infatti alle atmosfere mediorientali del primo capitolo e ci racconterà le avventure di Basim Ibn Ishaq, un maestro degli Occulti, ovvero di ciò che c’era prima della Confraternita degli Assassini.
I dettagli non sono ancora molti ma sappiamo che Basim potrà contare su Enkidu, un’aquila che lo aiuterà nella fase di ricognizione, e che molti degli elementi simil gioco di ruolo degli ultimi tre capitoli non saranno presenti. Ci saranno invece nuove mosse di parkour, che visto l’elemento urbano tornerà a essere centrale, e nuove meccaniche di combattimento e una intelligenza artificiale completamente rivista. In generale l’impressione che sarà una esperienza più lineare e narrativa rispetto alla sbornia di spazi aperti che avevano caratterizzato gli ultimi tre capitoli.
Un trittico per il futuro
Ma i piani di Ubisoft guardano già oltre Mirage, per pianificare quello che sarà il vero futuro di Assassin’s Creed, ovvero un progetto a lungo termine che punta a creare un hub online che raccolga tutte le ambientazioni della serie per mescolare l’esperienza classica con esperienze online multiplayer. Insomma, un game as a service in piena regola, che sono ormai il presente di tutti quei videogiochi che vogliono durare nel tempo e incamerare un flusso di denaro costante.
Per arrivarci però dovremo passare da altri tre giochi dedicati agli assassini, che per ora sono identificati da altrettanti nomi in codice: Jade, Red e Hexe.
Jade sarà un gioco mobile ambientato in Cina, durante la dinastia Qin nel 215 a.C., e permetterà di visitare anche la Muraglia Cinese, o almeno la parte di essa che era già stata costruita. L’aspetto più interessante di Jade sarà che per la prima volta potremo creare da zero il personaggio. Visivamente il gioco sembra di livello molto alto per essere un titolo pensato per gli smartphone, pur considerando la potenza di calcolo dei modelli più costosi, ma più che altro sarà interessante capire quanto sarà comodo, semplice e divertente da giocare.
Red sarà invece un titolo più tradizionale e finalmente introdurrà un’ambientazione a lungo richiesta da molti fan: il Giappone feudale. Ovviamente i dettagli sono scarsissimi, ma dovrebbe essere un titolo più in linea con l’ultima trilogia, quindi un action rpg con spazi molto grandi da esplorare e non concentrato su una sola città come Mirage.
Il titolo più curioso e interessante di questo trittico è Hexe, che è stato annunciato da un trailer fortemente incentrato su atmosfere horror e occultiste, con tanto di pentacolo, che ricordavano la caccia alle streghe, i lugubri boschi degli Stati Uniti e un periodo storico che potrebbe essere quello del 1600. Per il momento non sappiamo assolutamente niente del gioco, ma in effetti un assassino, o un’assassina, in grado di sparire nell’ombra potrebbero non essere particolarmente ben visti dai Puritani.
E per non farci mancare niente, entro fine anno si concluderà, con un aggiornamento gratuito, il supporto a Valhalla.
E tutto il resto
Intanto, sullo sfondo, c’è anche la serie tv annunciata in collaborazione con Netflix. Insomma, Assassin’s Creed continuerà a essere una risorsa importante per Ubisoft per i prossimi anni e questo senza contare l’arrivo di Skull and Bones, gioco piratesco che era stato dato per disperso e che invece è miracolosamente arrivato in porto dopo una gestazione lunghissima (e che nasce come costola del quarto capitolo di Assassin’s Creed), Mario + Rabbids: Sparks of Hope, sviluppato in Italia e seguito dell’ottimo titolo che ha inaugurato una storica collaborazione con Nintendo, un nuovo gioco di The Division, una versione mobile di Rainbow Six e un sacco di altra roba che bolle in pentola.
Sarà felice Tencent, che ha recentemente investito 300 milioni di dollari nella compagnia dei fratelli Guillemot, fondatori e proprietari di Ubisoft, che mantengono saldamente la guida dell’azienda nonostante tentativi più o meno palesi di acquisizione.