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Le Sony WH-1000XM5 sono davvero le migliori cuffie a cancellazione di rumore sotto i 500 euro? Ecco la nostra prova

Il design è moderno e lineare, ma molti concorrenti in questa fascia di prezzo hanno un aspetto più lussuoso
Il design è moderno e lineare, ma molti concorrenti in questa fascia di prezzo hanno un aspetto più lussuoso 
La quinta generazione introduce novità nel design, nei driver, nei microfoni, nella tecnologia ANC, e così consolida il primato dell'azienda giapponese nella fascia medio-alta
5 minuti di lettura

Era difficile andare oltre le WH-1000XM4, unanimemente considerate tra le migliori cuffie a cancellazione di rumore degli ultimi anni. Eppure Sony ci è riuscita, col nuovo modello, che ovviamente si chiama WH-1000XM5 ed è stato presentato il mese scorso. 

A sinistra, le Sony WH-1000XM4 nella loro custodia, a destra le WH-1000XM5
A sinistra, le Sony WH-1000XM4 nella loro custodia, a destra le WH-1000XM5 

Primo contatto

Stavolta la differenza è evidente già a partire dalla scatola, in cartone riciclato, molto sobria. E il design delle cuffie è cambiato: più moderno, più semplificato, più elegante. I giapponesi lo definiscono “noiseless”, senza rumore, e in effetti rumori non se ne sentono: niente scricchiolii, cigolii o crepitii quando le si muove, le si torce o le si allunga. Le XM5 sono realizzate con la stessa plastica riciclata per automobili utilizzata su tutte le nuove cuffie Sony. Per quanto riguarda i colori, si può scegliere tra nero e bianco, senza grandi voli pindarici. 

C'è però un cambiamento significativo: le XM5 non si piegano, a differenza delle XM4. Per riporle nella custodia, bisogna appiattire i padiglioni auricolari, non si può ripiegare l’archetto. Così la custodia – molto rigida - è più grande del modello precedente, anche se si può schiacciare un po’ per assottigliarla. 

Le nuove Sony sono leggere, il comfort ci è sembrato molto buono anche dopo ore, ma questo è ovviamente un dato che varia a seconda delle caratteristiche fisiche di chi le indossa. Però la (finta) pelle dei padiglioni è morbida, la pressione sulle orecchie non eccessiva, l’archetto regolabile con precisione. 

Sulle WH-1000 XM5 ci sono alcuni tasti fisici, ma altri comandi si attivano sfiorando il padiglione destro
Sulle WH-1000 XM5 ci sono alcuni tasti fisici, ma altri comandi si attivano sfiorando il padiglione destro 

In punta di dita

I controlli principali delle Sony WH-1000XM5 sono molto simili a quelli delle generzioni precedenti, e sfruttano un pannello touch capacitivo sul padiglione destro. Eccoli:

  • Scorrimento verso l'alto: volume su 
  • Scorrimento verso il basso: volume giù
  • Scorrimento del dito in avanti: brano successivo 
  • Scorrimento del dito indietro: brano precedente
  • Pressione al centro: assistente vocale
  • Doppio tocco al centro: pausa / ripresa
  • Mano a coppa: passaggio alla modalità suono ambientale

Sul padiglione sinistro delle WH-1000XM5 sono presenti due pulsanti: uno per l’accensione e uno per la modalità ANC. Premendo brevemente il pulsante di accensione la voce dell’assistente integrato comunicherà la percentuale di carica rimasta. Tenendolo premuto per tre secondi si avvia la modalità di abbinamento. Le WH-1000XM5 possono essere collegate a due dispositivi contemporaneamente, per non preoccuparsi di perdere una chiamata se si sta guardando Netflix sul computer. 

Premendo il pulsante NC/AMB si attiva la cancellazione del rumore. È possibile selezionare le modalità ANC, ANC off o Ambient sound: quest'ultima consente di sentire tutto ciò che accade intorno, perché i microfoni riprenderanno e trasmetteranno i rumori esterni.

Nella parte inferiore del padiglione destro c’è una porta USB-C, che consente di ricaricare le cuffie. Buona la durata delle batterie, circa 30 ore, e bastano solo tre minuti di ricarica per 180 minuti di riproduzione. Se non si dispone di un cavo USB-C è sempre possibile utilizzare il cavo da 3,5 mm per la riproduzione analogica; purtroppo però, non è possibile caricare le cuffie e ascoltare musica allo stesso tempo: non appena si collega il cavo USB-C alle XM5, queste si spengono automaticamente. Non funziona nemmeno la connessione via cavo audio standard, che pure non dovrebbe implicare l’uso della batteria. 

Tramite un sensore nel padiglione sinistro le cuffie sono in grado di rilevare quando non vengono utilizzate, per interrompere la riproduzione, e riprenderla quando si indossano di nuovo. La funzione era già presente nella precedente generazione, ma qui funziona finalmente in maniera impeccabile.

L'imbottitura dei padiglioni è abbondante e confortevole
L'imbottitura dei padiglioni è abbondante e confortevole 

Silenzio

Da una parte la cancellazione del rumore limita l’interazione con l’ambiente esterno, dall’altra permette di ascoltare meglio la musica. Le due cose sono collegate, ma la prima forse è più importante: nel senso che le cuffie Sony si possono usare anche solo per godere del silenzio. La cancellazione del rumore è ancora migliorata rispetto a quella, già eccellente, delle WH-1000XM4. Non solo in quantità, ma anche in qualità: oltre che sulle basse frequenze, stavolta interviene più incisivamente anche quella medie e alte, e rende le voci sono meno fastidiose, anche se non le maschera del tutto (il bambino che piange di fronte a voi in treno si sentirà ancora, a meno di alzare parecchio il volume). L’ANC funziona analizzando i suoni esterni e generando impulsi uguali e contrari, un processo che richiede un minimo di tempo di elaborazione, e il risultato con suoni che non siano prolungati o ripetitivi non è mai perfetto. Ma la tecnologia Sony è ai massimi livelli, e se quella delle XM5 non è la migliore cancellazione sul mercato, è certo tra le prime due o tre.  

Anche sulle 1000XM5 coprendo il padiglione auricolare destro con la mano il volume si abbassa istantaneamente ed è possibile ascoltare i suoni esterni; una funzione utile ad esempio in aereo, per seguire gli annunci del pilota. Con Speak to Chat, poi, le cuffie vanno automaticamente in pausa ogni volta che si inizia a parlare. Il rilevamento della voce funziona bene in ambienti poco rumorosi, ma nonostante la sensibilità sia regolabile, qualche volta si attiva anche in presenza di rumori come bus o tram. 

L’app

Per ottenere il massimo dalle XM5 serve l'app Sony Headphones Connect (disponibile su iOS e Android). Non solo è necessaria per funzioni come l'ottimizzazione dell'ANC, il 360 Reality Audio e un equalizzatore personalizzato che salva le impostazioni direttamente nelle cuffie, ma è anche l’unico modo per aggiornare il firmware delle cuffie (in un mese di prova è già successo due volte). Sempre dall’app, è possibile impostare un assistente vocale, sempre attraverso l’app: le Sony funzionano con Google Assistant, Alexa e Siri, anche se quest'ultima non è indicata sulla confezione.

Va sottolineato tuttavia che l’app Sony Headphones Connect presenta anche qualche aspetto che lascia perplessi. In particolare per quel che riguarda l’utilizzo delle informazioni personali. Funzioni come il Fast Pair di Google, ad esempio, richiedono un livello di condivisione dei dati che può risultare inquietante. Non da meno è la condivisione dei dati di localizzazione, che serve sia per Find My Device tramite Android (consente di localizzare il luogo dove per l’ultima volta si sono connesse allo smartphone), sia per attivare una specifica modalità di cancellazione del rumore, ad esempio totale in treno e ridotta quando si è a casa. Analogamente, la richiesta di foto delle orecchie può risultare un po' fastidiosa, ma questi dati secondo Sony vengono utilizzati solo per calibrare il segnale delle cuffie e implementare l'audio a 360 gradi.

Il suono

Il suono di queste Sony è molto preciso in ogni banda audio. Il basso è poderoso ma non eccessivo (ad esempio su Unfinished Sympathy dei Massive Attack o su Dancing and Blood dei Low). I toni medi sono dettagliati, chitarre e voci vengono fuori con grande naturalezza: merito, immaginiamo, anche dei nuovi driver con diametro da 30 mm. Certo, Running Up That Hill di Kate Bush suona sempre un po’ compressa, ma le voci e gli strumenti sono nitidamente localizzabili nello spazio sonoro; va ovviamente meglio con una registrazione recente, come Shadows, dall’ultimo album di Bonobo, dove tutte le percussioni e i synth sono ben distinti e il ritmo viene reso con grande precisione. Lo stesso può dirsi per Trials Of The Past, di SBTRKT, che in più presenta delle note basse assai difficili da riprodurre ad alto volume senza distorsione: ma non per le Sony, che ci riescono alla grande. Proviamo ad andare ancora oltre, con Koyaniaanisqatsi di Philip Glass, dall’omonimo film del 1982. Le voci sono profondissime, l’organo abissale, e sempre senza traccia di artefatti digitali, distorsione o compressione del segnale: un risultato eccellente. Mystery Of Love, invece, è lieve e sognante, con la sovrapposizione di voci di Sufjan Stevens molto trasparenti e i vari strumenti tutti perfettamente isolati e perfettamente amalgamati.   

Infine, un brano completamente diverso: Pie Iesu, dal Requiem di Gabriel Fauré cantato da Cecilia Bartoli, emozionante per come la voce della cantante viene resa nelle sue varie sfumature, mentre l’orchestra crea un tappeto evanescente di suoni.   

Le cuffie sono compatibili con lo standard LDAC di Sony, non diffusissimo, e con l’audio a 360 gradi (ma non con lo Spatial Audio di Apple Music). Secondo l’azienda giapponese, il motore DSEE Extreme è in grado di riportare la musica compressa a una qualità quasi da alta risoluzione; noi abbiamo notato qualche miglioramento ma l’effetto non è lo stesso su tutti i brani. 

Ottima la qualità audio delle chiamate, grazie agli 8 microfoni di cui sono dotate: i rumori esterni sono appena udibili, la voce viene catturata con grande chiarezza. 

A sinistra, le Sony WH-1000XM4, a destra le WH-1000XM5
A sinistra, le Sony WH-1000XM4, a destra le WH-1000XM5 

Non ci piace

  • Niente supporto per i codec aptX e aptX HD.
  • Prezzo elevato
  • Design un po’ sottotono

 

Ci piace

  • Suono
  • Cancellazione del rumore
  • Peso

 

In fine

Delle WH-1000XM5 si può dire che i padiglioni sono un po’ ingombranti, si può rimanere perplessi per certe indicazioni del manuale, che invitano a non sudare con le cuffie addosso, si può segnalare qualche errore di traduzione e di ortografia nell’app. Ma non c’è dubbio che queste Sony siano se non le migliori, tra le migliori cuffie oggi sul mercato nella fascia medio-alta: offrono praticità e robustezza, utili funzioni smart, e una cancellazione del rumore eccellente. La concorrenza è agguerrita, ma chi sceglierà le nuove Sony certamente non sarà deluso. Chi invece non ha intenzione di spendere 420 euro e non vuole rinunciare alla qualità e alla praticità può puntare sul modello precedente: le WH-1000XM4, uscite neanche due anni fa, sono in vendita ora con sconti notevoli.