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Facebook, Twitter e TikTok aderiscono alle nuove regole Ue contro le fake news

Facebook, Twitter e TikTok aderiscono alle nuove regole Ue contro le fake news
(afp)
Il nuovo Codice di condotta della Commissione europea trova subito l'adesione delle big tech. Trentatre le aziende che hanno aderito. Norme più stringenti rispetto al primo codice del 2018
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La Commissione europea ha annunciato un nuovo Codice di condotta conto la disinformazione in rete. Di fatto una revisione, più stringente, di quello originario del 2018. Il nuovo codice, fa sapere Bruxelles, ha già ottenuto la firma di 33 soggetti, tra i quali anche 'big tech' come Google, Facebook (Meta), Microsoft, Twitter e TikTok. Tra gli impegni previsti nel codice rivisto, tra l'altro, il taglio a incentivi finanziari alla disinformazione, interventi per fermare comportamenti manipolativi come account falsi, 'bot' o la diffusione di disinformazione, maggior fact-checking e la creazione di un Centro e una task force per la supervisione e implementazione del codice.

Cosa prevede il nouvo codice

I firmatari del primo codice eranno 16, oggi sono raddoppiati. Non solo le piattaforme ma anche l'industria della pubblicità online, le società di ad-tech, i fact-checkers. Il Codice cresce anche sul fronte degli impegni, passando da 21 a 44. Ci sono obblighi sia per coprire i nuovi comportamenti manipolatori, come gli account falsi, i bot o i deep fake malevoli che diffondono disinformazione, che per fornire agli utenti strumenti per riconoscere, comprendere e segnalare la disinformazione.

Il Codice chiede di espandere il fact-checking in tutti i Paesi dell'Ue e in tutte le sue lingue e di garantire la trasparenza della pubblicità politica. Inoltre, il Codice punta a istituire un Centro per la trasparenza e una task force per una panoramica della sua attuazione. I firmatari hanno sei mesi di tempo per attuare gli impegni e le misure che hanno sottoscritto e, all'inizio del 2023, forniranno alla Commissione le prime relazioni sulla attuazione. Per chi non rispetta le norme, sono previste multe fino al 6% del fatturato globale.