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Keepace, la startup italiana che punta sulle calze sportive

Keepace, la startup italiana che punta sulle calze sportive
La piccola startup torinese si è messa in testa di sfidare il colosso Stance nel settore dei calzini sportivi con grafiche ad alta risoluzione
3 minuti di lettura

Keepace è la startup torinese che ha deciso di sfidare il marchio statunitense Stance nel settore dei calzini, puntando su qualità dei materiali, design e made in Italy.

Per comprendere la portata dello scenario bisogna però considerare due dettagli: il primo è che Stance è praticamente la regina incontrastata del calzino con grafica realizzata in 3D-printing, anche grazie a numerosi accordi di licenza siglati con NBA, DC Comics, Disney e altri; il secondo è che il mercato globale dei calzini vale circa 47 miliardi di dollari. Insomma: è un settore invitante caratterizzato da poca concorrenza, almeno in area sportware/streetware, e con buoni margini di guadagno.

Gabriele Ferraresi, Stefano Malez e Alberico Ardissone, co-fondatori di Keepace, ci hanno spiegato che “siamo sempre stati appassionati di calzini, soprattutto Stance, ma abbiamo capito che non c’era varietà e le alternative erano poche. E così, insieme ad altri amici, abbiamo iniziato a studiare il settore e lo scorso anno siamo partiti”.

Il 3D-printing

La prima linea è stata interamente realizzata con la tecnica del 3D-printing, rivolgendosi a uno specialista cinese leader del settore, che per altro rifornisce anche Stance. Questo metodo sfrutta un macchinario che attua una stampa digitale basata su trasferimento termico a sublimazione. La calza, che deve avere una forte componente di poliestere, è infilata in una sorta di cilindro orizzontale che gira; invece, la multi-testina scorre avanti e indietro sull’asse. Il risultato è una grafica ad alta definizione con cromia brillante che ricorda la stampa digitale su carta o le immagini sul monitor del PC.

Il gruppo dei fondatori di Keepace, che include anche Enrico Da Ros, Veronica Furfaro e Alessandro Bava, ammette che nella fase iniziale il punto di riferimento era il top di gamma di Stance, ma quando si è trattato di progettare e realizzare le prime linee, l’obiettivo era di fare meglio. Per esempio, migliorare le trame a seconda dei punti del piede, perfezionare le cuciture del logo e spingere ulteriormente su grafiche e colori: “In Italia, il 3D-printing non è quasi mai fatto da chi produce la calza, però non lo consideriamo un limite. Possiamo produrre nel nostro calzificio e poi affidare questa attività a un centro specializzato. La priorità è comunque arricchire l’offerta come nuove linee prodotto”, ha sottolineato Ferraresi.

Il team di Keepace dispone già di un laboratorio grafico che lavora in sincronia con la produzione: “Sul design ci siamo, ma per la produzione stiamo testando tutti i migliori del Bresciano. Dopo oltre un anno e mezzo di studio di 3D-printing in Cina, siamo pronti a portarlo in Italia. Tutta la nostra produzione si sposterà qui”, ci hanno detto i giovani startupper.

Le novità saranno introdotte a partire da settembre e includeranno soprattutto nuove tipologie di calze a lavorazione tradizionale (knitting) realizzate con fibre naturali come cotone e merino.

La strategia dell’offerta

In sintesi, l’idea è offrire alla clientela calzini di cotone con grafiche basic adatti all’attività sportiva quotidiana, calzini sportivi premium con più poliestere (riciclato e biodegradabile) dalle grafiche illustrate ad alta risoluzione e infine un modello performance di lana merino per il periodo invernale.

L’intento è quello di consolidare l’identità della marca, sfilandosi dalla concorrenza diretta a Stance, anche se attualmente la fascia di prezzo è simile ed è compresa tra 10 e 24 euro. Per esempio è in atto un’approfondita ricerca sulla lana merino, ormai diventata di culto nella fascia alta del settore sportivo: “Il merino è una fibra nota per la sua morbidezza, il livello di traspirabilità e la capacità di isolare termicamente. Però bisogna stabilire la giusta percentuale da impiegare insieme ad altri componenti per rendere il calzino resistente all’usura. L’unico limite del merino è che non consente la stampa 3D, e quindi bisogna puntare su grafiche più semplici”, ci hanno raccontato dal team.

In pratica, Keepace si è fatta le ossa, ha ottenuto un’ottima risposta dal mercato e adesso alza l’asticella. Da qui al prossimo autunno è previsto un affinamento del marchio, della comunicazione, dell’offerta. La definiscono come la fase di “pulizia del brand”. Oggi le loro calze sono disponibili sul sito ufficiale e in circa 25 negozi del Nord Italia, ma nei prossimi mesi la distribuzione verrà ampliata: “La strategia è quella di puntare sullo sportwear, e siamo convinti di poter intercettare i gusti di ogni fascia di età. Insomma chi cerca abbigliamento tecnico e desidera qualità nei dettagli”, ci ha detto ancora Ferraresi.

Infine, va sottolineato che la startup si è inventata un sistema che consente ai clienti di contribuire a campagne non-profit per la salvaguardia dell’ambiente: per ogni acquisto si accumulano punti che possono essere destinati a specifici progetti.