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Better call Sonos: sugli smart speaker dell'azienda americana l'assistente ha la voce di Gustavo Fring

Better call Sonos: sugli smart speaker dell'azienda americana l'assistente ha la voce di Gustavo Fring

La funzione, per ora disponibile solo in Usa,  permette di controllare le funzioni legate alla musica ma non entra in competizione con Google Assistant e Alexa. Arrivano anche Ray, una soundbar piccola ed economica, e tre versioni colorate dell'altoparlante bluetooth Roam

4 minuti di lettura

Dopo Amazon, Google, Apple, anche Sonos ha il suo assistente vocale. Ma non uno qualsiasi: sarà infatti l’attore Giancarlo Esposito la voce agli speaker dell’azienda americana, a partire dal primo giugno. Lo conosciamo per il suo ruolo di Gustavo Fring, prima in Breaking Bad poi nello spin-off Better Call Saul. Freddo e calcolatore, ma sempre ineccepibile nelle maniere e nell'abbigliamento, Fring è un criminale spietato, uno dei maggiori trafficanti di droga dell’America del Sud. 

Per Sonos, invece, diventa l’espressione di un sistema di intelligenza artificiale che controlla la riproduzione di musica e audio, senza trasmettere dati via cloud, perché tutti i processi si svolgono sull’apparecchio. E garantisce dunque un livello di privacy superiore a quello di Google Assistant e Alexa. 

Better call Sonos: arriva l'assistente con la voce di Gustavo Fring

Cosa fa

Sonos Voice Control si concentra esclusivamente sulla musica e sul controllo dei diffusori Sonos in ogni stanza: “Non è un assistente vocale generico e non ha l'obiettivo di esserlo”, spiegano all’azienda di Santa Barbara. Anche così, comunque, ha qualche limite: al momento è compatibile con Apple Music, Amazon Music, Pandora, Deezer e Sonos Radio, ma non con Spotify e YouTube Music di Google. 

La parola d'ordine per attivare l’assistente è "Hey Sonos", poi è possibile impartire i comandi. Che sono limitati: play, avanti, indietro, volume, modalità dialoghi o notte per le soundbar. È poi possibile chiedere il titolo del brano o dell’artista in riproduzione, mettere like, raggruppare o separare gli speaker nelle varie stanze. L’assistente rimane in ascolto per 6 secondi dopo l’ultima richiesta, così non è necessario pronunciare sempre “Hey Sonos” per attivarlo. Nella demo cui abbiamo partecipato, le risposte sono rapide e precise, la comprensione delle richieste perfetta, risultati ancora più notevoli tenuto conto che il Sonos Voice Control è disponibile su tutti i modelli di speaker e soundbar dotati di microfono, compreso il primo One del 2015, cinque anni fa.

Per tutelare la privacy degli utenti, l’assistente Sonos non registra i comandi audio degli utenti né li trasmette a un server remoto per l'elaborazione (e infatti funziona egualmente sugli speaker bluetooth Roam e Move, anche se non connessi a internet). Il contrario, insomma, di quanto fanno Alexa e Google Assistant, che pur offrendo garanzie di sicurezza e rispetto della privacy, funzionano grazie al cloud. D’altra parte l’utilizzo dei dati degli utenti è un business importante, perché utilizzano le interazioni vocali per scopi pubblicitari.

Sonos, Google e Amazon continuano a lavorare insieme come partner, nonostante Sonos abbia pubblicamente accusato entrambe le aziende di favorire i loro prodotti e di aver utilizzato alcuni suoi brevetti senza permesso. Per questo ha portato in tribunale Google e ha vinto la causa.

La senti questa voce

Google Assistant e Alexa sono e rimarranno disponibili, dal momento che il loro compito è più ampio: Gustavo Fring non risponde infatti a domande sul tempo, non accende e spegne la tv, non segna appuntamenti in calendario. E non parla nemmeno italiano: Sonos ha anticipato che nei vari Paesi sceglierà diversi attori e attrici per dar voce al suo assistente. Stavolta è un uomo, a differenza della maggior parte degli altri assistenti, che hanno spesso una connotazione femminile, nel nome e nel tono della voce.

“Abbiamo dedicato parecchio tempo alla scelta della voce giusta, perché è molto soggettiva. Ad esempio per il telegiornale o le news, potrebbe essere più adatta una voce assertiva, ma se si sta ascoltando una storia della buonanotte o un audiolibro, è preferibile un timbro più morbido. Volevamo qualcosa di positivo, ma anche un tono confortante come quello che ha Giancarlo Esposito”. A parlare è Josef Dureau, responsabile del team Voice control di Sonos. 

Era già il direttore tecnico di una startup francese che si occupava di intelligenza artificiale, Snips, acquisita dall’azienda di Santa Barbara per 37,5 milioni di dollari nel 2019. Ed è con le tecnologie e le conoscenze di Snips che Sonos è arrivata al suo assistente. Forse proprio per questo motivo la prossima lingua disponibile sarà il francese, entro l’anno; arriverà pure l’italiano, ma non si sa ancora quando. 

Il resto

Come previsto, arriva poi un’altra soundbar, la più economica del catalogo Sonos; si chiama Ray e sarà disponibile in Italia dal 7 giugno a 299 euro. Misura 56 cm, ha un design poco appariscente ed è disponibile in bianco o nero. Ha 4 altoparlanti montati frontalmente, tuttavia le onde sonore generate dai tweeter sono dirette sia verso l'ascoltatore che verso le pareti, per creare un campo sonoro più ampio. Sonos Ray non è compatibile con Dolby Atmos, ma in compenso offre un’installazione semplice e flessibile (su un piano o a parete); alla tv si collega con un cavo ottico e non serve un nuovo telecomando per controllarla. Si può espandere in un sistema surround completo integrando altri dispositivi Sonos ed è possibile regolare la risposta in frequenza con l’app (ma solo se si ha iPhone o iPad). Per i dispositivi Apple c’è AirPlay2. Dall'app è possibile regolare l'audio in modo da mettere in evidenza i dialoghi oppure regolare il suono per gli ascolti a basso volume la notte. Peccato però per la mancanza del microfono, che impedisce di usare un assistente vocale, fosse pure quello di Sonos, e per la connessione wi-fi, che è solo sulla banda 2,4 GHz, ormai satura.  

Il suono ci è sembrato potente, anche se ovviamente limitato nei bassi, la definizione spaziale buona, le voci riprodotte con accuratezza: “Non cerchiamo di realizzare il miglior prodotto possibile, ma quello migliore in una certa fascia di prezzo. cerchiamo di creare un suono onesto, una finestra trasparente nel mondo dell’audio di qualità”, spiegano a Sonos, sottolineando come nel mondo solo una tv ogni dieci sia collegata a una soundbar: come dire che il mercato offre ampi margini di espansione.  

Il settore è già piuttosto affollato, e lo stesso si può dire per quello degli speaker bluetooth, dove Sonos ha due modelli in catalogo (tutti gli altri usano solo il wi-fi). La novità presentata a New York non è veramente nuova: il Roam esiste già da un anno ed è un ottimo prodotto, ma ora arriva in tre colori inediti che si aggiungono al bianco e nero originari. Sono, rispettivamente: un arancio-mattone, un verde oliva, un grigio-azzurro. Il Sonos Roam Color è già disponibile a 199 euro. 

Il sistema solare

L’altra novità arriva dalla radio: “SOLARSYSTYM è una finestra aperta sulla mia mente, è un luogo dove gli ascoltatori possono fare esperienza diretta delle canzoni che hanno lasciato un segno su di me e nella mia vita”, dice Lorde a proposito della stazione da lei curata. “Sono forme tenute insieme da forze gravitazionali, sono pianeti, sono decine e decine di pianeti nani e innumerevoli asteroidi che riflettono la luce di un unico sole. Sono le forme che hanno cambiato in meglio la mia vita”.

La stazione della cantante neozelandese offre agli ascoltatori un punto di vista schietto e senza fronzoli del suo percorso musicale, ricorda i momenti e gli artisti a cui si è ispirata durante gli anni dell’adolescenza e agli inizi della carriera fino a oggi. È disponibile in tutto il mondo su Sonos Radio e, per chi è in viaggio, su Mixcloud.