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The+Record Player, il giradischi che è anche un impianto stereo

The+Record Player, il giradischi che è anche un impianto stereo
Con la moda del vinile tornano anche i giradischi. Ma questo è molto diverso dagli altri: racchiude infatti amplificatore, diffusori, convertitore digitale/analogico e streamer wi-fi in un dispositivo compatto e facile da usare
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Abbiamo scritto e detto in ogni modo negli ultimi tempi del grande revival del vinile e di come il mercato si vada, finalmente, orientando verso una sana divisione tra streaming sulle piattaforme per l’ascolto ‘veloce’ e ubiquo attraverso gli smartphone, e quello più calmo, ‘lento’ e destinato alla permanenza degli album in vinile, tra la musica da consumare con soddisfazione immediata e quella da conservare in casa, dedicando all’ascolto un tempo determinato e certo. È ovvio che, quindi, oltre alla rinascita e alla nuova diffusione degli album in vinile, ci sia anche una rinascita e una nuova diffusione dei giradischi. Ma se il giradischi classico ha bisogno di un impianto stereo tradizionale (anche se moderno) per poter proporre il meglio di sé, stanno arrivando sul mercato dei giradischi ‘ibridi’ che possono essere collegati all’impianto hi-fi, ma anche vivere in completa autonomia, facendo poche rinunce in termini di audio e di potenza sonora.

È questo il caso di The+Record Player, un dispositivo che definire ‘giradischi’ sarebbe ingiusto, perché attorno al giradischi, che è il cuore della macchina e il motivo di acquisto principale, mette insieme molto altro e in maniera intelligente e originale. Partiamo dal fatto che The+Record Player è basato su una tecnologia proprietaria, sviluppata da Bob Hazelwood, un sistema di altoparlanti bi-amplificati a due vie con costruzione per cancellazione delle vibrazioni, in modo da non far soffrire il suono contenuto nel cabinet di legno che contiene due woofer ad alta escursione da 3,5 pollici e due soft-dome tweeter da 1 pollice, sostenuti da amplificatori Classe D che mettono fuori una potenza da 100 watt. Il sistema consente una potente riproduzione a bassa frequenza (fino a 50Hz) senza interferire con le risonanze o indurre distorsioni causate da feedback acustico. Il giradischi è un Pro-Ject Debut III, un piatto di tutto rispetto, con l’ovvia doppia velocità, e una cartuccia Ortofon Om10 che fa egregiamente il proprio lavoro. Quindi stiamo parlando di un compatto, che ha tutto in sé, piatto e casse per dirla in parole povere, del tutto autosufficiente, in grado quindi di risolvere il problema iniziale, quello dell’acquisto di un giradischi e, se non lo si ha in casa, di un impianto stereo, facendo, come abbiamo detto all’inizio, poche rinunce in termini di audio. La potenza è buona, la qualità altrettanto, perché The+Record Player utilizza un potente DSP per garantire una modalità Wide che permette, nonostante le piccole dimensioni, un’immagina sonora più ampia. I bassi sono potenti, gli alti non tagliano il suono, in generale l’effetto del sistema è molto buono, e le dimensioni, grandi se si pensa ad un semplice giradischi, ma molto contenute se si pensa a un sistema audio completo, aiutano perché si può collocare il sistema in ogni stanza senza grandi complicazioni.

Oltretutto stiamo parlando di un sistema davvero completo e adatto ai tempi, non di un giradischi che si limita a fare il giradischi e farci godere dell’ascolto dei vinili, a 33 e 45 giri, ma di una macchina versatile che offre la connettività Bluetooth per lo streaming dai dispositivi digitali, l’ingresso ottico per la connettività TV, una porta USB per l’acquisizione dei dischi con il computer e porte analogiche, per collegare il tutto a un impianto hi-fi. Seguendo le specifiche presentate dalla casa aggiungiamo che il sistema acustico è basato su un processore digitale di segnale (DSP) a doppia precisione da 56-Bit con rapporto Segnale/Rumore >100, l’amplificazione in classe D, potenza massima 100W (2x35W + 2x15W), il giradischi è a cinghia di qualità Audiophile, il motore è sincrono a 24 poli con sistema di regolazione elettronico digitale stabilizzato a cristalli, c’è un preamplificatore phono Low noise RIAA, due ingressi ausiliari analogici, un ingresso ottico SPDIF, che il tutto pesa circa 15 chili e che le dimensioni del cabinet, che ha finiture in noce o acero, ha delle dimensioni di 446x352x215 mm.

È un oggetto molto interessante, bello a vedersi, comodo da usare, semplice da sistemare in casa perché non occupa molto spazio. E permette di dare grande suono a vecchi e nuovi vinili.