“Siamo nel bel mezzo di un viaggio, stiamo cercando di creare insieme alle compagnie un’offerta diversa rispetto a quella tradizionale, lavoriamo per un’innovazione di sistema”: Pietro Menghi, amministratore delegato di Neosurance, scaleup insurtech che ha sviluppato una Open Insurance Platform dedicata alle più innovative realtà assicurative, fotografa così il momento di transizione in cui si trova il mondo delle assicurazioni.
Il settore si sta aprendo a ecosistemi esterni, come già avvenuto per l’open banking in relazione al mondo dei pagamenti digitali: attraverso l’open insurance, la possibilità di proporre e fruire di polizze su piattaforme operanti in settori non assicurativi è destinata a rivoluzionare il rapporto tra compagnie e clienti. La risposta è variegata, c’è chi mostra maggiore propensione alla sperimentazione e chi invece è più legato a modelli tradizionali: “Con una visione più conservatrice e di medio periodo non si percepiscono i rischi connessi alla mancata sperimentazione – ha è la riflessione di Menghi – Ci sono nuovi player che non hanno origini di tipo assicurativo e si affacciano sul mercato con nuove proposte. Come Tesla, che vuole embeddare l’assicurazione nell’automobile».
La trasformazione più evidente riguarda i canali distributivi, che possono essere rappresentati da TelCo, o aziende di utility o app di servizi legati alla salute e alla domotica: “L’Internet delle Cose introduce una serie di opportunità molto interessanti, come legare soluzioni assicurative direttamente ai device connessi. Nell’ambito casa, per esempio, si possono creare soluzioni di protezione dal furto che si attivano solo quando si esce e si attivano alcuni device di sicurezza – ci ha spiegato ancora Menghi – Nel mondo sportivo si potranno introdurre polizze infortuni attive solo mentre si svolge attività fisica, sincronizzandole con le app di tracciamento”.

Le 7 aree di maggiore impatto
Da un’analisi di Neosurance emergono 7 ambiti destinati a essere maggiormente coinvolti dal fenomeno dell’open insurance: in ambito smart home si avrà un’integrazione sempre maggiore tra sistemi assicurativi e dispositivi intelligenti; poi ci sono appunto opportunità in campo sportivo, con la possibilità di creare micro-polizze istantanee, personalizzabili in base alle reali esigenze dei singoli. Nel settore energia si può immaginare un’integrazione con i sistemi di smart metering dei nuovi contatori connessi e le app con cui si pagano le bollette per attivare coperture di vario tipo, così da garantire la continuità del servizio.
Area in forte espansione è quella della micromobilità urbana. Da uno studio dell’Osservatorio nazionale sulla Sharing mobility, sarebbero circa 30mila i monopattini in sharing e circa 800mila quelli di proprietà: integrando su ogni mezzo un dispositivo connesso, è possibile identificare il monopattino/bici e renderlo assicurabile attraverso una sorta di Rca dedicata; per quanto riguarda i mezzi in sharing, l’assicurazione potrebbe attivarsi solo durante l’effettivo utilizzo. Sempre in ambito mobilità, altra partita interessante è quella delle auto connesse: secondo Abi Research, ne saranno messe sul mercato oltre 11 milioni entro il 2025. Del resto, il settore assicurativo ha già iniziato a integrarsi con dispositivi e app collegati alle macchine per offrire polizze digitali più flessibili, basate sui chilometri effettivamente percorsi o sullo stile di guida, così premiando i soggetti più virtuosi.
L’IA per le polizze sanitarie
Oltre a diverse forme di tutela per il lavoro freelance, in rapida espansione, risvolti interessanti sono offerti dal settore salute e dalle varie implicazioni della telemedicina: la possibilità di accedere a parametri e indicatori sulla salute delle persone permette di elaborare profili di rischio sempre più precisi e suggerire strumenti di protezione e assistenza anche agli utenti meno consapevoli, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale; non solo: è possibile valorizzare gli stili di vita più virtuosi, monitorando attività legate a sport e benessere.
Dopo l’ambito finanziario e immobiliare, la Internet of Things, l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati sono tecnologie e strumenti destinati a impattare sul mondo assicurativo. È ancora difficile stabilire quale sarà la forza di questo impatto, ma è necessario arrivare preparati: “Non vedo il digitale come contrapposizione al canale fisico. In alcuni casi lo sostituirà, ma credo che sarà piuttosto uno strumento complementare, capace di rafforzare le capacità di vendita – ci ha detto Menghi con convinzione - Sarà fondamentale il ruolo degli agenti assicurativi, che dovrà trasformarsi radicalmente, diventando l’elemento di raccordo tra il cliente e piattaforme in grado di fornire informazioni sempre più puntuali e dettagliate”.