Ne acquistiamo magari uno di buona qualità, ma lo teniamo più a lungo. Perché alla fine, al di là di chi si sente in dovere di sfoggiare l’ultimo modello da mille euro, i telefoni di ieri fanno grosso modo le stesse cose di quelli di oggi. Con differenze apprezzabili per carità, la durata delle batterie in primis o la definizione delle foto, ma non sostanziali.
Non solo Galaxy S9: gli smartphone attesi a Barcellona
Con Apple fuorigioco, come sempre alla fiera dedicata alla tecnologia mobile di Barcellona, e Lg pronta a lanciare un aggiornamento con intelligenza artificiale del V30 presentato lo scorso anno, gli occhi di addetti ai lavori, appassionati e soprattutto consumatori saranno puntati quest'anno sul nuovo top di gamma Samsung, il Galaxy S9, e sul suo fratello maggiore: l'S9+. Sappiamo già come sono fatti entrambi i modelli, grazie agli abbondanti leak targati Evan Blass finiti su Twitter: il design cambia poco rispetto all'S8, se non fosse per la dual camera dell'S9+ e il lettore per le impronte digitali spostato sotto la fotocamera. Il trend iniziato proprio a Barcellona lo scorso anno, quello dei bordi del display ridotti al minimo, contagia sempre più modelli quest'anno: anche la finlandese HDM Global, azienda che produce dispositivi con il brand Nokia, lancerà uno smartphone di fascia media, il 7+, "a tutto schermo". Stesso discorso per Asus, con il nuovo ZenFone 5. E anche Sony rivoluziona leggermente lo stile Xperia: i nuovi XZ2 e XZ2 Compact hanno uno schermo curvo e angoli stondati.
Una volta che nelle nostre tasche sono arrivati i modelli con display da sei pollici, ora anche senza bordi, che tutti si son messi a costruirli con doppia fotocamera, che si è favoleggiato delle potenzialità degli assistenti virtuali che poi tanto sveglie non sono, adesso si punta all’intelligenza artificiale. Ma rischia di essere ancora una volta una mossa del marketing più che una svolta sostanziale. Sempre che al Mobile World Congress non emerga la sorpresa che nessuno si aspetta.