Gracis-TvB, dopo nove anni arriva il divorzio. Nuovo diesse, Giofrè in pole: c’è un triennale
La bandiera trevigiana annuncia l’addio: «Non resto più, ormai è scontato. Il mio successore? C’è qualche idea...»
Silvano Focarelli
Andrea Gracis, trevigiano doc, lascia Treviso Basket dopo nove stagioni da ricordare
Dopo nove anni Andrea Gracis lascia Treviso Basket. Le voci che, oggi ma anche in passato, volevano in partenza il direttore tecnico trevigiano, quest'anno si sono concretizzate. È lui stesso ad ammetterlo: «Sì, devo solo attendere la ratifica ufficiale che arriverà dal prossimo Cda, ma la mia non permanenza a Treviso ormai è scontata. Del resto è ormai qualche anno che di questi tempi il mio nome era puntualmente messo in discussione: quando nascono così tante voci di solito significa che qualcosa di vero c'è».
Il caso di Gracis dev'essere più unico che raro: dal 2014, arrivò a gennaio con TvB ancora in serie B prima dell'acquisizione dei diritti di Corato in A2, ha sempre avuto un contratto annuale, per cui alla fine di ogni stagione, sempre da profeta in patria, doveva rinnovarlo. Sembra la situazione di uno dei tanti precari.
«In effetti avrei preferito qualche sicurezza in più - ammette lui - però questa è stata la politica della società e io mi sono ogni volta messo in gioco. D'altra parte, anche in presenza di un accordo pluriennale non è detto che si debba restare per forza, si sa quanto valore, talvolta, hanno i contratti nello sport».
Gracis dunque ha solo sfiorato la doppia cifra da dirigente a Treviso, da giocatore aveva disputato un campionato (1879-80, aveva 19 anni) con la Liberti ed altri quattro (1994-1998, uno scudetto) con la Benetton Basket dopo le esperienze a Venezia e soprattutto Pesaro (due tricolori), dove tuttora è un idolo assoluto, al pari di Ario Costa e Walter Magnifico.
Di recente Gracis aveva detto che si stava guardando attorno: c'è allora già qualche proposta o quantomeno un contatto? «Mmmh, beh, sì insomma, queste sono cose personali che preferirei non divulgare. Come sul nome del mio successore, sul quale un'idea comunque me la sono fatta...». E allora vediamo di farcela anche noi.
Allo stato attuale delle cose, a meno che come spesso accade non spunti in extremis il terzo incomodo, i candidati sono due: Simone Giofrè e Flavio Portaluppi. In verità la rosa comprendeva anche Michele Gherardini (Rucker) e Christian Mayer (Agrigento), ormai decaduti. Giofrè è l'attuale diesse di Brindisi, legato alla società salentina fino al 2024: come dice Gracis, un contratto in essere non è un ostacolo insormontabile se il diretto interessato accettasse di interromperlo (ha l’opzione di uscita), anche perchè l'offerta di Treviso Basket, secondo indiscrezioni, sarebbe triennale. Poi si fa presto a fare 1+1 e decidere che, nel caso arrivasse Giofrè, porterebbe in dote anche coach Frank Vitucci (che ambienti brindisini però danno intoccabile), che nel caso ritroverebbe sia il vice Alberto Morea che, in campo, capitan Sandro Zanelli e, se torna (difficile) Adrian Banks.
L'alternativa, Portaluppi, ex gran tiratore (poi anche ds) della Milano di D'Antoni, Premier, Pittis e Meneghin, in uscita da un anno sabbatico dopo essersi dimesso da Cremona. Curiosamente, anche lui porterebbe un nuovo coach, Paolo Galbiati, con cui a Cremona vinse una Coppa Italia, ora assistente di Matt Brase a Varese. Chissà come deve sentirsi Marcelo Nicola...
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