Contea-Susegana, botte e razzismo: il portiere finisce in ospedale
Mano rotta per Dal Col dopo il pestaggio subito per un presunto “nero di m…” rivolto a Modou Diagne
Andrea Dossi
Scene da far west a Contea. Dalla gara contro il Susegana si esce con l’ennesimo presunto episodio di razzismo e un giocatore in ospedale per fratture scomposte e trauma cranico: una pagina nera per lo sport dove purtroppo a vincere è stata la violenza verbale e fisica. Al termine di un incontro infuocato, i padroni di casa hanno conquistato i tre punti grazie all’1-0 ma la sfida è continuata dopo il triplice fischio a suon di insulti e colpi proibiti. Due le risse scatenate e due gli espulsi: da una parte il portiere di riserva del Susegana Alessio Dal Col che è finito in ospedale dopo il pestaggio subito per un presunto “nero di m…” rivolto a Modou Diagne del Contea che dall’altra parte ha reagito con un calcione. Il fatto ha radici profonde.
Il clima
L’inimicizia tra Susegana e Contea è cominciata il 5 novembre, durante la gara del girone di andata finita sull’1-1. «All’andata era successo un parapiglia simile - spiega l’allenatore del Contea, Francesco Bogana - c’è stato un insulto razzista, che avevo sentito anch’io, rivolto al mio portiere Pape Dieng ma Dal Col non c'entrava ed è nata una rissa». In vista del ritorno, entrambe le squadre e i rispettivi sostenitori hanno coltivato la voglia di rivalsa. Il Contea, inoltre, veniva da un periodo negativo senza vittorie e tornare ai tre punti contro i “rivali” del Susegana è stata un’ulteriore miccia. «La partita è stata tesa sotto tutti i punti di vista, sia in campo con animi caldi sia sugli spalti dove tra tifosi e genitori si sono stati screzi - continua Bogana - l’arbitro ha fatto del suo meglio per gestire una gara veramente maschia, loro forse si aspettavano di più ma è stata una giornata che poco c’entra con il calcio».
La violenza
«Alla fine due ragazzi si sono azzuffati, un mio ragazzo e il loro portiere di riserva se le sono date - continua l’allenatore giallonero - siamo andati a dividerli, Dal Col si è rialzato da terra e si è scagliato contro Diagne. Non ho visto e sentito che cosa sia successo, i loro portiere era esagitato, non che i miei fossero tranquilli: non è stata una cosa bella da vedere. I miei ragazzi hanno riferito che è partito un insulto razzista, io ero abbastanza distante». «Sembra che un nostro giocatore abbia rivolto un insulto razzista però nessuno dei nostri ha sentito e men che meno l'arbitro - risponde il direttore sportivo del Susegana Fabio Pompeo - Rientrando negli spogliatoi Dal Col e Diagne si sono azzuffati, altri giocatori del Contea sono intervenuti contro il nostro che ha ricevuto un calcio alla schiena, ha riportato la frattura scomposta del terzo e quarto metatarso, è stato riscontrato un trauma cranico».
Le conseguenze
«Dal Col sarà operato, già quando era a terra con il volto e il naso gonfio avevamo capito le conseguenze - continua Pompeo - Non posso dire che il singolo episodio di insulto sia capitato o meno, ma noi del Susegana non abbiamo nulla a che fare con il razzismo». Una nota del club aggiunge che l’80% dei tesserati è di origine estera e che viene offerto il trasporto ai più piccoli, soprattutto per le famiglie più in difficoltà. «Non si sono mai presentate problematiche di odio razziale - continua il Susegana - Ci stupiamo, Dal Col ha confermato di non aver mai pronunciato alcuna frase razzista. Si condanna la violenza, in ogni sua forma, e la reazione fisica che ha coinvolto un giocatore poi andato in pronto soccorso». L’attesa per il responso del giudice sportivo: «Accetteremo qualsiasi decisione - chiude Bogana - mi dispiace per Dal Col, ho visto le sue condizioni, anche i miei giocatori sono usciti dal campo con segni sul volto. Scagiono in parte Diagne, che si è comportato male, ma non credo che un calcio possa rompere una mano. Non ho mai visto un grave episodio come questo in tanti anni, non abbiamo giustificazioni. Dobbiamo migliorare tutti perché il calcio deve rimanere uno sport anche se si gioca col cuore in mano».
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