Coppa Italia, l’Imoco Volley Conegliano batte 3-1 Novara e va in finale
La Prosecco Doc va avanti di due set, l’Igor trova la rimonta ma poi non riesce a superare la difesa di De Gennaro
Mirco Cavallin
In perfetto orario, il convoglio delle pantere ha staccato il biglietto per la settima finale consecutiva di Coppa Italia, l’ottava in undici stagioni. Domenica alle 18 cercherà di cucirsi per la quinta volta la coccarda tricolore sulle maglie. Sarebbe il quarto successo di fila per la formazione di Daniele Santarelli, risultato mai raggiunto da nessun club nelle 75 edizioni del trofeo.
La semifinale contro l’Igor Novara non ha deluso le aspettative, sotto gli occhi, tra i tanti vip, del ct azzurro Davide Mazzanti, di Serena Ortolani, Julio Velasco, Lorenzo Bernardi e del presidente della Cev Aleksander Boricic. Il sestetto scelto da Santarelli è quello previsto, già utilizzato martedì contro Cuneo, con Wolosz e Haak sulla diagonale principale, Lubian e Fahr al centro, Cook e Plummer in banda, De Gennaro libero. Anche Lavarini va sul sicuro e schiera Cambi, Karakurt, Danesi, Chirichella, Bosetti, Adams e Fersino.
Conegliano si fa sorprendere da un paio pallonetti di Karakurt alla spalle del muro di Fahr e Haak (1-3), poi dal servizio potente di Adams che sorprende Cook (2-5) e infine da un’incomprensione su un appoggio (3-7). Al solito inizio al rallentatore segue una buona reazione con Plummer e col turno di battuta di Lubian, fino al muro di Fahr che fa 8-8. Le pantere concedono qualcosa al servizio, ma tengono regolarmente il cambio palla, arrivando al break con Haak sul 15-14. Danesi passa due volte in primo tempo, poi il muro di Cook vale il 19-17. Nel frattempo entrano in seconda linea Gennari per Plummer e Squarcini per Fahr, sotto rete De Kruijf per Lubian. Sono proprio le centrali a dare la spallata finale, con l’olandese a segno in fast e primo tempo e Squarcini che la imita per il punto decisivo.
Novara prova a cambiare ritmo dopo il cambio campo e trova una sequenza positiva con Danesi e Chirichella. Conegliano reagisce accelerando a sua volta e variando molto il gioco (6-3). Per le piemontesi comincia a scaldare il braccio Karakut, brava a rischiare sulla linea di fondo e a sfruttare il muro gialloblù (10-9). Il gioco cala un po’ di qualità con diversi errori da entrambe le parti e il punteggio che resta in equilibrio. Haak sbaglia un attacco, ma si riscatta subito infilando due punti che portano al 16-15. L’Igor reagisce e va al massimo vantaggio sul 17-20 con quattro punti di Karakurt. In un amen le pantere riagganciano la parità con Plummer e Haak. Santarelli cambia ancora la coppia delle centrali e ottiene il massimo del risultato, con ace di Squarcini e e muro di De Kruijf.
Passato il pericolo e respinte le pretese di Novara di allungare la partita, le pantere hanno un calo di efficienza in avvio del terzo set, concedendo tre punti con errori gratuiti in attacco. Sul 6-6 la situazione rinvigorisce le piemontesi, che inseriscono stabilmente Carcaces al posto di Adams. Danesi anticipa un paio di volte il muro di Conegliano (8-10), le pantere sono meno aggressive e più fallose in tutti i fondamentali. E così da 11-16 il divario cresce fino al 12-20, con Gray e Carraro che fanno rifiatare per qualche scambio Haak e Wolosz, in vista del set successivo.
Santarelli lascia in panca Fahr, negativa al servizio con quattro errori, e inserisce Squarcini. Il 3-1 iniziale firmato da Haak e Lubian è seguito da due errori di Cook che danno ossigeno a Novara e portano al 5-5. Due muri di Squarcini e due attacchi di Plummer riportano avanti Conegliano (11-9), poi si riaccende Karakurt che colpisce due volte al servizio e pareggia a 13. Arrivano gli errori anche da parte piemontese con Carcaces e la stessa Karakurt, più due muri delle pantere che aprono la forbice fino al 18-14. Torna Adams per Novara, che però fa più fatica a costruire, complice il muro più attivo di Conegliano. Plummer fa 21-17, ma poi attacca fuori, dopo aver preso muro da Karakurt, che completa in diagonale il pareggio. L’americana si riscatta e poi Haak firma il muro del 23-21. Arriva il primo tempo di Bonifacio e poi un mani-fuori di Gennari vale due match point. Su primo un challenge ricco di tensione dà ragione a Novara (invasione di De Kruijf), poi la stessa Gennari, nella sua terra emiliana, fa salire tutte sulla carrozza della finale.
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