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Volley, la Prosecco Doc Imoco si salva ancora al tiebreak: Busto battuta 3-2

Conegliano ancora di “corto muso”: va sotto 2-1 al Palaverde, poi la rimonta per la 71esima vittoria di fila, a meno 1 dal record di Ravenna

Mirco Cavallin
2 minuti di lettura

VILLORBA. Il record vacilla, trema, ma non cade. Neanche stavolta. Il rischio corso a Monza è stato rivissuto dai 3mila del Palaverde, che hanno sofferto assieme alla squadra i tanti errori, le incertezze, le incomprensioni, ma hanno gioito alla fine per la grinta messa nei momenti decisivi, per la capacità di resistere ad un’avversaria di alto livello, per il risultato ottenuto con tre titolari ancora indisponibili.

L’avvio è da ritmi alti e intensi, come ci si aspettava alla vigilia. Busto schiera Battista al posto di Mingardi, mentre Conegliano tiene in panca De Gennaro e Sylla, riproponendo lo stesso sestetto che ha giocato la seconda parte della gara di Monza. Le pantere prendono in pugno il primo set grazie al muro e ad una maggiore reattività; De Kruijf fa letteralmente quello che vuole sottorete, alternando forza e astuzia nei colpi. Sul massimo vantaggio di 20-13 arriva una buona sequenza di Gray e un passaggio a vuoto delle gialloblù. Sul 21-18 Egonu indovina l’ultimo millimetro di campo; entra Mingardi e va subito a segno, ma prima De Kruijf e poi Courtney chiudono il parziale.

Come spesso succede la pantere hanno un calo evidente nel secondo set: molti errori, tre di Egonu, due Folie (incredibile a dirsi) sul primo tempo, regalano punti preziosi a Busto, che continua a contare anche su un’ottima Gray. Il divario cresce fino al 10-16 con muro di Stevanovic su Plummer; un mini parziale di 3-0 ridà fiato e fiducia alle pantere, che però non sembrano trovano l’abbrivio necessario per ricucire e con tre errori di fila compromettono altrettante fasi break. Musso fa entrare anche Bressan e Ungureanu, Santarelli ci prova con Frosini e Vuchkova, ma la svolta non arriva. Alla fine pesano come un macigno i 13 errori punto, praticamente metà set regalato alle avversarie.

L’inerzia resta dalla parte delle farfalle anche all’inizio della terza frazione: 2-6 per Busto e Conegliano spaesata, ma il timeout di Santarelli sortisce l’effetto sperato. Arriva un controparziale di 8-2 firmato per metà da Egonu e sostenuto anche dal muro; la gara si riaccende e Busto non cede (15-18). L’Imoco è però molto meno fallosa e questo le consente di reagire (20-19); Busto però è vivissima, rientra ancora Mingardi e due aces di Ungureanu, prima su Caravello e poi su Plummer, condannano Conegliano ad inseguire. Comincia a sbagliare anche Busto (9-6): una lunga serie di cambi palla, con Bosetti e Gray sempre sugli scudi e le pantere che giocano più di squadra, porta il punteggio fino al 19-16. Si rivede anche Folie con due primi tempi consecutivi, poi Egonu chiude con tutta la forza che ha una rigiocata mal gestita dalle ospiti e Courtney indovina un pallonetto velenoso. Sembra fatta, ma un altro ace di Ungureanu e un errore di Plummer regalano il 23 pari; l’americana si riscatta subito dopo, Egonu chiude nel tripudio del Palaverde.

Nel tiebreak gli errori gialloblù sono ancora tanti (6 sui primi 10 punti di Busto), ma è il cuore a prevalere: Egonu mette un ace per l’11-10, ribaltando il 7-8 del cambio campo. Poi c’è solo Imoco fino alla fine: Busto resta sulle ginocchia, ma strappa applausi e un punto buono per la classifica. I cori finali sono tutti per le pantere, arrivate sull’orlo della sconfitta, ma capaci di tirare fuori gli artigli al momento giusto.

Adesso ne mancano due per pareggiare questo benedetto record, tre per entrare davvero nella storia: le energie forse non sono molte, ma la volontà è tanta e ammirevole. Standing ovation.

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