Fortitudo-Treviso storia di sfide mitiche e di accesa rivalità tra le tifoserie
Tra il 1997 e il 2006 hanno vissuto cinque finali scudetto Domani alle 17, l'ennesima riedizione della partitissima
Silvano Focarelli
TREVISO
E domani riecco (per i tifosi di qui) la madre di tutte le partite: per quelli di là conta più il derby con la Virtus ma poco cambia.
Nessuno ha mai saputo spiegare il motivo per cui fra le tifoserie di Treviso e Fortitudo non ha mai corso buon sangue, una rivalità che qui ha sostituito quella storica con Mestre. Di Fortitudo-Treviso indubbiamente se ne sono giocati di più importanti di quella di domani, i tempi in cui queste squadre si spartivano scudetti e Coppe sono ormai passati: fra il 1997 e il 2006 ci sono state 5 finali scudetto, 4 vinte dalla Benetton. Club prestigiosi: in totale hanno portato a casa 7 tricolori, 9 Coppe Italia, 2 Coppe Saporta e 6 Supercoppe, con stelle del calibro di Henry Williams, Pittis, Edney, Marconato, Garbajosa, Wilkins, Fucka, Myers, Basile, Bargnani e Belinelli e chissà quanti altri.
Quanti ricordi e momenti di gloria: nel 1997 la Benetton di coach D’Antoni porta a casa il suo secondo tricolore in una garacinque finita 84-82 nonostante un fantastico one-man-show di Carlton Myers (41 punti). Invece lo scudetto del 2003 reca la firma di Ettore Messina, che aveva appena lasciato la Virtus. Ed alla Benetton l’Aquila strappò il suo primo trofeo in assoluto, la Coppa Italia del 1998 vinta nell’allora PalaMalaguti 73-55, oltre al primo scudetto, nel 2000, proprio al Palaverde. Una rivalità che, come tutti ricorderanno, ha vissuto anche momenti di grandi tensioni e polemiche, come la vergognosa invasione di campo di alcuni sostenitori bolognesi al PalaDozza in garatre di finale playoff del 2002, il 15 giugno, solo per impedire i festeggiamenti di quelli trevigiani in territorio nemico: eravamo al 38’58” sull’81-89. Oppure come il 29 maggio 2016, garauno di semifinale playoff di A2: non contenti del successo 68-61 della loro squadra, 150 dei soliti pseudo tifosi felsinei procurano pesanti danni al Palaverde: pannelli staccati dal controsoffitto, seggiolini sfasciati, insulti, spintoni e qualche ceffone: coinvolto anche l‘allora questore di Treviso Tommaso Cacciapaglia. La festa grande invece ci fu nel 2006: 7” dalla fine, siamo 69-68 per la Benetton di coach David Blatt dopo un libero di Siskaukas. Un ventenne di belle speranze, Marco Belinelli, ha l’ultimo possesso che può valere il sorpasso e perciò lo scudetto di Bologna, ma scivola sul parquet e l’ultimo disperato tentativo da quasi metà campo di Diawara non ha esito. Infine, per restare fra gli esempi più vicini a noi, la finale di Coppa Italia di A2 a Porto San Giorgio. Era l'anno della promozione per entrambe: era il 3 marzo 2019, Treviso e Bologna non si contendevano un trofeo da quella finale scudetto 2006. Finisce 84-75 con partitone dell'appena arrivato David Logan (19) e di Amedeo "Tex" Tessitori (15). Pur tra alti e bassi erano comunque bei tempi per entrambi: l’addio dei due munifici “patron”, Gilberto Benetton e Giorgio Seragnoli, avvenuti in tempi diversi (2011 e 2018), ha fatto tramontare l’età dell’oro di queste gloriose società. Una s’è ritirata facendone nascere un’altra, Treviso Basket, l’altra chiuse proprio i battenti favorendo la creazione di una nuova: tutte e due hanno dovuto ricominciare dalle serie inferiori: Bologna ci riuscì dopo un purgatorio di 10 stagioni per aver vinto il campionato di A2 2019, Treviso dopo 7 con la memorabile cavalcata vincente nei playoff.
Le costanti rimaste dall'inizio sono la grande passione delle tifoserie e l’accesa rivalità che le divide. Domani alle 17, nell'ennesima riedizione della partitissima, le rivedremo entrambe. —
Silvano Focarelli
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