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Treviso, al Senato De Carlo travolge Galeano, Fratelli d’Italia vola verso il 30%. Lega, dati choc: 16%

L’uscente bellunese unico senatore della nostra provincia. Proporzionale, doccia fredda per Paolin, Colmellere e Sozza

Andrea Passerini
2 minuti di lettura

Vola Fratelli d’Italia, che doppia la Lega nella Marca, sino a ieri primo feudo leghista d’Italia nonché la provincia del presidente della regione, Zaia. È il responso politico choc della notte, quando sono stati scrutinati un quarto dei seggi del Senato.

Un terremoto politico che non potrà non avere conseguenze a tutti i livelli: centrodestra al 58%, ma equilibri interni sconvolti. Il centrosinistra al 23%. Il Pd stenta a superare quota 15, Verdi /Si e + Europa sono rispettivamente al 4 e al 3%. Il terzo polo raggiunge l’8%, ma sembra lontano dalla doppia cifra. E il Movimento 5 Stelle nella notte viaggia al 4%. Meglio farebbe il fronte No vax, ma è diviso in 4 liste. La migliore è Italexit di Paragone, al 2,57%

Il secondo responso è che il primo (e forse il solo) senatore della Marca è bellunese: Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia. Trionfa nel collegio uninominale che somma le due province. Viaggia poco sotto il 60%. Il sindaco di Calalzo (dal 2009), coordinatore veneto del partito, torna a palazzo Madama, dopo aver cominciato il precedente mandato come deputato (caso pressoché unico). Era candidato da FdI, Lega per Salvini premier, Forza Italia e Noi Moderati, il polo che aggregava a i gruppi di Luigi Brugnaro, Enrico Toti e Maurizio Lupi.

Successo nettissimo

A conteggio in corso, il vantaggio di De Carlo si attestando sui 36-37 punti sul principale avversario, Paolo Galeano ( Pd), sindaco di Preganziol al secondo mandato, sostenuto da Pd, Verdi/Sinistra, +Europa e Impegno Civico Di Maio.

Lo sfidante del centrosinistra oscilla tra il 19 e il 22 %. Briciole agli altri competitor, a cominciare dalla candidata del terzo polo, la montebellunese Paola Bergamo (Azione /Italia Viva), attestatasi sull’8 %, ma anche per Flavio Baldan (M5S), sotto il 5%. Quindi i candidati della galassia No vax e No green pass: Roberto Levi (Italexit di Paragone), al 2,56%; Massimiliano Zannin (Alternativa per l’Italia) 0,46%; Loredana Veronese (Italia sovrana e popolare: Rizzo, Ingroia & Co) all’1,21% , Alberto Poli (Vita, la rete di Sara Cunial) all,176% . E l’1% a Gabriella Cassol, di Unione Popolare.

Proporzionale, notte di beffe

Niente da fare per i candi dati dei listini del proporzionale. La Lega trevigiana schierava due parlamentari in lizza: Giuseppe Paolin, deputato uscente, segretario organizzativo regionale, secondo dietro la paracadutata (da Vicenza) ministra uscente Erika Stefani, e Angela Colmellere, deputata uscente e già sindaco di Miane, al terzo.

Il Pd trevigiano confidava in Anna Sozza, già sindaca di Maserada, seconda dietro il segretario veneto Andrea Martella.

La stessa Bergamo era terza per Azione e Italia Viva: così come Debora Varaschin, forzista montebellunese; e pure Stefano Dall’Agata, per Verdi/Sinistra Italiana. Forza Italia aveva poi un altro trevigiano, al quarto posto: l’ex vicesindaco di Castelfranco Veneto Gianfranco Giovine. Ma già dopo l’una la notte spegneva tutte le speranze di portare un trevigiano a palazzo Madama. 

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