JESI. Ha fatto la storia. Anche al Giro. Biniam Girmay a fine marzo aveva vinto la Gand Wevelgem, primo corridore di colore nella storia, diventando l’eroe dell’Eritrea. Martedì 17 maggio a Jesi, sulle strade di Michele Scarponi traboccanti di folla e di emozioni, si è ripetuto.
«È una giornata straordinaria, ho vinto la prima tappa in un grande giro, è un giorno memorabile per tutti gli africani». Ebbro di gioia il 22enne dell’Intermarché (contratto recentemente ritoccato a un milione). Dopo una volata serrata ha battuto Mathieu Van der Poel (Alpecin). Che poco dopo il traguardo ha alzato il pollice facendo inequivocabilmente capire a tutti: mi ha battuto il più forte, chapeau.
Il murale dedicato a Scarponi a Filottrano
Pensateci, Biniam, residenza a San Marino ma che dopo la vittoria alla Gand Wevelgem era andato controcorrente tornando dalla sua bella famiglia in Africa ad Asmara rinunciando a monumentoi come Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, ha vinto a sulle strade di Michele Scarponi. E al campione morto nel 2017 nella vicina Filottrano, traboccante di amore per il ciclismo, i colleghi non potevano fare un omaggio migliore.
Alessandro De Marchi (Israel) guida i coraggiosi di giornata
Coraggio, con i tre Mattia Bais (trentino della Drone Hopper), Lawrence Naesen (Ag2r) e il redivivo uomo delle fughe, il friulano Alessandro De Marchi (Israel) – “avevo bisogno di ritrovarmi, ci riproverò e che bello passare nel paese di Scarponi”, ha detto -, ripreso a 20 km dalla fine dopo 166 km di fatica e speranza. Espolosività, con attacchi a raffica sugli strappi marchigiani. Persino Vincenzo Nibali (Astana) ha provato ad andarsene cercando il colpo ad effetto da dedicare a Scarponi. Girmay, nonostante un “dritto” in discesa, non ha perso d’occhio gli Alpecin di Vdp che nel frattempo avevano tolto di mezzo i velocisti con invece tutti i big, maglia rosa Jauan Padro Lopez (Trek), sempre vigili. Anche il ct della Nazionale di calcio. Roberto Mancini, altra gloria della città e buon pedalatore, ha gradito.
Il ct dell'Italia del calcio Roberto Mancini ha accolto il Giro nella sua Jesi
Poi il capolavoro, la storia. E pure l’incidente sul palco quando ha dovuto stappare il Prosecco. Ve l’avevamo scritto giorni fa che per alcuni era piuttosto complicato. Svita il tappo che gli finisce in un occhio, via in ospedale, tanta paura e conferenza stampa del vincitore annullata. «Io non vedo nulla», ha detto. Se l’è cavata con, per fortuna. «Non ci lasciano salire sul palco a guidare gli atleti e questi sono i risultati», ha sbottato l’uomo Astoria, lo sponsor delle bollicine, Enrico Zanardo.
Il Giro lascia le strade di Scarponi dopo aver regalato emozioni forti. Le immagini del pappagallo Frankie, l’inseparabile compagno di viaggio di Michele, in volo, hanno fatto venire il groppo alla gola.
Mercoledì 18 maggio da Sant’Arcangelo di Romagna a Reggio Emilia, piattissima attesa d’una volata. Si rivedrà Mark Cavendish (QuickStep)?
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