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Rosolia

Rosolia
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La rosolia è una patologia infettiva causata da un virus (Rubivirus) che colpisce diversi tessuti, come linfonodi e pelle. Di solito, si presenta come una malattia lieve a decorso benigno, ma diventa pericolosa se contratta durante la gravidanza, perché può portare ad aborto spontaneo, morte intrauterina del feto o gravi malformazioni congenite (rosolia congenita). Se l’infezione avviene poco prima del concepimento o nelle prime 8-10 settimane di gestazione, il rischio stimato di conseguenze al feto è del 90%.


Chi colpisce 


Come morbillo, varicella, pertosse e parotite, anche la rosolia è una malattia più comune durante l’infanzia e colpisce di norma tra i 5 e i 14 anni. In Italia, la sua incidenza è rimasta pressoché stabile dal 1971 al 1996, con epidemie cicliche che si verificavano ogni 4-6 anni, facendo registrare dai 30.000 ai 60.000 casi annui. In seguito, con l’introduzione del Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc), dal 2013 l’incidenza della malattia nel nostro paese si è notevolmente ridotta: 1 caso su 100.000 nati. Nel mondo, invece, secondo l’OMS, sono 110.000 i bambini che ogni anno nascono con la sindrome della rosolia congenita, soprattutto in Africa e nel Sud-Est asiatico. Le stime sulla mortalità, dovuta a complicazioni come l’encefalite, in particolare tra gli adulti, variano da 0 al 50%.
 

Come si trasmette


Una persona infetta può trasmettere la malattia prima ancora di sapere di avere contratto il virus. Sono sufficienti pochi colpi di tosse e starnuti per diffondere nell’aria goccioline di saliva infette, oppure il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. La sua contagiosità è massima da 1 a 5 giorni dopo l’esordio dell’esantema, la tipica eruzione cutanea. Inoltre, in gravidanza, l’infezione può essere trasmessa al nascituro attraverso la placenta.

Come si manifesta


Febbre leggera, occhi arrossati, esantema maculopapulare e ingrossamento dei linfonodi alla base della nuca, dietro al collo e alle orecchie sono i sintomi più comuni. Di solito, l’esantema dal viso si diffonde nel giro di 24 ore in tutto il corpo e dura al massimo tre giorni. Tra le complicanze da segnalare, ci sono quelle articolari, come l’artralgia e l’artrite, soprattutto negli adulti e tra le donne. Quelle più gravi, come le encefaliti o la porpora trombocitopenica (formazione di piccoli coaguli di sangue che bloccano l’apporto di sangue a organi vitali), fortunatamente si verificano di rado. La rosolia congenita si manifesta invece con difetti alla vista, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale, danni al fegato e alla milza.


Il vaccino


Contro la rosolia è disponibile il vaccino vivo attenuato trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR), che prevede una prima dose somministrata a 12-15 mesi e una seconda a 5-6 anni. Negli adolescenti e negli adulti mai vaccinati si possono effettuare due dosi a distanza di almeno 4 settimane. È disponibile anche un vaccino combinato contenente sia le componenti MPR sia il vaccino anti-varicella (vaccino MPRV quadrivalente) e può essere somministrato al posto dei due singoli vaccini nei bambini e nei dodicenni. Oltre ai bambini, la vaccinazione anti-rosolia è fortemente raccomandata alle donne non immuni prima di programmare una gravidanza, o subito dopo il parto per proteggerle dall’infezione in caso di gravidanze successive.