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Meningite da meningococco C e dai ceppi A, W-135, Y

Meningite da meningococco C e dai ceppi  A, W-135, Y
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La meningite è un'infiammazione acuta delle meningi, le membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Generalmente la patologia ha origine infettiva e può essere causata da virus, batteri o funghi. La forma causata da virus è più frequente e di solito meno grave.

Più rara, ma dalle conseguenze molto più gravi, è invece la meningite batterica, provocata dal batterio Neisseria meningitidis (meningococco). I meningococchi sono classificati in base alle loro caratteristiche: oggi ne sono stati identificati 13 tipi, di cui 6 responsabili di patologie gravi nell’essere umano: A, B, C, W-135, Y e, raramente, X. I sierotipi B e C sono responsabili della maggior parte dei casi in Italia, in Europa e in America; i sierotipi A e C sono prevalenti nei paesi asiatici e africani; il sierotipo W135 è più diffuso in Africa e in India.

Quando riesce a raggiungere e infettare le meningi, il meningococco è causa di meningite meningococcica, mentre quando riesce a diffondersi nel sangue e a danneggiare vasi sanguigni, pelle e organi si parla di sepsi da meningococco (o meningococcemia).

 

Chi colpisce

I meningococchi colonizzano il nasofaringe spesso senza causare danni. Tra il 5 e l'11% degli adulti e fino al 25% degli adolescenti sono portatori sani del batterio, senza segni o sintomi della malattia. Nei neonati e nei bambini piccoli i portatori sono più rari. Tra i fattori di rischio della malattia ci sono l'età, la stagionalità, il fumo, una precedente infezione influenzale di tipo A e il vivere in comunità, come le residenze universitarie o le caserme militari.

 

Il meningococco C è il secondo più diffuso in Italia. Tuttavia a partire dal 2006 – anno dell’introduzione del vaccino anti-meningococco C nel nostro paese – il numero dei casi dovuti a questo sierogruppo è in continua diminuzione. Oggi nella classe di età 0-4 anni il sierogruppo C rappresenta il 6,3% dei casi, mentre nella fascia di età dei giovani adulti 15-24 anni è responsabile del 12,5% dei casi. In passato sono stati segnalati alcuni focolai da meningococco C nelle regioni del Centro-Nord. 

 

Come si trasmette

La trasmissione avviene per via aerea, attraverso il contatto diretto con goccioline di saliva o con le secrezioni respiratorie di qualcuno che trasporta il batterio. La trasmissione di solito richiede uno stretto contatto, frequente o prolungato.

 

Come si manifesta

L'infezione da meningococco si presenta comunemente come meningite o setticemia, o una combinazione di entrambi. Meno comuni sono la polmonite, la miocardite, l’endocardite, la pericardite, l’artrite, la congiuntivite, l’uretrite, la faringite e la cervicite. Il quadro clinico può variare a seconda dell’età. Inoltre i bambini più piccoli presentano una più rapida progressione della malattia rispetto ai bambini più grandi. Tra i sintomi più frequenti ci sono febbre alta, mal di testa, nausea e/o vomito, convulsioni, irrigidimento della parte posteriore del collo, sonnolenza.

 

I vaccini

La meningite da meningococco di tipo C si può prevenire grazie alla vaccinazione. Il vaccino contro questo sierotipo è gratuito per i bambini che hanno compiuto 1 anno di età. Sono previste due dosi: una al 13° e una al 15° mese. Esiste poi la vaccinazione con il vaccino coniugato tetravalente contro il meningococco A, C, W, Y, gratuita per gli adolescenti: sia come richiamo per chi è già stato vaccinato contro il meningococco C da piccolo, sia per chi non è mai stato vaccinato in precedenza.