Con il Decreto legge 7 giugno 2017, in Italia sono state introdotte 10 vaccinazioni obbligatorie fino all’età di 16 anni. Cosa vuol dire? Che i dieci vaccini in questione sono offerti gratuitamente a tutti i minori italiani, e rappresentano un requisito necessario per poter frequentare la scuola. Nel caso degli asili nidi e delle scuole dell’infanzia, cioè fino ai sei anni di età, non è possibile iscrivere un bambino che non risulti in regola con le vaccinazioni obbligatorie. In seguito, dalle elementari in poi, i bambini e i ragazzi possono accedere comunque a scuola e sostenere gli esami, ma per chi non ha rispettato gli obblighi viene attivato dalla Asl un percorso di recupero della vaccinazione ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative da 100 a 500 euro.
Ma quali sono i vaccini che bisogna assicurarsi di aver fatto somministrare ai propri figli prima di iscriverli a scuola? Il vaccino esavalente, contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B, si effettua nel primo anno di vita, ed è quindi necessario essere in regola con vaccinazioni e richiami già per iscriversi al primo anno di asilo nido. È inoltre necessario un richiamo per difterite, tetano, pertosse e poliomielite all’età di sei e di 12 anni, che diventa quindi un requisito per l’iscrizione alle elementari e alla scuola media.
Nel secondo anno di vita si effettua anche la prima vaccinazione obbligatoria contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, che è quindi necessaria per l’iscrizione dal secondo anno di nido in poi. Il richiamo, obbligatorio, è previsto a sei anni, ed è richiesto per l’iscrizione alle elementari. L’unica eccezione a questo schema è rappresentata dai nati prima del 2016, per i quali il vaccino contro la varicella non è considerato obbligatorio e non è quindi necessario per l’iscrizione a scuola, visto che lo è diventato solamente nel 2017.