A prescindere dalla presenza di situazioni di rischio che aumentino il rischio di infezione e complicanze, alcuni vaccini sono raccomandati anche in età adulta (che classicamente si considera a partire dai 19 fino ai 64 anni), per la protezione individuale e quella della comunità. In questa fascia d'età il Ministero della Salute consiglia la somministrazione periodica, ogni 10 anni, della vaccinazione contro difterite-tetano-pertosse con dosaggio per adulto.
Inoltre, se non sono già state effettuate in precedenza le relative vaccinazioni o non sono state contratte le relative malattie, è raccomandata anche la somministrazione dei vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella. Può essere offerta (fino a 49 anni) anche la vaccinazione contro l'Hpv per proteggersi dal papillomavirus, causa di tumori alla cervice, all'orofaringe, all'ano, alla vagina e al pene. A partire dai 60 anni è consigliabile la vaccinazione contro l'influenza stagionale ed è raccomandata l'adesione ai programmi vaccinali completi – comprese le dosi booster - contro Covid 19.
Dopo i 65 continua a essere raccomandata con cadenza periodica decennale la vaccinazione contro difterite-tetano-pertosse con dosaggio per adulto e sono raccomandate e offerte gratuitamente le vaccinazioni contro l'influenza stagionale, quella anti-pneumococco e contro l'Herpes zooster. In questa fascia d'età aderire alle vaccinazioni raccomandate è particolarmente importante, considerato che il rischio di malattie infettive e di complicazioni aumenta con l'età, e che in caso di malattia la presenza di comorbidità rende più difficile i trattamenti, come ricorda una review pubblicata su Vaccine. Le vaccinazioni negli anziani possono contribuire così a ridurre sensibilmente i tassi di ospedalizzazioni, disabilità e morte, con guadagni in termini di salute, costi sanitari e sociali, ribadivano gli autori. Soprattutto considerando l'invecchiamento della popolazione.