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Vaiolo delle scimmie

(Foto di SHVETS production via Pexels)
(Foto di SHVETS production via Pexels) 
2 minuti di lettura

Il vaiolo delle scimmie è una malattia causata dall'omonimo virus, il virus del vaiolo delle scimmie (monkeypox virus), appartenente allo stesso genere del vaiolo umano, Orthopoxvirus. Con il vaiolo umano condivide alcune somiglianze – come la comparsa di eruzioni cutanee – ma è generalmente una malattia molto meno grave, molto meno letale e meno contagiosa. L'organo più colpito è la pelle, interessata da eruzioni che si modificano nel tempo. Nel 2022 l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha dichiarata un'emergenza di salute pubblica internazionale, in seguito alla diffusione della malattia al di fuori delle zone endemiche (alcuni paesi dell'Africa centro-occidentale). 

Chi colpisce 


A lungo ritenuta una malattia confinata alle zone endemiche, nel 2022 sono stati riportati casi in diversi paesi non endemici, non imputabili a casi di importazione ma a trasmissione locale. In Italia il primo caso segnalato risale a maggio 2022, e al momento sono meno di mille le persone infettate dal virus. La maggior parte dei casi è stata registrata in maschi giovani, soprattutto in uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). L'epidemia è ancora in corso, e interessa con migliaia di casi soprattutto le regioni europee e delle Americhe. Ha un tasso di mortalità molto più basso del vaiolo, che uccideva tre persone su dieci. Al momento infatti su oltre 61 mila casi confermati i decessi sono 23 (Oms, settembre 2022), ma nelle regioni endemiche, come la Nigeria, sono state registrati focolai con tassi di letalità intorno al 3%. 

Come si trasmette

 


Il vaiolo delle scimmie è una malattia a trasmissione animale e umana. La trasmissione animale è comune soprattutto nelle zone endemiche, dove avviene in seguito a contatto con sangue, fluidi e lesioni di animali infetti, non solo scimmie, ma anche roditori, come scoiattoli o ratti giganti africani per esempio. La trasmissione umana avviene in seguito a un contatto stretto con una persona infetta: contatto pelle a pelle, bocca a bocca, contatti con lesioni o fluidi corporei sono le principali vie di trasmissione. Possibile anche la trasmissione da madre a feto e per via aerea, attraverso goccioline respiratorie, solitamente in seguito a contatto prolungato faccia a faccia e per contatto con oggetti e indumenti contaminati (come biancheria, vestiti, stoviglie e superficie). Al momento attuale non è considerata una malattia a trasmissione sessuale in senso stretto – sebbene il contatto stretto associato lo sia - né in generale una malattia che si trasmette facilmente da persona a persona. Si ritiene che una persona rimanga infettiva dalla comparsa dei sintomi fino alla caduta delle croste delle lesioni cutanee e alla formazione di nuova pelle.

Come si manifesta


All'esordio la malattia si presenta con sintomi quali febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, tosse, e rigonfiamento dei linfonodi. La comparsa delle caratteristiche eruzioni cutanee – che si presentano come macule, per poi evolversi fino a riempirsi di liquido e a sviluppare una costa – può avvenire prima o dopo la comparsa dei sintomi influenzali, e in alcuni casi essere l'unico segno della malattia. Le eruzioni, che possono apparire anche in numero limitato, colpiscono alcune zone in particolare, come le aree ano-genitali, il tronco, le braccia, le gambe, il viso, le mani, i piedi, ma le lesioni possono colpire anche le mucose orali e le congiuntive. Tipicamente la malattia dura da due a quattro settimane. 

Il vaccino


Contro il vaiolo delle scimmie è disponibile un vaccino indicato anche per la protezione dal vaiolo umano (sebbene la vaccinazione sia stata sospesa dopo l'eradicazione). È un vaccino contenente una forma attenuata del Vaccinia virus, viene somministrato con iniezione sottopelle in due dosi, a distanza di almeno 28 giorni. Al momento non è raccomandata la vaccinazione di massa per tutta la popolazione, ma solo per alcune categorie considerate a maggior rischio in virtù delle caratteristiche dell'epidemia in corso. In Italia sono: personale di laboratorio esposto al virus, gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che hanno avuto più partner sessuali negli ultimi mesi o hanno partecipato a eventi di sesso di gruppo, a incontri sessuali presso locali/club/cruising/saune, hanno avuto una storia recente di infezione sessualmente trasmessa e/o associano il sesso al consumo di droghe. Le persone che in passato, prima della sua abolizione, hanno ricevuto la vaccinazione antivaiolosa potrebbero avere qualche protezione contro il vaiolo delle scimmie.