Covid 19 è una malattia respiratoria infettiva causata dal Sars-Cov-2, un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus. Nella maggioranza dei pazienti l’infezione risulta asintomatica, o produce sintomatologie respiratorie lievi o moderate. Nei casi più gravi però può risultare estremamente pericolosa, arrivando a interessare anche organi e apparati al di fuori del sistema respiratorio, fino a provocare il decesso. L’età avanzata e la presenza di comorbidità, come disturbi cardiovascolari, diabete, patologie respiratorie croniche e tumori, rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo di Covid 19 in forma grave.
Chi colpisce
Dall’inizio dell’attuale pandemia di Covid 19, a inizio 2020, a fine settembre 2022, nel mondo, sono state registrate oltre 614 milioni di infezioni, e più di sei milioni e mezzo di decessi. In Italia i casi confermati sono più di 22 milioni, e 177mila i decessi. Ma i numeri si aggiornano di giorno in giorno. Trattandosi di una patologia estremamente contagiosa, che in molti casi può presentarsi in forma asintomatica o paucisintomatica, i numeri reali dei contagi e dei morti potrebbero però essere molto diversi da quelli confermati dalle autorità sanitarie.
Come si trasmette
Sars-Cov-2 si trasmette principalmente attraverso droplet e aerosol, goccioline microscopiche di saliva prodotte da una persona infetta starnutendo o tossendo, ma anche parlando o durante la semplice respirazione. Il contagio avviene per inalazione delle goccioline infette, o venendo in contatto con una superficie contaminata di recente, e toccandosi poi il naso, la bocca o gli occhi con le mani.
Come si manifesta
I sintomi di Covid 19 variano in base alla gravità della malattia. Nei casi lievi possono essere confusi facilmente con quelli di un raffreddore o di una sindrome influenzale, e vanno da un semplice naso che cola, alla comparsa di febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare. La perdita del gusto (ageusia) e dell’olfatto (anosmia) sono sintomi peculiari dell’infezione da Sars-Cov-2, anche se la loro incidenza era maggiore nel corso delle prime ondate della pandemia. Nei casi gravi di malattia compare invece la polmonite, che può evolvere fino a provocare sindrome da distress respiratorio acuto e altre complicazioni, tutte potenzialmente mortali.
Il vaccino
I vaccini contro Sars-Cov-2 sono stati sviluppati in tempi record, e sono diventati disponibili a partire dal 27 dicembre del 2020. Oggi esistono diverse tipologie di vaccino approvate in Europa e in Italia: vaccini a mRna, vaccini a vettore virale, vaccini a sub-unità preteica e vaccini a virus inattivato. I più diffusi in Italia restano però quelli a mRna, una tecnologia approvata per la prima volta proprio nel corso della pandemia di Covid 19. Sono indicati per tutta la popolazione al di sopra dei cinque anni di età. Il ciclo vaccinale iniziale prevede due dosi somministrate a due settimane di distanza l’una dall’altra. Visto che l’efficacia dei vaccini tende a diminuire nel tempo, soprattutto nei confronti del rischio di infezione, è raccomandata anche la somministrazione di dosi booster del vaccino, da effettuare ad almeno cinque mesi di distanza dal completamento del ciclo precedente. Di recente, inoltre, sono state approvate due formulazioni bivalenti, che presentano sia l’antigene del ceppo originario del virus, sia quello specifico di omicron 1 (o Ba.1), che potrebbero rivelarsi più efficaci nel proteggere dalle ultime varianti del virus.