Sedersi a tavola dopo una gastrectomia subita per un tumore allo stomaco può diventare faticoso e addirittura fastidioso. Anzi in alcuni pazienti c’è proprio la paura di mangiare e poi sentirsi male. Accade perché in ben 9 pazienti su 10 fra coloro che non hanno più lo stomaco la glicemia fa i capricci con sbalzi che appunto creano disagi e timori. A suggerirlo sono i dati preliminari del primo studio italiano che hanno indagato sulla prevalenza della variabilità glicemica in chi ha subito la gastrectomia parziale o totale dopo un tumore allo stomaco. Gli obiettivi e i risultati preliminari della ricerca, promossa dalla Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) in collaborazione con il Gruppo Italiano di Ricerca sul Cancro Gastrico (Gircg) e l’Associazione ‘Vivere senza stomaco, si può’ Onlus, sono stati presentati in occasione del 4° Seminario di Studi sulla Nutrizione nei Gastroresecati organizzato dall’Associazione.
La ‘dumping syndrome’
Gli italiani che non hanno più lo stomaco a seguito di un tumore gastrico sono circa 80.000 e finora non si sapeva quanto fosse diffusa la dumping syndrome, un disturbo che compare da pochi minuti a 3 ore dopo aver mangiato perché il cibo raggiunge troppo velocemente l’intestino tenue. Questo passaggio così rapido può determinare, specie se il cibo ingerito contiene zuccheri, un’ampia varietà di sintomi come dolore e distensione addominale, nausea, vomito, diarrea, debolezza, vertigini, sudorazione, vampate di calore e talvolta sincopi. Un altro disturbo che può presentarsi è l’ipoglicemia reattiva isolata, in cui ci sono soprattutto sudorazione, palpitazioni, tremori e debolezza che si manifestano entro due-tre ore dal pasto. “In entrambi i casi si può avere una consistente variabilità glicemica che sappiamo essere molto dannosa per la salute, perché nei diabetici per esempio aumenta il rischio di complicanze e di danni all’endotelio dei vasi; inoltre, un episodio di ipoglicemia grave può portare a coma e ricovero, oltre a portare i pazienti ad un vero e proprio terrore di alimentarsi, con immaginabili conseguenze – spiega Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc.
La diffusione dei disturbi della glicemia
Finora non era noto con quale prevalenza i sintomi riportati dai pazienti sottoposti a una gastrectomia parziale o totale a seguito di tumore allo stomaco gastrectomizzati fossero legati alla dumping syndrome oppure all’ipoglicemia reattiva isolata: “Il nostro studio, tuttora in corso, è il primo a cercare di dare una risposta”, prosegue Muscaritoli. “Abbiamo coinvolto 322 pazienti iscritti all’Associazione ‘Vivere senza stomaco, si può’ e dalla prima fase osservazionale, appena conclusa, è emerso che ben 286, pari all’89% del totale, hanno sintomi che potrebbero essere compatibili con oscillazioni consistenti della glicemia dopo i pasti”. In questi casi, i pazienti presentano debolezza, vertigini, sudorazione e vampate di calore oppure una vera e propria ‘dumping syndrome’, in cui a questi sintomi si associano anche dolore e distensione addominale, nausea e vomito.
La seconda fase dello studio
I partecipanti sono stati sottoposti a un questionario specifico e i risultati mostrano che 169 pazienti hanno un punteggio compatibile con una diagnosi di dumping syndrome, e ben 117 con un’ipoglicemia reattiva isolata. La seconda fase della ricerca è stata avviata per valutare in tutti questi soggetti la variabilità glicemica sintomatica e asintomatica: i pazienti saranno infatti sottoposti al monitoraggio continuo della glicemia per due settimane attraverso sensori sottocutanei.
Sensori della glicemia gratis
Quello che appare chiaro da questi primi risultati è la necessità di prevedere l’erogazione dei sensori glicemici anche per questi pazienti, oltre che per i diabetici. Gli sbalzi glicemici eccessivi sono molto pericolosi per la salute ed è necessario tenerli sotto controllo per prevenire ipoglicemie che potrebbero provocare coma e ricoveri. "Vivere senza stomaco è possibile, ma è ormai evidente che i pazienti che vanno incontro a importanti sbalzi glicemici potrebbero essere moltissimi – aggiunge Claudia Santangelo, presidente Associazione Vivere senza Stomaco, si può Onlus. Questi dati preliminari, suggerendo una prevalenza estremamente elevata della variabilità glicemica nei pazienti gastroresecati, sottolineano una volta di più la necessità di garantire anche a queste persone l'accesso ai sensori per il monitoraggio della glicemia, indispensabili per scongiurare il rischio concreto di coma e di ricovero ospedaliero a seguito di un’eventuale ipoglicemia grave. Questi dispositivi a oggi saranno erogati gratuitamente soltanto in Emilia-Romagna, un esempio virtuoso che in futuro dovrebbe essere seguito da tutte le Regioni. La nostra speranza è che iniziative come questa, che a oggi sono sporadiche, siano sempre più diffuse per rispondere ai bisogni dei malati, purtroppo spesso dimenticati a causa del loro numero relativamente basso”.
Video-ricette per stuzzicare l’appetito
Tra i tanti temi di cui si è discusso durante il seminario c’è quello relativo alla mancanza di appetito, all’incapacità di sentire i sapori come una volta, alla paura di star male dopo aver mangiato. Tutti fattori che rendono il sedersi a tavola un problema anziché un piacere. Proprio per aiutare i pazienti a recuperare la voglia di mangiare evitando il più possibile i disturbi, l’Associazione Vivere senza stomaco si può ha realizzato insieme alla dietista Francesca Pasqui del Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche dell'Uiversità di Bologna, delle video-ricette (che saranno presentate una volta al mese): “Abbiamo ideato alcune ricette e trasformato quelle già note adattandole alle esigenze dei gastro-resecati per dare la possibilità ai pazienti di mangiare pietanze gustose, ridotte nel volume ma altamente caloriche e che invogli a mangiare con piacere esattamente come tutti gli altri”, racconta Santangelo. Le video-ricette saranno in onda sul canale You Tube dell’Associazione.