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Covid fa ammalare la mente, ecco cosa fare per ritrovare serenità

Covid fa ammalare la mente, ecco cosa fare per ritrovare serenità
Aumentano ansia, umore depresso, stanchezza psicologica, sintomi da stress post-traumatico. Alcuni numeri gratuiti e iniziative gestite da psicologi, sul territorio nazionale, per fornire ascolto a chiunque ne abbia bisogno
4 minuti di lettura

MARCO è un ragazzo di 25 anni, fa il tatuatore e vive a Pavia. Due anni fa è andato a convivere con la sua ragazza, Marta. Ha perso il lavoro durante il primo lockdown. Per fortuna in estate l'ha ritrovato a Milano, ma ora è di nuovo in pausa non sa se riprenderà. Anche la sua ragazza al momento è disoccupata. E l'incertezza del futuro pesa pure sulla sua vita affettiva e relazionale. È così che Marco ha incominciato a soffrire di ansia ed ha avuto i primi attacchi di panico.

Ma il suo non è un caso isolato: c'è Laura di Novara, 45 anni, che ha perso il papà a causa del Coronavirus. L'ultimo saluto è stato quando l'hanno portato via con l'ambulanza, poi alcune telefonate nella prima settimana di ricovero, fino all'ultima chiamata, molto rapida, prima che lo intubassero. Poi tre settimane di silenzio e poi la notizia finale, con cui i medici la avvisano che il papà non ce l'ha fatta. “Io li chiamo lutti sospesi”, spiega Ivan Giacomel, psicologo della Fondazione Soleterre, che coordina il fondo per la provincia di Pavia, “in cui mancano alcuni gesti e riti, come spesso il funerale, che aiutano a elaborare la perdita”.

Sono storie comuni, quella di Marco e di Laura, che raccontano l'impatto sulla salute anche psicologica dell'emergenza sanitaria. Siamo tutti a rischio: ad esempio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che ben 6 persone su 10 sono colpite dalla “pandemic fatigue”, una stanchezza mentale dovuta alle sensazioni negative portate dalla pandemia. Questo e altri problemi richiamano l'attenzione sulla necessità di chiedere e dare aiuto. A questo proposito ci sono diverse associazioni e organizzazioni, su tutto il territorio nazionale, che forniscono sostegno psicologico gratuito grazie al lavoro degli psicologi. Eccone alcune. 

Oltre 500 psicologi al telefono

La Fondazione Soleterre onlus, da 18 anni impegnata nel sostegno psico-sociale, ha attivato un servizio gratuito, a livello nazionale, per supportare tutte le persone in difficoltà in questo periodo. Tutti possono chiamare il numero +39 335 7711805 e chiedere aiuto, l'intervento prevede fino a 8 colloqui telefonici o videoconsulti e in qualche caso anche incontri in presenza, rispettando tutte le restrizioni imposte dalla pandemia. 578 psicologi in tutta Italia rispondo alle domande di supporto. Anche alla luce dell'emergenza e della crescente richiesta “risulta più che mai necessaria l’istituzione di uno psicologo di base”, sottolinea avverte Damiano Rizzi, Presidente di Fondazione Soleterre e psicologo impegnato nella prima linea Covid-19, “una figura che possa essere di aiuto alla popolazione italiana nei diversi territori”.

Attenzione a insegnanti e volontari  

Un'altra linea aperta a tutti sul territorio nazionale è quella fornita dall'Associazione Linea-Menti, in collaborazione con Caritas, Pastorale dell’Università e Ufficio Scuola dell’Arcidiocesi di Torino. Chiunque si senta in difficoltà, abbia un problema o voglia un sostegno può chiamare al numero 011/19620222, 24 ore su 24 per tutta la settimana. Il servizio è gratuito con due sole condizioni: essere maggiorenni e telefonare da un numero visibile. L'intervento prevede la possibilità di colloqui telefonici o video-consulti e in qualche caso anche incontri dal vivo, nel rispetto di tutte le misure restrittive imposte dall'emergenza.

Particolare attenzione, poi, è rivolta a insegnanti di ogni ordine e livello e a volontari, due categorie a contatto con gli altri che durante la pandemia possono sperimentare numerose difficoltà e stress. Per loro, oltre al consulto telefonico, c'è anche un indirizzo mail dedicato, a cui mandare le richieste: info@linea-menti.it.

Sostenere operatori sanitari e pazienti

Un'attenzione particolare deve essere rivolta a chi ha vissuto l'emergenza “in prima linea”. Non stiamo parlando soltanto degli operatori sanitari, che hanno dovuto gestire un grosso carico di lavoro ed emotivo, ma anche di persone risultate positive al coronavirus e dei loro familiari, nonché di chi ha perso qualcuno a causa della malattia.  Per fornire una stampella, un appoggio sicuro a tutte queste persone, la Fondazione Ania, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma, ha dato il via ad “Ania Cares Covid Plus 19”, un servizio gratuito per fornire sostegno psicologico. L'iniziativa, già attiva, prevede la possibilità di chiamare il numero verde 800893510, dal lunedì alla domenica dalle 7 alle 21, ed è disponibile nelle seguenti regioni: Lombardia, Lazio, Abruzzo, Molise e Sicilia. Il supporto è rivolto alle categorie indicate (pazienti e familiari, operatori e in Lombardia anche chi è in quarantena preventiva) e prevede fino a 8 consulti, che possono essere sia telefonici sia tramite video-chat. A rispondere è un gruppo di psicologi formati specificamente sulla psicologia del trauma.

Per gli operatori sanitari in vari ospedali su tutto il territorio nazionale sono attivi servizi gratuiti di supporto, iniziative che in questa seconda fase dell'emergenza sono spesso prese a livello della singola struttura.

Gli psicologi dell'emergenza

Nell'emergenza coronavirus non poteva non scendere in campo la Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza (Sipem) che dal 3 marzo ha attivato un servizio gratuito per il sostegno psicologico, chiamato Pronto Psy. Tutti sul territorio nazionale – e anche dall'estero – possono chiamare il numero +39 379 1898986, gestito da Sipem Lombardia, o la mail sipemsoslombardia@gmail.com. La persona chiama, lascia un sms, un whatsapp o una mail con la richiesta e viene ricontattata da uno psicologo della Sipem, che imposterà un piano di intervento, che prevede fino a 6 colloqui, per telefono o tramite video-consulti. Un'attenzione particolare è rivolta ai genitori, che possono beneficiare del sostegno e di un accompagnamento anche psicologico per una migliore gestione della permanenza a casa dei figli durante il periodo di chiusura delle scuole e delle altre attività.

La Croce Rossa Italiana 

Durante la pandemia, poi, la Croce Rossa Italiana sta fornendo un sostegno sia pratico sia psicologico. Il numero verde gratuito 800.065510, attivo a livello nazionale, è sempre attivo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. In questo caso il supporto è diversificato e a seconda della propria esigenza le chiamate vengono indirizzate all'operatore o allo specialista più adeguato. Ci sono ad esempio operatori che si occupano di smistare e soddisfare le richieste di cittadini in isolamento o quarantena, che hanno necessità di ricevere la spesa o i farmaci. Ma il numero è anche dedicato a chi chiama semplicemente perché ha bisogno di parlare oppure chi ha bisogno di un supporto psicologico, per cui ci sono psicologi professionisti. 

Alzheimer e Parkinson

Oltre al Covid-19, le altre malattie non vanno in pensione. E i pazienti, soprattutto quelli anziani, sono spesso sempre più isolati. Per aiutare chi soffre di malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, e i loro familiari e caregiver, ci sono dei servizi di supporto anche psicologico. Ricordiamo il numero di Pronto Alzheimer 02/809767, della Federazione Alzheimer Italia, attivo in tutto il paese dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, che fornisce sostegno, assistenza e orientamento, sempre più necessari soprattutto durante la pandemia. Per chi ha il Parkinson c'è il numero Parkinsoncare 02/21079997, oppure la mail info@parkinsoncare.com , in collaborazione con la confederazione Parkinson Italia. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, fino al 31 dicembre 2020, e serve per ricevere teleassistenza infiermieristica.