L’orso si spinge fino al borgo abitato: recinzione abbattuta e ore di paura
Villa di Villa, in provincia di Treviso: incursione notturna del plantigrado sceso a valle. Daniela De Marco: «Ha piegato 80 centimetri di rete»
FRANCESCO DAL MAS
Il giovane orso immortalato nei giorni scorsi dalle fototrappole a Cordignano. Si ritiene sia lo stesso del passaggio notturno nella frazione di Villa di Villa
Il giovane orso, in cerca di “morosa” per tirar su famiglia? Non si è allontanato dalle alture di Villa di Villa, sopra Cordignano. Anzi, è sceso a valle, in via dei Parè, dove ci sono le prime case abitate. È accaduto l’altra notte. Ha trovato un orto, ha piegato una rete di protezione, ha attraversato le aiuole di piselli ed è proseguito. La casa più vicina è quella della signora Daniela De Marco; ci vive col marito e due figli; poco distanti, altre due abitazioni. Un po’ di paura c’è.
La coltivazione recintata è in leggero pendio. «Appena alzata, sono andata nell’orto ed ho trovato strani segni di calpestio. Ho osservato e mi sono insospettita per alcune tracce ben evidenti, immediatamente dopo la protezione di circa 80 centimetri piegata con forza».

Le impronte non erano quelle solite di un cane o di un cervo, neppure quelle di un lupo. «Sul momento - racconta Daniela - non mi sono posta il problema dell’orso, perché non immaginavo neppure che questa bestia fosse transitata di qui. Ma adesso, dopo gli accertamenti di chi se ne intende, mi sta crescendo la paura».
Il primo ad arrivare è stato Francesco Galeazzi, con altri cacciatori, reduce da una ricognizione alle fototrappole, disposte più in quota, che lunedì scorso avevano rintracciato l’orso all’alba e al tramonto.
«Ho subìto capito che il segno del calcagno e quelli degli artigli non potevano che essere proprio del nostro amico plantigrado – racconta Galeazzi – ed ho chiamato Giovanni Santarossa, il comandante della Polizia provinciale». Santarossa con i suoi uomini ha esaminato per bene le tracce, confermando appunto che sono quelle dell’orso. Ha cercato peli ed escrementi per sottoporli all’esame del dna, in modo da risalire al genere, all’età, ad altri elementi ancora. Ma l’animale non ha lasciato nulla che lo possa identificare.
Le guardie provinciali hanno quindi raggiunto un vicino apicoltore per constatare se aveva subito danni agli alveari. Nessuno. Però l’interessato ha ricevuto dalla Provincia le necessarie protezioni. Il bosco è poco sopra, ma appena a valle ci sono mezza dozzina di case, alcune abitate. C’è anche il blasonato ristorante Ca’Benetti, però chiuso in questi giorni.

«La vigilanza è massima, da parte dei nostri agenti – conferma il presidente della Provincia, Stefano Marcon -. Gli esperti ci dicono che l’orso è di passaggio, non cerca particolare alimentazione, piuttosto una compagnia femminile, forse per tirar su famiglia. Se non la trova, tornerà inevitabilmente sui propri passi».
Secondo Marcon, non essendoci al momento nessun pericolo, «non c’è neanche motivo di immaginare una qualche ordinanza, o provvedimento di tutela. Ancorchè queste misure siano di competenza della Regione».
Il sindaco Roberto Campagna, confermando che a Cordignano come a Sonego e sul Piancavallo, l’orso intercettato «dovrebbe essere sempre lo stesso», ammette che la sua vicinanza alle abitazioni potrebbe destare qualche attenzione in più, «ma – puntualizza – senza nessun allarmismo. Non abbiamo ancora ricevuto una protesta che sia una».
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