Dopo le code, il dibattito sulla Strada del mare: «Un treno Treviso-Jesolo meglio dell’autostrada»
Per il ponte del 2 giugno è stato il caos. La Regione vuole l’arteria a pagamento. Mauro: «Serve un’alternativa all’auto»
Federico de Wolanski
Le code chilometriche registratesi venerdì sulla Treviso Mare per il primo vero grande ponte estivo non potevano che riaccendere il dibattito sul futuro dell’infrastruttura, quella che la regione vuole raddoppiare a mettere a pagamento, ma senza aver fornito ad oggi alcun progetto concreto per sciogliere quel che è il vero nodo della viabilità per il mare: l’ingresso a Jesolo.
Ma ecco la presa di posizione di Beppe Mauro, ex consigliere azzurro ai Trecento, ex assessore a Ca’ Sugana, ex candidato sindaco del capoluogo e oggi coordinatore di Italia Viva di Treviso: «Serve cambiare approccio, meglio di un’autostrada è una linea ferroviaria per il mare, bisogna dare alternativa alle auto. Questo sarebbe un progetto in linea con il Pnrr».
Il caso
Le immagini dei ragazzi che dopo ore fermi in una corriera bloccata in colonna hanno preferito proseguire a piedi, riparati dall’ombrellone aperto sulla testa, dà il segno di cosa possa diventare la Treviso Mare nei periodi estivi (e solo in quelli): una colonna d’auto e camper, una condanna.
La ragione? Al di là del grande afflusso di pendolari della spiaggia, l’assenza di alternative, ma soprattutto il fatto che dalla rotonda del “Tosano” a Jesolo, fino a Punta Sabbioni, ci sia di fatto un’unica strada per entrare, uscire e servire 17 chilometri di costa affollatissima.
La Regione punta a trasformare la Treviso Mare in una autostrada, allargandola e mettendola a pagamento. Circa 200 milioni di euro (secondo un progetto però datatissimo) per una superstrada che però si ferma lì: alla rotonda del Tosano con la concretissima possibilità scaricare il traffico in coda. Come oggi, solo che pagando. Di qui la pioggia di contestazioni.
«Meglio un treno»
E qui si inserisce Mauro: «Bisogna puntare sul trasporto locale su rotaia, superando l'arretratezza culturale ed amministrativa che lo ha limitato e che sembrava finalmente superata con il progetto del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR, la metropolitana di superficie)» sottolinea il coordinatore, evidenziando però velenosamente come «quel progetto sia stato abbandonato con la scusa della mancanza di fondi regionali, trovati invece per altri progetti come la Pedemontana Veneta».
Di qui l’affondo: «Bisogna tornare a pensare ad un trasporto pubblico su rotaia, coordinato ed efficiente, per l’area di Venezia (comprese le spiagge), Treviso e Padova. L’unica vera alternativa al trasporto su gomma, capace di offrire una mobilità sostenibile a lavoratori, studenti e turisti, come dimostrato da molte altre aree urbane europee e mondiali».
Fondi? Potrebbero servire più dei 200 milioni messi in conto per la “Via del Mare” (peraltro un project che poi ripagherebbero i veneti e i trevigiani in primis).
Quindi? «Il Pnrr è una straordinaria occasione persa dalla nostra regione per implementare la rete ferroviaria locale. Treviso-Jesolo in treno sarebbe circa mezzora di viaggio, rilassante ed ecosostenibile. Dando questo tipo di alternativa ai vacanzieri giornalieri il traffico della Treviso Mare sarebbe decongestionato e pertanto non sarebbe più necessario un suo potenziamento».
Secondo Mauro l’alternativa alla strada non può essere ancora una strada: «Per la Treviso Mare può esistere una alternativa valida e funzionale- oltre che funzionante al trasporto privato».
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