A Vicenza Possamai unisce il centrosinistra. Rucco si accorda con gli ex e radicali
Ultimi giorni prima del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Vicenza. Ma intanto fioccano le denunce per vandalismi e diffamazione
Enrico Ferro
Il candidato progressista Giacomo Possamai e quello del centrodestra Francesco Rucco
Giacomo Possamai con i grillini e Lucio Zoppello, Francesco Rucco con il Popolo della famiglia e il suo ex acerrimo nemico Claudio Cicero.
Il tempo delle chiacchiere sta per scadere, domenica e lunedì si torna alle urne a Vicenza per il ballottaggio. Il giovane astro nascente della politica veneta contro il sindaco uscente. Il nuovo contro la continuità. La tensione è alle stelle e, infatti, ormai da 24 ore volano le denunce. L’altra notte vandali non proprio ignoti hanno imbrattato tutti i manifesti di Possamai, che si è recato in questura per formalizzare il danneggiamento subito. Ma siccome anche Rucco non voleva essere da meno, ha denunciato l’intero centrosinistra per diffamazione.
Gli schieramenti, dunque.
Claudio Cicero, centrodestra puro, è passato dall’essere uno dei più accaniti nemici di Rucco ad un apparentamento con lui, dietro la garanzia di un posto da assessore e la promessa di bloccare per alcuni mesi il progetto della Tav da Ponte Alto a Settecà. Era un suo assessore in giunta, litigarono proprio sulla Tav.
Ma sono riusciti a ritrovare di nuovo l’armonia grazie all’intervento di Matteo Salvini, che da ministro delle Infrastrutture avrebbe promesso a Cicero un filo diretto con la cabina di regia che dovrà occuparsi della realizzazione della Tav. Il segretario federale della Lega ci aveva provato anche con l’altro assessore uscito in polemica dalla giunta Rucco, cioè Lucio Zoppello.
Ma quest’ultimo non ha ceduto alle lusinghe del leader nazionale e ha deciso di proseguire con Giacomo Possamai. «Non apparentamenti ma convergenza sul programma», ha evidenziato il candidato del centrosinistra.
E se nel caso di Zoppello l’elemento di convergenza decisivo è stato la Tav, nel caso dei Cinque Stelle, di cui Edoardo Bortolotto è stato il candidato sindaco, il punto di contatto sono i temi ambientali. Certo, vengono citati anche la valorizzazione dei quartieri e l’attenzione al sociale, ma è la lotta all’inquinamento il punto dirimente. Possamai, nel caso in cui dovesse diventare sindaco, ha intenzione di creare un osservatorio per monitorare la situazione.
Convergenze e non
«Ho chiesto a Bortolotto di coordinarlo, occupandosi in particolare dell’inquinamento legato all’acqua», ha spiegato. «Non solo Pfas, ma in generale lo stato di salute dei fiumi, visto che il nostro Retrone è il fiume più inquinato del Veneto». Un ruolo tecnico, dunque, legato ad una questione specifica, di cui Bortolotto si è occupato spesso.
Nello schieramento opposto va segnalata la presa di posizione del Popolo della famiglia, passato da dall’appoggio alla lista sorta dal movimento No Green pass e per la libertà vaccinale, al supporto a Francesco Rucco. Il Popolo della famiglia ha svelato le carte in vista del ballottaggio con una nota diffusa dallo staff elettorale di Rucco.
Il sindaco uscente ha cercato di rastrellare tutto ciò che poteva, per non incorrere nell’errore fatale commesso da Federico Sboarina a Verona. Tuttavia, non è scontato che i voti riferiti a Cicero, Bortolotto e Zoppello si spostino in blocco. Anche davanti ad apparentamenti o intese è difficile pensare che i voti dei loro elettori del primo turno, si spostino in blocco sull’uno o sull’altro.
Accuse e controaccuse
Il clima è bollente e volano anche i colpi bassi. La scorsa notte a Vicenza sono stati imbrattati decine di manifesti di Possamai. Manifesti che sono stati strappati e vandalizzati con la vernice rossa, vergando la sigla “Pd”. In effetti l’aspetto che hanno voluto mettere in evidenza i vandali è il tasto su cui Rucco ha deciso di puntare fin dall’inizio: cercare di ricordare sempre che Giacomo Possamai è un uomo del Pd.
Ma il giovane dem continua per la sua strada, senza simboli, senza visite dei leader nazionali e incontrando la gente nei quartieri. Tutto ciò che si poteva fare in queste due settimane che precedono il voto del secondo turno, è stato fatto. Ancora poche ore e i cittadini di Vicenza torneranno a votare per decidere chi dovrà governarli per i prossimi cinque anni. Per il centrosinistra sarebbe un risultato storico conquistare quella piazza. Per il centrodestra, perderla, sarebbe un’ulteriore disfatta dopo Padova e Verona.
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