Pedemontana Veneta, le cinque proposte di Cna: «Pedaggi gratis nei tratti tra due caselli»
Il presidente trevigiano degli artigiani, Luca Frare: «Completare le bretelle, nuovi insediamenti sostenibili, mitigazioni verdi e un’area di servizio a Treviso»
Alessandro Zago
«Pedaggi gratis nei tratti compresi tra due caselli dopo quello di ingresso, per incentivare il traffico locale».
È una delle cinque proposte della Cna per la Pedemontana, che nei primi giorni di aprile vedrà l’inaugurazione ufficiale da parte del presidente del Veneto Luca Zaia del collegamento con l’A27. Cinque proposte dell’associazione artigiana «per rendere l’arteria veramente utile al territorio che attraversa».
Le cinque proposte
La Cna propone cinque correttivi che definisce «centrali» per imprese e residenti. Oltre a rendere gratuito il pedaggio per tratti compresi tra due o meno caselli dopo quello di ingresso, gli artigiani chiedono di completare le bretelle di collegamento tra la viabilità ordinaria e la Pedemontana «per evitare vecchio e nuovo traffico di attraversamento dei paesi, in particolare quelle di Ponzano, della Pontebbana, a Fonte e il collegamento con la statale del Santo a Castelfranco». Sempre la Cna propone di valutare ogni nuovo insediamento produttivo e commerciale lungo la superstrada «secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica»; di forestare le zone attraversate per mitigarne l’impatto ambientale; e un’area di servizio per l’autotrasporto a Treviso.
I bisogni delle imprese
L’inaugurazione del collegamento tra A27 e Pedemontana, previsto entro i primi dieci giorni di aprile, secondo la Cna è l’occasione giusta per fare il punto sull’utilizzo dell’arteria, costata cara al territorio in termini di consumo di suolo, espropri, tasse, «ma ancora non funzionale alle sue esigenze».
«Per i lunghi tratti gli utenti rimangono in Pedemontana perché oggettivamente l’arteria riduce i tempi di percorrenza tra aree produttive strategiche», dice Luca Frare, presidente della Cna di Treviso, «ma per spostarsi all’interno di aree più circoscritte o nel tragitto casa-lavoro molti utenti non imboccano l’arteria, a causa dei costi elevati del pedaggio».
Una soluzione che ne incentiverebbe l’utilizzo? «Quella di non far pagare il pedaggio qualora la distanza tra ingresso e uscita sia uguale o inferiore ai due caselli dopo quello di ingresso. In questo modo ci sarebbe un oggettivo vantaggio per la viabilità generale e un modestissimo impatto sui conti della Pedemontana, visto che molti di questi utenti al momento non la utilizzano».
Rispetto del territorio
E ancora: «In vista dell’inaugurazione dell’innesto tra Pedemontana e A27», aggiunge sempre Frare, «è opportuno sia ribadire alcune riflessioni che guidino la politica locale nella gestione del territorio legata a tale arteria strategica sia sollecitare interventi urgenti per permettere un corretto utilizzo della medesima nel rispetto delle comunità locali».
Quando sarà terminata, la Pedemontana collegherà il Bellunese e il Vicentino, l’area di Vicenza e il Friuli, «rendendo più veloce il collegamento tra le aree produttive del Nordest e del Nordovest, liberando dal traffico la viabilità ordinaria».
Una maggiore efficienza nei tempi di percorrenza di merci e persone, sottolinea Frare, «avrà senz’altro una ricaduta positiva sulla competitività delle aziende nordestine che finora scontavano – rispetto alle aree competitor europee – condizioni meno favorevoli sotto il profilo viario e logistico».
Costi e disagi
«Tuttavia non è possibile nascondersi», continua Frare, «che l’opera costerà ai veneti ben più del previsto; che numerosi problemi legati alla viabilità – e vivibilità – locali non sono stati risolti mentre ne sono stati creati di nuovi; e che gli insediamenti produttivi che stanno sorgendo lungo il suo asse non rispondono all’esigenza di razionalizzazione delle oltre mille aree produttive in provincia spesso prive dei necessari servizi di supporto. È necessaria una nuova stagione di pianificazione territoriale», sottolinea l’esponente della Cna, «per tenere insieme la competitività della nostra economia, con la tutela dell’ambiente e della qualità della vita. Insomma, luci ma anche tante ombre accompagnano la lunga e faticosa gestazione di un’opera che – assieme alla metropolitana di superficie, progetto purtroppo definitivamente defunto – avrebbe dovuto essere il perno di una politica razionale degli spostamenti di merci e persone nella nostra regione». —
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