Venerdì aveva disputato un incontro con la sua squadra di football americano, il terzo tempo lo aveva visto come sempre tra i più gioviali protagonisti, poi sabato era andato in piscina, aveva fatto una camminata per Mestre e infine aveva cenato con la famiglia, i suoi due figli, la compagna e i suoceri. Un weekend normale per Giacomo Aliota, 39 anni, che però la mattina successive non si è svegliato. Alle prime luci dell’alba, attorno alle 6.30, la compagna si è accorta che qualcosa non andava: ha chiamato i soccorsi, ha tentato di praticargli il massaggio cardiaco ma non c’è stato nulla da fare.

«È stata una cosa improvvisa» racconta la compagna Eleonora Carraro «abbiamo trascorso un weekend sereno. Sabato sera prima di andare a letto abbiamo guardato un po’ la tv assieme. Domenica mattina sono stata svegliata dal suo respiro affannato, pensavo russasse, non riuscivo ad aiutarlo. Nostro figlio maggiore ha avuto la lucidità di chiamare il 118, aspettare i soccorsi e accompagnarli. Hanno tentato di rianimarlo per 45 minuti io aspettavo fiduciosa sperando di doverlo accompagnare in ospedale. Purtroppo mi hanno detto che non c’è stato nulla da fare».

Nei prossimi giorni sarà l’esame autoptico a stabilire le cause di questo improvviso decesso. Da ieri nel frattempo la sua famiglia e i tanti amici sono accomunati dal cordoglio per questa morte così prematura e inattesa. Giacomo Aliota, viveva a Mestre da una decina d’anni ma era originario di Mogliano, era cresciuto al civico 170 di via Ronzinella, nella zona Sif, poi si era trasferito in via Vanzo ed è proprio qui, nella casa di famiglia, che avrebbe dovuto tornare assieme al fratello Francesco. Lavorava per la ditta Stevanato, con sede a Salzano.

Lascia la compagna Eleonora, due bimbi, Dante di 8 anni ed Enea di 4, il fratello Francesco e la sorella Giorgia.  La notizia della prematura scomparsa ha destato grande commozione anche nel mondo del football. Giacomo Aliota per anni ha militato nella squadra degli Islanders Venezia Football Team e poi nel 2019 aveva fondato una nuova compagine quella dei Cocai Terraferma American Football Team, di cui era vicepresidente. Aveva trasmesso ad entrambi i figli, iscritti al Rugby San Marco di Favaro Veneto, la passione per lo sport e per la palla ovale.