In Veneto falle nell’acquedotto previste e prevenute con l’intelligenza artificiale
AcegasAps, Acquevenete e Viacqua ottengono 33 milioni Pnrr per la manutenzione predittiva con l’intelligenza artificiale
Enrico Ferro
Usare intelligenza artificiale e machine learning per limitare la dispersione idrica, la voragine invisibile che ogni giorno mina le risorse sempre più esigue per la siccità persistente. «Non rincorreremo più i guasti, perché finalmente potremo disporre della cosiddetta manutenzione predittiva», dice soddisfatto Roberto Gasparetto, amministratore delegato di AcegasAps.
In attesa che torni la pioggia i gestori della rete si affidano alla tecnologia di ultima generazione, grazie a un generoso finanziamento erogato nell’ambito del Pnrr. Acegas (Padova), Acquevenete (Bassa padovana) e Viacqua (Vicenza) si sono messi insieme e hanno sviluppato un progetto premiato dal piano di ripresa e resilienza con un finanziamento da 33 milioni di euro.
L’obiettivo è quello di abbassare al 17% la quota di dispersione d’acqua nelle varie fasi di trasporto, fino al rubinetto, entro il 2026.
Il territorio è stato diviso in micro-distretti che vengono monitorati in tempo reale: in questo modo si può conoscere la quantità di acqua che entra ed esce in una certa zona e capire subito se ci sono eventuali sprechi o perdite.
Il tutto avverrà attraverso l’utilizzo di speciali algoritmi, con un’analisi avanzata della rete data dall’intelligenza artificiale e, in particolar modo, dal machine learning: ciò significa incrociare i dati storici delle perdite con gli attuali consumi, per prevedere dove e come insorgeranno le future perdite e le criticità di rete.
«Alimentando questi modelli riusciremo a intervenire prima che si verifichi il guasto», evidenzia Gasparetto. Condotte ammalorate e guasti improvvisi non possono più costituire una normale routine. La congiuntura impone un cambio di passo, la posta in gioco è alta. E la situazione, in Veneto, non è omogenea. Ci sono aree, come quella della provincia di Padova, in cui il groviglio di condotte interrate è sostanzialmente in buono stato. Ma ci sono anche zone, come Belluno e la sua provincia, dove i razionamenti sono già una realtà anche per le carenze strutturali della rete.
Piergiorgio Cortelazzo, presidente di Acquevenete, ha voluto ribadire l’importanza di lavorare in rete, soprattutto in un momento di emergenza come questo. «La collaborazione tra gestori potenzia le capacità gestionali e la capacità di problem solving» ha detto Cortelazzo.
Giuseppe Castaman, presidente di Viacqua, ha invece parlato dell’importanza di sviluppare insieme una nuova cultura dell’acqua. Divulgare i dati disponibili senza filtri, condividere le pratiche virtuose, responsabilizzare i cittadini. Il cambiamento climatico impone un nuovo paradigma e il cambio deve essere innescato anche da chi il servizio idrico lo gestisce.
Il Parco dell’acqua a Dueville, che sta nascendo grazie alla collaborazione tra i gestori idrici, va proprio in questa direzione. «Dieci anni dopo l’alluvione del 2010 abbiamo bacini di laminazione per gestire le piene, l’impegno da qui a dieci anni è di realizzare gli invasi che ci permetteranno di trattenere l’acqua piovana e affrontare meglio i momenti di siccità», anticipa Castaman.
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