Importavano automobili senza pagare l’Iva, a processo a Treviso: tutti i nomi
Il giudice ha rinviato a giudizio sei persone per aver sottratto alle casse dello Stato due milioni e mezzo di euro
Marco Filippi
Sono accusati di aver fatto parte di un’organizzazione che utilizzava alcune società con sede operativa nel Trevigiano per acquistare senza Iva all’estero autoveicoli usati di medio-grossa cilindrata, esibendo agli uffici della Motorizzazione Civile documentazione falsa che attestava l'avvenuto pagamento dell'imposta all'estero.
Mercoledì mattina, il giudice Cristian Vettoruzzo ha rinviato a giudizio per associazione per delinquere finalizzata alla truffa cinque persone. Si tratta di Erika Silvia Kocz, 36 anni di Paese, Matteo Schiavon, 48 anni di Padova, Dumitru Danut Danci, 34 anni di Riese, Constantin Valentin Tanase, 36 anni di San Martino di Lupari, Ciprian Razvan Dorobantu, 45 anni di Vedelago (difesi dagli avvocati Carlo Cianci, Luciano Gazzola, Valeria Sarra e Jacopo Albezio).
Al vertice dell’organizzazione, secondo gli uomini della guardia di Finanza, c’era la Kocz.
Le indagini iniziarono nel 2019, quando le autorità fiscali tedesche chiesero di approfondire l’attività svolta da uno dei concessionari auto coinvolti, sospettato di essere una società “cartiera”, creata per emettere fatture false.
Le indagini finanziarie, l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette previste dalla normativa antiriciclaggio, la testimonianza di oltre 350 clienti e le intercettazioni telefoniche e ambientali consentirono di chiarire che l’azienda segnalata, insieme ad altre tre, era non solo operativa, ma aveva messo in piedi un collaudato sistema di frode.
Attraverso delle concessionarie specializzate nella compravendita dall'estero, prima con sede a Vedelago e poi a Nervesa, rivendevano auto (principalmente Mercedes, Bmw, Volkswagen e Audi) acquistate dalla Germania e immatricolate in Italia, senza versare un euro di Iva.
Dalle stime dei finanzieri, le auto importate dall’organizzazione a decorrere dal 2015 arriverebbero a 500, per un giro d’affari di oltre 8 milioni e mezzo di euro, di cui 2,5 milioni di Iva sottratta alle casse dello Stato.
Di queste, sono state finora ricostruite 161 cessioni, per un valore di quasi 3 milioni di euro e un’Iva sottratta allo Stato di oltre 500 mila euro.
Rinviato a giudizio, nell’ambito dello stesso procedimento Fabio Guidolin, 47 anni di Castello di Godego, perché, secondo l’accusa, come amministratore della Praticar snc di Castelfranco, avrebbe svolto “le pratiche burocratiche necessarie per l’immatricolazione delle macchine” sapendo che “i veicoli non erano stati acquistati direttamente all’estero dai privati intestatari, ma da società riconducibili al sodalizio e poi rivenduti ai privati in totale evasione dell’Iva.
Unico imputato prosciolto Ludjan Elezi, 39 anni di Spresiano.
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