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Treviso: prende un voto basso, bestemmia in faccia al professore

E i compagni si divertono a filmare in classe. Nuovi gravi episodi in una scuola superiore di Treviso. In ricreazione anche insulti razzisti a uno studente di colore. Ora scatteranno le sospensioni, ma c’è chi rischia di essere espulso

2 minuti di lettura

Studenti e bullismo, fenomeno in crescita

 

Uno studente bestemmia in faccia a un docente, con corollario di offese per aver preso una insufficienza. A pochi giorni di distanza, un altro alunno rivolge un epiteto razzista a un compagno, dicendogli “Negro di m…”. Non bastasse, più studenti di una stessa classe si dilettano a produrre video in aula con lo smartphone sbeffeggiando i prof e diffondendo il tutto via social, pratica assolutamente vietata.

Tre recenti episodi gravi legati a una stessa scuola superiore del capoluogo che si trova fuori mura. Tre episodi gravi sui quali, nei prossimi giorni, saranno chiamati a pronunciarsi i consigli di classe interessati: gli studenti coinvolti sono tutti minori, e ora come minimo rischiano più giorni di sospensione.

La deriva

Le scuole della Marca trevigiana a quante pare continuano a vivere un periodo pesante. Nemmeno il tempo di registrare il provvedimento di espulsione inflitto dal Turazza all’alunno che aveva accoltellato un altro studente davanti alle macchinette del caffè, ed ecco emergere tre nuove vicende allarmanti concentrate peraltro nel medesimo istituto. Il primo episodio - in ordine di tempo - si è verificato in orario di lezione e risale a un paio di settimane fa: uno studente minorenne, imbufalito per aver preso un voto basso, si mette a insultare l’insegnante, aggravando l’offesa con una bestemmia.

La seconda vicenda prende forma in ricreazione: un minorenne apostrofa con un insulto razzista un compagno, pure lui minorenne. Un fatto che capita sotto gli occhi di altri compagni, loro malgrado testimoni del becero insulto.

Come nel caso del docente offeso, non sono stati ancora adottati provvedimenti disciplinari ma presto arriveranno, dovrebbe essere questione di poco tempo: la punizione sarà definita per regolamento dai consigli di classe, sentito il parere della dirigente, ossia della preside della scuola. Fa impressione, ad ogni modo, che il razzismo possa allignare a scuola. Non fossero bastati i recenti casi nello sport trevigiano, l’ultimo venerdì scorso nel calcio a 5 a San Vendemiano (insulti a un giocatore brasiliano del Caerano da parte di due ragazzi delle giovanili del Sanve, poi cacciati dalla società), colpisce che il becerume trovi spazio a ricreazione.

Filmati vietati

Quanto alle intemperanze social, gli studenti responsabili – diversi, tutti della stessa classe – risponderanno del mancato rispetto del divieto di utilizzo dello smartphone in classe: a seconda del grado di responsabilità, potrebbero incappare nell’ammonimento o sospensione.

«Spesso si tratta di alunni dei primi anni, che non hanno ancora preso le misure con la scuola superiore», dice la dirigente, «Abbiamo ragazzi un po’ difficili. Cerchiamo di lavorare nella prevenzione e, alla peggio, si interviene con un provvedimento disciplinare». Poi evidenzia un altro aspetto: «Nel commentare certi gesti non va dimenticato l’impatto della pandemia, complici i lunghi periodi che hanno costretto i ragazzi a casa. Forse qualcuno non ha compreso come ci si relazioni di persona

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