Crisi Safilo, il sindaco di Longarone: porterò una rappresentanza di lavoratori a Sanremo
Padrin, che è anche presidente della Provincia di Belluno, intervenendo alla manifestazione: “Questo stabilimento non può chiudere”

Il presidente della Provincia e sindaco di Longarone, Roberto Padrin
«La Safilo non può e non deve chiudere. L'unione tra enti locali, sindaci, diocesi, sindacati e lavoratori sarà lo strumento con cui porteremo avanti una battaglia congiunta per salvare lo stabilimento di Longarone, che non è solo rappresentativo di un marchio storico, ma anche la casa di professionalità e know-how da tutelare». Lo ha detto il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, intervenendo alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil contro la chiusura della Safilo.
Alla manifestazione, appoggiata dal Comitato di sorveglianza socio-istituzionale nato una settimana fa per monitorare da vicino la crisi Safilo insieme all'Unità di crisi della Regione Veneto, hanno partecipato diversi sindaci bellunesi e anche il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni.
«Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori - ha aggiunto Padrin - per ribadire un no compatto alla chiusura dello stabilimento. Safilo ha una responsabilità sociale su questo territorio e deve rendersene conto. La mobilitazione di oggi è un segnale chiaro di cosa il territorio chiede a Safilo, dopo aver contribuito ai successi dell'azienda. Porterò una rappresentanza di lavoratori a Sanremo, dove come Provincia, con la collaborazione della Regione Veneto e della Camera di Commercio Belluno-Treviso, abbiamo uno spazio all'interno del Palafiori, per promuovere le nostre eccellenze. Perché le nostre eccellenze - ha concluso - sono anche i lavoratori ed è giusto che facciano sentire la loro voce».
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