Il figlio del disperso in Turchia: «Non abbiamo notizie di papà. Stiamo cercando di capire cosa è successo»
La famiglia tra Martellago e il Bassanese è chiusa nel riserbo, in attesa dalla Farnesina di novità dalla zona del terremoto. L’ultimo contatto domenica

Angelo Zen, disperso in Turchia, con la moglie Patrizia in un momento di relax
«Non abbiamo nessuna notizia di mio padre, ci dobbiamo ancora rendere conto di tutto e capire cosa sta succedendo. Lasciateci tempo, adesso non saprei davvero cosa dire». Poche parole, dette con la voce sospesa e inflessibile di chi vive giorni di cruda apprensione, quella dettata dall’incertezza sulla vita di un famigliare. Così Mirko Zen, contattato al telefono nel tardo pomeriggio di ieri, ha spiegato il dolore sospeso vissuto in questi momenti dall’intera famiglia, da quando la prima scossa del terribile terremoto che ha colpito la Turchia lunedì, ha bloccato ogni comunicazione col padre Angelo Zen, tecnico industriale di 60 anni, molto conosciuto nel Bassanese, ora residente a Martellago, insieme alla moglie.
Il terrore. L’ultimo contatto di Zen con la famiglia risale a domenica, vigilia del sisma che ha provocato migliaia di vittima: sono già oltre 6 mila quelle accertate tra Turchia e Siria, ma secondo l’Oms il bilancio totale potrebbe arrivare anche a 20 mila. Una catastrofe di proporzioni bibliche, con oltre 300 scosse registrate in poche ore, con la più forte di magnitudo 7,5, altre che si sono assestate al 5, poi al 4, con uno spostamento del suolo fino a dieci metri, come riportato anche dall’Ansa. I soccorsi stanno arrivando da ogni Stato, e cercano di raggiungere le zone colpite attraverso strade cancellate dalla furia della terra.
Nel frattempo, ad aggravare una situazione già drammatica, ci sono anche le condizioni legate al maltempo con temperature rigide, che stanno portando neve e pioggia. I famigliari di Zen sono stretti in riserbo assoluto, nessuno risponde nemmeno ai campanelli del fratello e dei parenti, residenti a Romano d’Ezzelino, solo la cognata, Gabriella Scotton, al telefono fa sapere: «Siamo in attesa, non possiamo dire nulla». L’amministrazione comunale ha cercato di mettersi in contatto con la Farnesina, per avere aggiornamenti sulle ricerche ed essere pronta ad ogni eventuale azione di supporto.
L’incertezza. Angelo Zen è l’unico italiano disperso. Non si hanno notizie di lui dalla scorsa domenica. Ogni comunicazione risulta interrotta, ma nessuna speranza è ancora spenta. Tutto è ancora possibile. La famiglia, con la moglie Patrizia Costarella, i figli Mirko e Leonardo, in costante contatto con la Farnesina, spera nel miracolo.
Zen, tecnico specializzato nella riparazione di macchinari per l’oreficeria, con un lavoro in proprio avviato negli scorsi anni, forte della sua alta e ricercata professionalità, era partito la scorsa settimana per la Turchia. Proprio in Medio Oriente aveva avviato la sua maggiore rete di collaborazioni, raggiungeva quei paesi varie volte l’anno. Al momento della prima violentissima scossa pare fosse alloggiato in un albergo di Kahramanmaras, come confermato anche dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in una nota ha fatto sapere: «Per adesso Angelo Zen è soltanto non rintracciabile, non sappiamo dove stava durante il terremoto, prima di dare notizie è meglio essere molto prudenti. Ricordo che nella zona non ci sono collegamenti telefonici o internet attivi».
Grande apprensione per le sorti del tecnico è stata espressa anche dal governatore Zaia, che in una nota ha spiegato: «Ho appreso che il disperso italiano sotto le macerie del tragico terremoto che ha investito la Turchia è un cittadino veneto. Sono in costante contatto con la Farnesina per seguire in prima persona l’evolversi delle ricerche, confidando di avere presto ulteriori notizie. In questo momento chiedo a tutti gli operatori dell’informazione di fare il massimo per tutelare la famiglia in queste ore complesse
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