Electrolux: la mamma deve accudire la figlia gravemente malata,i colleghi le regalano duecento ore di ferie
La dipendente dell’Electrolux di Susegana commossa: «Grazie a tutti, avete salvato il mio posto di lavoro». La Rsu: «Bene, ma le regole cambino»
francesco dal mas
Ha rischiato di essere licenziata, avendo esaurito tutti i permessi per assistere sua figlia. Oppure avrebbe dovuto rinunciare ad accudirla, seppur gravemente malata. Ed ecco il miracolo della solidarietà, non solo delle tute blu, anche dei colletti bianchi.
I lavoratori dell’Electrolux di Susegana, d’accordo con l’azienda, stanno donando ore di ferie ad una mamma, loro collega, perché possa continuare a farsi carico della bimba. In tre giorni sono arrivati a mettere insieme 220 ore, chi rinunciando a ferie, chi a permessi, chi ad altri istituti. E da domani intensificheranno la raccolta per raccogliere altre disponibilità di tempo. Il tutto nella rapidità richiesta da una situazione di emergenza.
La mamma
La mamma, per motivi plausibili, non vuol farsi riconoscere, tratta solo con alcuni delegati Rsu e con l’azienda. Si sa che è di Conegliano, di giovane età, e che è stata assunta a tempo pieno solo di recente. Italiana, trevigiana, con la grave preoccupazione di dover accudire la bimba in considerazione di esigenze che si sono palesate, in tutta la loro gravità, ultimamente.
La donna si è confidata con alcuni delegati che conosceva. Questi hanno messo in moto subito la macchina, chiedendosi come potevano aiutarla. Lei non aveva più istituti a cui appellarsi, eppure avrebbe avuto l’esigenza di proseguire il servizio della bimba per le prossime settimane, sino a febbraio inoltrato. Quando si è presentata dai suoi colleghi di lavoro, non nascondeva l’angoscia di dover rinunciare alla fonte di reddito, per doversi assentare. Con le prime decine di ore ricevute ha potuto rimanere nella sicurezza di rapporto.
«Sono commossa»
«Sono commossa, ringrazio tutti. Mi avete salvato il posto di lavoro», ha comunicato attraverso i delegati. Come è accaduto? «Abbiamo attivato una legge che permette questo trasferimento di ore – fa sapere il delegato Augustin Breda -, definita di comune accordo con la direzione di stabilimento, con relativo verbale aziendale, che richiama un’intesa quadro di gruppo. La procedura è ora in fase di donazione di ore, di ferie, di permessi personali residui degli anni precedenti o di banca ore accumulate con lavoro extra. L’adesione è sia di operai che di impiegati dello stabilimento di Susegana e si concluderà tra una decina di giorni».
La Cisl: «Grande solidarietà»
«È un gesto di enorme solidarietà - commenta il segretario generale della Fim Cisl Belluno Treviso Alessio Lovisotto - che dimostra come gli accordi aziendali estendano il senso di appartenenza a un destino comune che è il lavorare insieme e aiutarsi nel bisogno. La corsa a donare ore alla lavoratrice in difficoltà, tra l’altro, si è estesa ad altri siti del gruppo, come quello di Porcia, che però purtroppo al momento non possono partecipare; sarà un impegno per il futuro quello di allargare la possibilità di donazione a tutti gli stabilimenti del gruppo Electrolux».
Potrebbe anche accadere che di questa esplosione di generosità la giovane mamma non abbia motivo di usufruire, magari concludendosi anzitempo l’emergenza.
«Nel caso la situazione famigliare della signora si risolvesse prima dell’uso di quanto donato dai colleghi – fanno sapere dalle rsu -, la quota residua verrà restituita in proporzione a quanto donato da ciascun lavoratore». Già nel passato la Rsu aveva attivato un analogo strumento di tutela.
La Rsu: «Ora di cambiare le regole»
«Rimane il fatto – affermano i delegati – che una persona che assiste i propri cari per improvvise ed impreviste situazioni di assistenza debba rischiare di perdere il posto di lavoro, oltre al reddito, e che debbano essere i lavoratori a farsi carico, ancora una volta, della tutela della persona, ricorrendo alla solidarietà. È da Paese incivile».
I delegati sindacali stessi hanno preso i primi contatti sia in Regione che a Roma. Il tema, infatti, è di carattere generale. Già numerosi i casi come questo verificatosi a Susegana.
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