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Scorzè, la commozione di 400 persone e lo squillo di tromba per l’addio al comandante dei carabinieri

Germano Mancini, 50 anni, era morto il 21 agosto scorso mentre si trovava in vacanza a Cuba. Attesi i risultati della seconda autopsia effettuata in Italia

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Il feretro portato dai colleghi carabinieri

 

Almeno 400 persone hanno dato oggi pomeriggio l'ultimo saluto al comandante dei carabinieri di Scorzè Germano Mancini, 50 anni, morto il 21 agosto a Cuba mentre si trovava in vacanza con altri due amici. Molti militari dell'Arma si sono ritrovati attorno al feretro sul sagrato della chiesa: non solo i suoi colleghi di Scorzè ma pure da altre stazioni e diversi ufficiali.

Germano Mancini, comandante della stazione dei carabinieri di Scorzè

 

In prima fila anche i familiari del militare, arrivati da Pescara, sua città d'origine, oltre alla sindaca Nais Marcon. Il suono della tromba ha accolto la salma del luogotenente, mentre nella sua omelia, il parroco di Scorzè, don Massimo Gallina, ha elogiato il militare per il suo impegno e dedizione.

«Si fa del bene per servizio agli altri, non per avere qualcosa in cambio» ha sottolineato dona Massimo «Germano era fiero di essere carabiniere, sempre reperibile e disponibile, un punto di riferimento per i colleghi e per la nostra comunità».

La grande partecipazione dei colleghi dell'Arma

 

Mancini si era arruolato nel 1992 e poi la sua carriera lo aveva portato, tra l'altro, a Zero Branco (Treviso) e poi Scorzè.

Le prime informazioni da parte delle autorità cubane parlavano di vaiolo delle scimmie (diagnosi che però non compare nella documentazione sanitaria), poi di una grave crisi respiratoria. Una volta rimpatriata la salma, la famiglia, attraverso l’avvocato Guido Simonetti, ha ottenuto dalla Procura l’esecuzione di una seconda autopsia dopo l’esame effettuato a Cuba. Ci vorranno settimane per i risultati.

La salma riposerà ora nel cimitero di Scorzè.

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