VENEZIA. «Siamo zona arancione, me l'ha confermato il ministro e posso dirlo». Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. «E il dato che ci 'sparà in arancione - ha aggiunto - è l'esempio della velocità del virus».
Secondo Zaia bisogna guardare in faccia i numeri: in 24 ore abbiamo trovato più di 1500 positivi.«La verità è che in 24 ore abbiamo intercettato 1.505 positivi ma noi non facciamo test a 5 milioni di veneti, in 24 ore abbiamo fatto test a 43 mila veneti. Il 3,4 di incidenza significa che almeno 170 mila persone dei 5 milioni di veneti sono potenzialmente positive. Dobbiamo evitare ogni forma di assembramento, e non mi si venga a dire che sono necessari».
L’ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia commentando i dati sulla diffusione del virus nel corso del consueto punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera.
PER APPROFONDIRE Covid, di chi è la colpa se il Veneto torna arancione?Il Veneto sarà in zona arancione da lunedì 8 marzo.
Ancora nessuna decisione è stata presa sulla scuola. Il dipartimento di Prevenzione guidato dalla dottoressa Francesca Russo sta valutando le zone nevralgiche del contagio scolastico, in particolare i fari sono puntati sull'Alta padovana.
Chiudono i confini comunali: le uscite sono permesse sono per esigenze lavorative, per motivi di salute e necessità
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I bar e i ristoranti chiusi, resta possibile solo l'asporto fino alle 22.
In serata la firma dell'ordinanza da parte del ministro Speranza. La Campania passa in zona rossa, il Friuli Venezia Giulia diventa arancio come il il Veneto. Il Lazio e la Liguria restano gialle. La Lombardia dal 5 marzo è in fascia arancione rafforzato per volere del governatore Attilio Fontana.
Ecco il quadro complessivo.
Zona rossa: Campania, Basilicata e Molise.
Zona arancione: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Umbria, Toscana e le province autonome di Bolzano e Trento.
Zona gialla: Liguria, Lazio, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta.
Zona bianca: Sardegna.