Elisabetta e Arianna il giorno del cordoglio.
Circa 700 persone hanno partecipato a Castagnole di Paese ai funerali di Elisabetta Leder e della figlia Arianna, uccise martedi' della scorsa settimana nella loro abitazione. Sono state circa 300 quelle che hanno potuto accedere alla chiesa parrocchiale dove sono stati ammessi, gia' a partire dalle 14,30, solo i parenti ed i conoscenti piu' stretti, oltre alle autorita' civili e militari. Impedito l'ingresso agli operatori dei media con apparecchiature video e fotografiche.
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Tra banchi in prima fila sono stati riservati dei posti per i massimi rappresentanti delle comunita' marocchine in provincia di Treviso tra cui il presidente delle associazioni del Marocco, Abdallah Khezraji, e l'imam Youssef Tadil (nella foto). A pochi passi il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, giunto a portare la solidarieta' del capoluogo.
Alle 15 i due feretri sono stati portati in chiesa, prima la piccola bara bianca di Arianna, quindi quella di identico colore della madre, seguite dai familiari, tra cui i genitori della donna.
Le casse sono state posate l'una a fianco all'altra davanti all'altare. La funzione e' stata concelebrata dal vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzoccato, e dai parroci di Castagnole e di San Paolo di Treviso, rispettivamente don Gino Busato e don Paolo Zago.
''Non riusciamo a capire quale male oscuro sia penetrato nella mente e nel cuore dell'uomo che in un attimo ha distrutto vite innocenti e seminato disperazione dentro una famiglia che pure gli aveva voluto bene''.
E' un passaggio della breve omelia che il vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzocato. ''La nostra giustizia umana - ha aggiunto - fara' il suo giusto corso per dare la pena dovuta e ristabilire l'ordine nella nostra societa'. Di piu' non possiamo fare''.
Il vescovo ha proseguito rivolgendosi ai genitori di Elisabetta osservando che ''e' difficile anche pregare in questo momento perche' sentiamo in noi anche tanti dubbi e domande; dubbi e domande che ho condiviso con voi quando sono venuto a trovarvi alcune sere fa''.
La polizia slovena ha consegnato intanto alla polizia di stato italiana tutti i reperti sequestrati al marocchino Fahd Bouichou in occasione del fermo dell'uomo a Cosina.
Tra gli oggetti presi in consegna dagli agenti della squadra mobile di Treviso, il telefonino di Elisabetta Leder, un calzino sui cui sarebbero presenti tracce ematiche e altri oggetti che saranno sottoposti a indagini di natura tecnica.
Secondo il questore di Treviso, Carmine Damiano ''il quadro indiziario si fa sempre piu' rilevante nei confronti del marocchino essendo stato ora acquisito un ulteriore elemento di grave di colpevolezza''. Il questore e' ''soddisfatto per la collaborazione della polizia slovena che ha contribuito attivamente, accelerando i tempi, alle indagini con la polizia italiana''.
Alle 15 i due feretri sono stati portati in chiesa, prima la piccola bara bianca di Arianna, quindi quella di identico colore della madre, seguite dai familiari, tra cui i genitori della donna.
Le casse sono state posate l'una a fianco all'altra davanti all'altare. La funzione e' stata concelebrata dal vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzoccato, e dai parroci di Castagnole e di San Paolo di Treviso, rispettivamente don Gino Busato e don Paolo Zago.
''Non riusciamo a capire quale male oscuro sia penetrato nella mente e nel cuore dell'uomo che in un attimo ha distrutto vite innocenti e seminato disperazione dentro una famiglia che pure gli aveva voluto bene''.
E' un passaggio della breve omelia che il vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzocato. ''La nostra giustizia umana - ha aggiunto - fara' il suo giusto corso per dare la pena dovuta e ristabilire l'ordine nella nostra societa'. Di piu' non possiamo fare''.
Il vescovo ha proseguito rivolgendosi ai genitori di Elisabetta osservando che ''e' difficile anche pregare in questo momento perche' sentiamo in noi anche tanti dubbi e domande; dubbi e domande che ho condiviso con voi quando sono venuto a trovarvi alcune sere fa''.
La polizia slovena ha consegnato intanto alla polizia di stato italiana tutti i reperti sequestrati al marocchino Fahd Bouichou in occasione del fermo dell'uomo a Cosina.
Tra gli oggetti presi in consegna dagli agenti della squadra mobile di Treviso, il telefonino di Elisabetta Leder, un calzino sui cui sarebbero presenti tracce ematiche e altri oggetti che saranno sottoposti a indagini di natura tecnica.
Secondo il questore di Treviso, Carmine Damiano ''il quadro indiziario si fa sempre piu' rilevante nei confronti del marocchino essendo stato ora acquisito un ulteriore elemento di grave di colpevolezza''. Il questore e' ''soddisfatto per la collaborazione della polizia slovena che ha contribuito attivamente, accelerando i tempi, alle indagini con la polizia italiana''.
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