Voglio concentrarmi sulla gestione della carriera delle persone, non solo sul business». Si apre così, con un suo virgolettato, il sito della talent agency inglese nata nel 2016, che porta ovviamente il suo nome perché non c’è brand più forte di quello. Non tutti sanno però come si conclude quella citazione: «Non voglio facce carine, io voglio persone che sappiano cantare, ballare e recitare. Voglio creare delle star».
Lei si chiama Kate, e dagli anni Novanta è la Kate più famosa al mondo, notorietà che oggi condivide – subito prima o subito dopo – con la sua connazionale Middleton, futura regina britannica. Ed è in questa affermazione della sua fondatrice che la Kate Moss Agency si posiziona come qualcosa di diverso dalle altre agenzie di modelli e modelle, perché la prima rappresentata è proprio lei, Kate Moss. A quasi 49 anni – e a 30 dal momento in cui divenne uno dei volti della Cool Britannia – ha dimostrato di sapersi reinventare, cadere, rialzare, sparire, riapparire, sorprendere, vivere mille vite senza necessariamente rinnegare le precedenti. La carriera da top model, per dire, non l’ha mai del tutto abbandonata. Ma che fosse anomala forse si capiva già dalle sue prime apparizioni, quando incarnava proprio uno di quei talenti che la sua agenzia oggi ha deciso di andare a scovare: qualcuno di diverso, fuori dagli stereotipi e dagli schemi.

Ma come si fa a trovare l’ingrediente che rende una ragazza qualunque una Kate Moss? La sua strategia è scegliere i talenti rintracciandoli nei mondi più disparati, dalle piste da skate al teatro, eccezion fatta per la giovane Lila Grace Moss Hack, che ha individuato tra le mura di casa, e a cui fa da momager, come lei stessa racconta. Anche se non lo ha mai dichiarato apertamente, infatti, Moss ha aperto l’agenzia esattamente quando la figlia Lila, oggi ventenne (avuta dall’imprenditore Jefferson Hack e nata il 29 settembre 2002), ha iniziato a posare come modella, scritturandola e assicurandole così solo ingaggi che l’avrebbero fatta sentire a suo agio. Ma la stessa attenzione e cura Moss la riserva a tutti i suoi talenti, ai quali garantisce sempre che ci sia un rappresentante dell’agenzia presente sul set pronto ad alzare il cartellino rosso se qualcosa dovesse risultare “inappropriato”.
L’agenzia non è però solo frutto della volontà di Moss. È stata pianificata e strutturata grazie alla collaborazione con Lucy Baxter, storica agente di Kate alla Storm, agenzia di moda che l’ha seguita per 27 anni, mai abbandonata da entrambe, fino a questa nuova avventura. Basta dare uno sguardo al portfolio per capire che “pochi ma buoni” è il loro mantra. Kate conosce i suoi assistiti uno a uno, alcuni addirittura da quando erano bambini, come Ella Richards, nipote di Keith Richards, di cui è madrina. Nella sua scuderia i modelli sono anche dj, ballerini, parolieri e attivisti. Tra i big name emergono la cantante e attrice Rita Ora e Stella Maxwell, supermodel nota anche per essere stata fidanzata con Kristen Stewart. Tra gli astri nascenti, poeti come Sonny Hall o musicisti adolescenti come Vincent Rockins. Non pervenuta, invece, la sorellina Lottie Moss, figlia del padre di Kate, ormai lanciata da anni nella carriera di modella proprio grazie alla Storm, che però l’ha scaricata lo scorso marzo perché ingestibile, a causa della sua virata bizzarra fatta di chirurgia estetica, lingerie sexy, un account Onlyfans molto esplicito e un passaggio in rehab per dipendenza da cocaina.

E Kate? Nonostante conosca fin troppo bene questa dipendenza e abbia sperimentato sulla sua pelle la gogna pubblica che ne consegue (nel 2005 Cocaine Kate fu il titolo tormentone dei tabloid per mesi), al momento non sembra volerla accogliere. Eppure i suoi talenti spesso sono amici in cui Moss crede così tanto da dichiarare che le si «spezza il cuore quando questi non vengono scritturati».
Insomma, a poco a poco, si è allontanata dalla versione che la voleva protagonista delle passerelle, delle notti londinesi e degli scandali, e con delicatezza, si è reinventata e posizionata. La modella è diventata una manager che, attraverso collaborazioni intelligenti, ha sperimentato un po’ di tutto: stilista e direttrice di giornale, designer di carta da parati, attrice e musicista, fino alla creazione della sua linea beauty, la Cosmoss, lanciata la scorsa estate, e chissà cosa inventerà intorno alla sua nuova passione per il giardinaggio.
Un’unica certezza: qualsiasi cosa abbia fatto, ha sempre voluto essere coinvolta in tutto il processo creativo. Ed è per questo che la sua credibilità è alle stelle. Persino nella gestione dell’account Instagram dell’agenzia, anche se è nota la sua avversione per i social. Un silenzio mediatico che oggi allenta grazie all’agenzia, convogliando lì tutti i suoi fan. E così, dal 2016 a oggi, @katemossagency ha raggiunto 1,4 milioni di follower, sorpassando a destra gli account di agenzie storiche come Elite o Ford Models, che non arrivano neppure al milione. Fortuna o una mossa strategica di business niente affatto casuale?