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Festeggiare San Valentino fa bene alla coppia, ma non a tutte. Ecco quale tipo di relazione teme il 14 febbraio

Foto di Daniel J Schwarz su Unsplash
Foto di Daniel J Schwarz su Unsplash 
La festa degli innamorati può rappresentare un’occasione particolare, un promemoria annuale per consolidare e valorizzare la relazione, ma non per tutti e non per tutte le coppie, secondo quanto dice la scienza. Il nostro stile di legarci all’altro influenza la percezione della qualità della relazione e il giorno di San Valentino può fare la sua parte nel determinare questa percezione, fino perfino a decretare la fine dell'amore
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Se abbiamo sempre pensato a San Valentino come un’occasione speciale per dare slancio all’amore e rinvigorire la coppia, alcune riflessioni accademiche potrebbero portarci a rivedere certe convinzioni. E chissà, anche a rivalutare il caldo del nostro letto solitario, nel caso non avessimo appuntamenti la sera del 14 febbraio.
Sembra infatti che la ricorrenza dell’amore romantico, occasione per i partner per dirsi quanto tengono al rapporto, possa in alcuni casi danneggiare l’idea che abbiamo della relazione.
Ricordare cosa si apprezza della relazione, esprimere affetto e rassicurare l’altro sono dei bonus per relazioni soddisfacenti validi ogni giorno. Questa ricorrenza può rappresentare un’occasione particolare, un promemoria annuale per consolidare e valorizzare la relazione ma a quanto pare non per tutti e non per tutte le coppie, secondo quello che dice la scienza.

A quale partner non fa bene San Valentino

In uno studio dello psicologo William J.Chopik, professore alla Michigan State University, dipartimento di psicologia (Chopik, Wardecker e Edelstein, 2014) è stato visto che questa ricorrenza romantica in buona parte dei casi migliora la percezione della soddisfazione e dell’investimento nella relazione, ma che tale percezione è correlata allo stile di attaccamento. Coinvolgimento e investimento in questo giorno speciale appartengono solo ai Non-evitanti. Quanto più invece risultiamo evitanti e ansiosi nel modo di vivere il rapporto, tanto meno cioccolatini e cene a lume di candela servono per farci sentire meglio. Anzi. Le aspettative e la pressione di questo giorno possono danneggiare l’idea che abbiano del rapporto.
Ciò che gli autori hanno proposto è che l'orientamento verso le relazioni strette, cioè il modo in cui ci attacchiamo, il nostro stile di legarci all’altro, influenza la percezione della qualità della relazione. E il giorno di San Valentino può fare la sua parte nel determinare questa percezione.

Così i partner a disagio con l’intimità, tendenti ad evitare la vicinanza ma anche quelli ansiosi di rassicurazioni, ipersensibili ai segni di rifiuto e abbandono, sembrano avere più problemi con la data del 14 febbraio. Questo perché, avanzano gli studiosi, questa ricorrenza romantica crea aspettative irrealistiche, propone modelli preconfezionati di passione, smuove fantasie romantiche e porta i partner attaccati in modo meno sicuro – evitanti e ansiosi - a imbarazzarsi di una vicinanza imposta, a sottolineare le mancanze, ad esagerare le incertezze, ad evocare a volte problemi di coppia inesistenti. In particolare nello studio è stato rilevato che questi tipi di partner riportano valutazioni più negative della loro relazione, sentono cioè di avere più difficoltà, proprio quando sono portati a ricordare il giorno di San Valentino.

Quale tipo di relazione teme il 14 febbraio

Una ricerca precedente della Arizona State University (Stati Uniti), sempre condotta su studenti universitari, suggerisce che celebrare l’amore può addirittura decretarne la fine. Risulta infatti da questa indagine che le coppie hanno maggiori probabilità di separarsi proprio durante le settimane intorno al 14 febbraio rispetto ad altri periodi dell’anno. Secondo gli autori, Katherine A. Morse e Steven L. Neuberg, questo giorno mette a rischio le relazioni romantiche in quanto, contrariamente alle credenze popolari, crea aspettative e pressioni, catalizza le difficoltà esistenti portando alla rottura con più facilità.

San Valentino non celebrerebbe quindi, piuttosto metterebbe a rischio l’amore per diversi motivi. I rituali romantici ad esempio possono essere vissuti come falsi, sospettosi, imposti e perdere così il loro potere romantico. Assistere ai festeggiamenti di altre coppie inoltre può portare a confronti inutili e pericolosi. Ma soprattutto, quando il rapporto non sta andando bene, partecipare alla festa dell’amore può imporre uno sforzo eccessivo, inadeguato. Gli autori hanno evidenziato che le relazioni già in difficoltà sono particolarmente a rischio proprio in questi giorni mentre questo rischio si attenua, a parità di disagio, negli altri periodi dell’anno.

Riflessioni per il giorno degli innamorati

Così, alla luce di questi dati, meglio non investire troppo nella festa dell’amore, soprattutto se ci sentiamo in una relazione instabile o ci sentiamo insicure dell’altro. Insomma, potremmo dire molto spesso. Del resto non siamo più compiacenti dei modelli di amore romantico, delle fiabe di una cultura mitica sull’amore. Abbiamo preso distanze da tutta una serie di forze culturali dilaganti che hanno creato aspettative irrealistiche rispetto a quello che dovrebbe accadere questo giorno e in generale in una relazione sentimentale.

Intanto sappiamo che, per quanto le coppie siano descritte come molto più felici dei single, non è così. Mentre è vero che le coppie felicemente sposate godono di maggiore salute e serenità, molti studi dimostrano che i single, o almeno le donne single, sono felici e in salute quanto quelle sposate, soprattutto se hanno una forte e solidale rete sociale. E poi non ci accontentiamo. Non ci serve un grande gesto in un giorno speciale per cancellare tutto il brutto, per dimenticare di essere trascurate ogni giorno. Un regalo costoso e un mazzo di rose non bastano per sentirci di nuove innamorate. Ci piace un partner emotivamente disponibile, stabile, dalle grandi capacità comunicative. Se tira fuori i violini durante la cena del 14 febbraio ma domani riprende ad entrare nel nostro letto e poi a sparire, ad imporci una serie di sciocchezze mentali, ad assillarci senza esserci, allora evviva la coperta calda sul divano da sole davanti ad un film, d’amore possibilmente. Non restiamo più ad aspettare e a compiacere, ci arrabbieremmo con noi stesse quando, dopo un po’, ci renderemmo conto che non è cambiato niente.

Non potrebbe diventare San Valentino un’occasione per gli uomini di riflessione su se stessi, su che tipo di amanti vogliono essere? Magari potrebbero scoprire di essere nell’era moderna dove tutti siamo uguali e non è oltraggioso che le donne si sentano totalmente capaci di fare da sole.