In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
Intervista

Aurora Ramazzotti: "Voglio bene alle mie cicatrici e ringrazio chi mi attaccava sui social"

La presentatrice, testimonial della nuova campagna Morellato, racconta il suo rapporto non sempre facile con la moda e ripercorre le sue battaglie personali e social per la diffusione di canoni più umani e inclusivi nell'approccio alla bellezza. La skin positivity non è solo una battaglia contro i brufoli, dice: "la pelle ci parla in qualche modo, ci comunica un malessere interno o emotivo".  "Conduco una vita di costanti privazioni e di disciplina totale, ma oggi lo faccio per me" spiega
9 minuti di lettura

Aurora Ramazzotti è una giovane donna con una saggezza di fondo, che le deriva dalle battaglie che ha combattuto con se stessa e con l'immagine che un certo mondo riteneva che lei dovesse avere. Così, anche mentre sceglie la giacca da indossare per uscire di casa - e ci impiega tutto il tempo di questa intervista - si capisce che quella scelta, apparentemente banale, non lo è affatto per chi è abituata ad essere osservata e sezionata, senza alcun riguardo agli alti e bassi che qualsiasi giovane donna (e anche meno giovane) attraversa nel proprio percorso di vita e di crescita. Figlia di una mamma giovane e bellissima (Michelle Hunziker), e di un papà rockstar (Eros Ramazzotti), Aurora è cresciuta sotto ai flash dei fotografi e ha faticato tanto, ma alla fine ha imparato a non tacere e a far sentire il suo punto di vista, che qualche detrattore liquida in fretta, ma che in realtà corrisponde alla voce della sua generazione. A quelle figlie, quelle giovani donne che sono andate tanto più avanti delle proprie madri nel percorso di accettazione e di consapevolezza dei meccanismi sessisti e razzisti della nostra società. Quindi attenzione. Anche quando si parla di moda e bellezza, c'è molto altro da capire nelle sue parole e su cui riflettere.

Ventiquattrenne, conduttrice televisiva e radiofonica, tra i personaggi più popolari dei social network, sarà il volto della nuova campagna gioielli da vivere di Morellato, dopo sua madre. Sono i “life moments”, i momenti preziosi della quotidianità quelli che Aurora è abituata a raccontare sui suoi profili social con spontaneità e simpatia al centro della campagna.

Aurora partiamo dalla moda. Quali sono i tuoi gusti e come scegli le cose che indossi?

Mentre me lo chiedi sto scegliendo la giacca da mettere oggi e sto facendo esattamente quello che mi hai appena chiesto. Mi sto appassionando sempre di più alla moda, però mi rendo conto di non aver mai avuto un grande gusto. Il gusto va educato e soprattutto credo che il proprio outfit rispecchi molto come ci si sente in quel dato momento della propria vita. Se vado a rivedermi ho sempre avuto dei look discutibili e molto diversi tra loro, proprio perché un giorno mi sentivo in una maniera e il giorno dopo in un'altra. Comunque da quando ho preso in mano la situazione, ovvero salute, sport e alimentazione, ho raggiunto il mio obiettivo, che era semplicemente quello di non svegliarmi tutte le mattine con l'ansia di non sapere cosa mettermi, perché ogni cosa mi sembrava che mi stesse male. Quando andavo a scuola mi dovevo alzare alle sei e mezza perché solo per decidere cosa mettermi ci impiegavo almeno un'ora. Ricordo che mi cambiavo dodici volte prima di uscire per andare a scuola. Da questo si capisce un po' la mia fissa per vestirmi. Vestirsi è uno specchio del proprio stato d'animo, secondo me si evincono molte cose in base a come uno si veste.

Scegli gli abiti in base a cosa va di moda oppure hai già dei tuoi grandi classici?

Ho lavorato per un periodo da Trussardi (azienda del secondo marito di sua madre, Tomaso Trussardi e padre delle sue due sorelline Sole e Celeste, ndr), quel periodo mi ha insegnato moltissimo sulla moda, mi occupavo della organizzazione degli eventi, e il mio capo, che ora lavora da Gucci, era una appassionata di moda e look. Ricordo quel periodo come una fase di grandi insegnamenti perché non ci capivo niente. Ho dei gusti tutti miei, non sempre mi rendo conto di andare a favore delle mode, magari mi sveglio un anno dopo che mi piacciono delle cose. In questo momento mi sto mettendo una t-shirt di Marine Serre, che io adoro e so che va molto di moda. Sono un po' una fashion victim, perché quando vedo qualcosa che mi piace indossato da qualcuno tendenzialmente vado a comprarlo. Non si tratta di seguire gli influencer, quelle che mi colpiscono in genere sono delle influenze "silenziose" perché in generale non mi piace indossare le stesse cose degli altri.

Hai una mamma molto giovane, ti capita di rubarle vestiti o che lei rubi qualcosa a te?

Quando ero più piccola mi capitava, soprattutto nel periodo dell'adolescenza, quando io non avevo molti vestiti e il suo armadio era terreno di caccia. Oggi quando andiamo a fare shopping insieme fa ridere perché prendiamo cose completamente diverse e quelle rare volte che c'è qualcosa che piace a entrambe scatta la faida, perché ovviamente è passata l'età in cui si può indossare la stessa cosa ed essere carine e coccolose. Non le rubo più niente perché abbiamo gusti diversi, ma anche se chiedi a lei della mia adolescenza ti dirà che è stata una bella battaglia perché le rubavo ogni cosa e lei era disperata, perché ovviamente ero un maschiaccio e le rovinavo tutto...

Ti piace abbinare anche gioielli ai tuoi abiti? Sappiamo che sarai la nuova GlobalAmbassador dei gioielli da vivere di Morellato, dopo che lo è stata tua madre

Io adoro i gioielli e trovo che abbiano il potere di svoltare completamente un look. Il mio approccio è cambiato, e in questo ha contribuito anche l'esperienza come testimonial con Morellato. Prima ero molto disorganizzata e sbadata e spesso facevo razzia di bigiotteria low cost, perché temevo di perdere i gioielli veri. Ora invece li indosso tutti i giorni, ho appena tolto una collana d'argento della nuova collezione del brand e sto per indossarne una dorata. Sono tutte stupende e mi piace abbinare ogni giorno i gioielli al look, perché danno proprio quel tocco in più.

Con le amiche condividi le scelte di moda e look?

Quest'anno mi ha un po' allontanata dai rapporti diretti, sono riuscita a vedere due o tre amiche. Non ho un gruppo di amiche con cui scambiarsi consigli o incontrarsi al bar, e questo mi dispiace. Ho dovuto cambiare la mia vita per ragioni abbastanza importanti e chiaramente quando si fanno delle scelte e si mette al primo posto la carriera diventa difficile conciliare i rapporti, per così dire, di circostanza. Alla fine rimangono quelle amicizie che sono più solide. Ormai siamo adulte, ogni tanto mi soffermo a pensarci, prima si viveva insieme praticamente tutto il giorno adesso ci vediamo poco perché lei è super impegnata e io pure e quindi il rapporto mi manca un po'. Do un grande valore all'amicizia, per me è fondamentale. Anche quando sei fidanzata (Aurora è legata a Goffredo Cerza, coach digitale, ndr) e convivi è importante concedersi dei momenti per mollare un po' il colpo e stare con le amiche e gli amici (ho anche tanti amici maschi), è assolutamente essenziale.

Cosa ti piace regalare alle amiche o al tuo fidanzato?

Sono nota per fare dei bellissimi regali. Ma la verità è che sono spesso scelte last minute. Mi ricordo all'ultimo secondo che sta arrivando il compleanno di un amico, mi fiondo nel primo negozio a prendere una cosa che so che gli piacerà e non bado a spese, quindi nessuno si lamenta. Nella scelta cerco di adattarmi a quello che gli piace. Per le ragazze il gioiello è sempre una scelta molto azzeccata. Una collana, un orecchino, o anche gli anelli. Oppure gli accessori: io sono una invasata di occhiali da sole ne ho tipo 200 paia e quindi logicamente mi piace anche regalarli ai miei amici. In tutto ciò, sto ancora cercando la giacca che voglio mettere oggi...

Sei molto attiva sui social network e porti anche su quelle piattaforme il tuo sentire riguardo a delle tematiche di cui poi sei diventata portavoce. L'ultimo post di questo genere riguarda quella che chiamiamo la skin positivity. Sotto al tuo post è arrivato anche un commento del tuo fidanzato che ha scritto "sempre stata bellissima"

Lui è stato e continua ad essere la mia salvezza. Il sostegno di un compagno è importante per me, che sono molto esposta da sempre, e ho anche i miei traumi passati che ancora non ho elaborato benissimo e con cui combatto, ma in generale per noi donne, che siamo sempre alla ricerca di approvazione. Combattiamo talmente tanto con noi stesse che quando troviamo qualcuno che ci apprezza per quello che siamo ci sembra quasi impossibile. Lui veramente mi sta vicino sempre, mi ha sempre fatto capire che a lui interessa chi sono io. Per quanto riguarda la pelle è stato un percorso molto più grande rispetto al brufolo. Tante volte si pensa "che palle questi che parlano di pelle, ci sono problemi peggiori". È vero, assolutamente ci sono, ma il mio discorso riguarda tutto lo spettro del combattimento contro un inestetismo della pelle. Quello che ho imparato e che ho scritto è che la pelle ci parla in qualche modo, ci comunica un malessere interno o emotivo ed è una verità che io onestamente non avevo mai considerato prima di iniziare questo percorso. Quasi mai si riesce a scoprire quali sono realmente le cause per queste eruzioni cutanee, tante volte continuano a tornare e non si capisce perché. Io veramente ero stanca e soprattutto se lavori con la tua immagine come ci lavoro io, e sei esposta a 360°, la pelle è una preoccupazione in più. Facendo questo percorso ho imparato ad apprezzare la mia pelle, a toccarla, a notare che quando magari ero un po' più stressata o stavo male o avevo delle preoccupazioni la mia pelle me lo faceva capire. Ho capito che se succede una cosa sulla mia pelle c'è qualcos'altro su cui magari devo lavorare. In questo momento la mia pelle è bellissima e porto i segni e le cicatrici, ma se ti posso dire la verità, voglio bene a queste cicatrici perché simboleggiano una rinascita, una battaglia che sono riuscita a vincere e non solo fisicamente con la scomparsa dei brufoli ma anche come persona.

Ora qual è la tua beauty routine? Varia in base alle condizioni della tua pelle?

Ovviamente bisogna adattarsi al periodo in cui ci si trova e soprattutto bisogna essere molto costanti perché tante volte è pesante tutti i giorni mattina e sera star lì 25 minuti a curarti la pelle, però quel momento te lo devi concedere, è quella la costanza che poi dopo ti porta al risultato.

Quali sono i traumi passati a cui accennavi prima e con cui dici ancora di combattere? Sono gli attacchi che riguardavano il tuo aspetto fisico?
Non ho mai nascosto di aver sofferto tantissimo e di accusare ancora oggi purtroppo le conseguenze di quello che ho vissuto. Ovviamente mi sono rafforzata, sono cresciuta, sento di avere raggiunto, anche grazie a queste problematiche, una consapevolezza diversa. In un certo senso oggi dovrei ringraziare queste difficoltà, però non nego che crescendo sono state davvero tante le piccole battaglie che ho dovuto combattere.  

Secondo te oggi la sensibilità è cambiata rispetto a questi argomenti oppure no?
No, non è cambiato niente, anzi semmai è peggiorata. Io ho intrapreso un percorso che mi ha portata qui oggi e sono riuscita a costruirmi, non senza fatica, un pubblico di persone che riescono ad apprezzare quello che faccio: la mia ironia, il modo in cui parlo, il mio voler intrattenere. Quando ho iniziato era veramente molto pesante anche perché bisogna considerare che quando si parte con qualsiasi tipo di lavoro non si ha quella consapevolezza, si ha voglia di riscatto, pensavo "adesso vi dimostro io che lo posso fare". È normale che ti vengano dubbi a prescindere, all'inizio della carriera, figuriamoci se ci sono le persone a farti un costante reminder "tu non sei in grado, ci dovrebbe stare qualcun altro al tuo posto".

Ci sono stati anche gli attacchi sull'aspetto fisico, i confronti...

Ci sono stati vari attacchi cattivissimi sull'aspetto fisico. Quando ti dico che oggi non è cambiato nulla e anzi è peggiorato è perché quando ero una adolescente i social erano molto meno presenti nella quotidianità. Oggi sono una cosa essenziale, uno strumento con cui si lavora, sono tutto e alla portata di tutti e tutti possono dire tutto. Questa cosa tra parentesi non la trovo neanche troppo giusta perché si è arrivati a un punto in cui bisognerebbe mettere delle regole, perché quello che viene detto e scritto alle persone può fare male veramente. Io per fortuna ho sempre avuto un carattere molto forte però come ti dicevo porto le cicatrici ancora oggi. Il fatto che io abbia sempre avuto problemi con il mio fisico e con la mia apparenza (e  li ho ancora adesso), è perché comunque conduco una vita di costanti privazioni e di disciplina totale, perché fa stare bene me in primis, e sono arrivata al punto in cui non me ne frega più niente degli altri, ma lo faccio per me. Però non posso nascondere che alla base ci fosse la volontà da parte mia di cambiare il modo in cui gli altri mi vedevano.

Condividere queste cose sui social ha aiutato te a superare le critiche, ma hai riscontrato se ha aiutato anche chi ti segue?

Quello è il risvolto più bello dei social, ti permette di toccare con mano che quello che fai non è vano. Io a volte mi sento anche un po' presuntuosa, visto tutto il lavoro che ho da fare su me stessa. Però mi rendo conto che ci vuole poco per arrivare alle persone, condividere la propria testimonianza e dare supporto a chi vive una fase analoga. E allora lo faccio e c'è una quantità di persone che mi ringraziano, mi supportano e mi difendono, che sono sempre pronte a dirmi delle cose carine. Insomma sono tante piccole soddisfazioni che sommate mi rendono fiera, perché so di aver aiutato qualcuno a sentirsi meglio. Questa sensazione è impagabile.

 

Questo è l'aspetto positivo. Ma qualche volta, come ad esempio nel caso del catcalling che tu hai denunciato con grande rilievo mediatico, si finisce sul banco degli imputati.

Io sono la prima a detestare un certo atteggiamento buonista per cui sembra non si possa più dire nulla. Ma non è solo il problema del fischio per strada rivolto a una donna che sembra una stupidaggine. Ho sentito anche storie di ragazze che veramente hanno sofferto per queste cose, perché oltre al fischio c'è il commento sessista, la toccata, quello che ti segue per strada.  Semplicemente ho sentito questo disagio e come mi succede spesso l'ho comunicato anche abbastanza superficialmente, nel senso che non sono entrata nel merito della questione parlando appunto della cultura dello stupro che c'è nel nostro paese. Ho semplicemente detto che mi fa schifo, mi dà fastidio e da lì si è alzato un polverone incredibile. Però se vogliamo vedere la cosa più da vicino trattasi di un fenomeno che ci fa vedere quanto è la base del nostro comportamento sociale, anche delle donne, ci sia la sessualizzazione della figura femminile, tanto che molte donne addirittura si sono schierate contro questa mia opinione. Una società non si cambia con due parole, ma spero che con il tempo si riescano a capire certi concetti.

Quali sono i tuoi progetti professionali futuri?
Sto studiando in un'accademia musicale e ho un progetto lavorativo che veramente mi porta tanta gioia perché mi darà modo di studiare una cosa che mi appassiona tantissimo e mi sta arricchendo molto anche dal punto di vista professionale perché mi permette di lavorare su una cosa su cui ho sempre avuto molta insicurezza che è il canto e con una parte anche di recitazione. Sono molto contenta ma non posso dire di più.

Hai trovato la giacca?
No, e ho cambiato anche i pantaloni due volte e adesso sto cambiando anche la collana.